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Il sabato nero di uno sport che è diventato una barzelletta

  Pubblicato il 15 Lug 2018  06:34
Il sabato nero della pallanuoto è cominciato quando la Rari Nantes Salerno ha presentato ricorso perchè nella semifinale del campionato Under 17, vinta dal Posillipo ai penalty, il rossoverde Iodice ha partecipato alla rassegna dei rigori pur essendo stato espulso per limite di falli nei tempi regolamentari. Errore tecnico. Ecco cosa dice Andrea Scotti Galletta, allenatore della Rari Nantes Salerno: "Purtroppo l’errore tecnico del giorno prima della giuria, invece di dare giustizia, ci ha creato solo problemi e difficoltà. Prima ci hanno comunicato che avremmo dovuto ripetere i rigori, poi il Posillipo ha rifiutato e quindi siamo andati avanti con il ricorso, poi ci hanno comunicato che non sarebbe cambiato niente e ci stavamo apprestando a giocare la finale per il terzo posto con il Quinto, poi ci hanno chiesto di ripetere la partita del giorno prima nuovamente con il Posillipo. È stata un altalena di emozioni e i ragazzi non hanno saputo gestire la pressione. In più abbiamo giocato la finale per il terzo posto con una partita in più sulle spalle".
Ed ecco cosa ha detto il vice presidente del Posillipo Triunfo: "Abbiamo perso un titolo italiano nella pallanuoto giovanile U17, risultato finale 6-5 per gli avversari e onore a loro per lo scudetto conquistato. Nella nostra storia abbiamo vinto e perso tanti titoli in tante discipline diverse, ma abbiamo sempre creduto di giocare e gareggiare senza penalties aggiuntivi. Oggi non è andata così! Perché? Perché la nostra sportività e il nostro credo ci hanno indotto a voler ripetere una semifinale già vinta ieri e da non ripetere per le regole scritte della pallanuoto; ma le regole, se ci viene chiesto da chi le ha scritte, di valutarle con deroghe e attenuanti, allora possiamo anche metterle da parte e così alle ore 9, mentre la squadra era già mentalmente preparata a giocarsi lo scudetto nella finalissima contro il Savona, abbiamo avuto la richiesta da parte dell'organizzazione del torneo di ripetere la semifinale di ieri per un errore arbitrale, richiesta pervenuta oltre il tempo massimo; ma dopo una riunione tra tecnici, squadra e dirigenti, abbiamo acconsentito al replay della semifinale contro la Rari Nantes Salerno. I ragazzi hanno acconsentito e la loro sportività ha segnato il passo e bloccato i regolamenti! La loro determinazione a voler dimostrare che la terza partita contro i cugini salernitani si sarebbe conclusa con lo stesso risultato vittorioso dei due precedenti incontri del torneo, li ha fatti scendere in acqua sapendo che la finale era rimandata e che c’era la probabilità di non giocarla mai quella finale, perché nello sport tutto può accadere! Semifinale rigiocata e terza vittoria conquistata sul campo insieme alla finalissima contro il Savona! Ho seguito la finalissima in auto, ascoltavo la diretta e ho capito che in campo c'erano due squadre di alto livello ma una delle due partiva con il penalty di un errore arbitrale; durante il match quell'errore arbitrale ha influito non poco, perché non si può disputare una finale tra due squadre che si equivalgono ma che in 24 ore hanno giocato l’una la metà dei minuti dell'altra. Ha vinto il migliore? Non lo so. Ho grossi dubbi e una sola certezza, ossia che oggi abbiamo le basi per vincere a stretto giro uno scudetto in serie A e sono orgogliosissimo di tutta la squadra. Voglio ringraziare tutti ancora una volta, per la tenacia e per la voglia sempre di dimostrare che a breve torneremo i numero uno incontrastati. L'unico rammarico è quello di non capire perché una Federazione non ritenga opportuno rinviare la finale di un campionato italiano di 24 ore, visto tutto quello che era successo. Avremmo avuto problemi economici e ripercussioni sul bilancio dello stato o del Coni? Ho i miei dubbi. Infine dico a tutti i pallanuotisti rossoverdi guardiamo avanti e sempre forza Posillipo”.
Va precisato, al contrario di quello che abbiamo scritto in una prima stesura di questo articolo, e di ciò ci scusiamo, che il regolamento della Fin, al contrario di quello di Fina e Len, stabilisce che in caso di errore tecnico è prevista esclusivamente LA RIPETIZIONE DELLA PARTITA. E così è avvenuto.
Il sabato nero è proseguito nel primo pomeriggio con gli Europei di Barcellona. Piscina vuota durante le partite del pomeriggio, i soliti problemi a livello televisivo con una regia che ancora una volta ha dimostrato di essere incapace di gestire un evento di pallanuoto, che è uno sport come tutti quanti gli altri e meriterebbe maggiore cura, maggiore professionalità, maggiore competenza. Sono anni che vediamo in televisione partite massacrate dai replay delle azioni precedenti e ancora nessuno tra quelli che comandano si è preso la briga di dire ai registi che i replay vanno mandati nei tempi morti delle partite. Però coloro che comandano nel mondo della pallanuoto continuamente vanno a dire in giro che la televisione è la leva sulla quale deve agire la pallanuoto per risollevarsi.
Ma la cosa più avvilente sono i risultati: Olanda-Croazia 21-1, Italia-Israele 21-2, Russia-Turchia 35-4. E' pallanuoto o pallamano? E il presidente della Len Paolo Barelli dice: "La pallanuoto è uno dei migliori sport praticati sulla terra. E' divertente, coinvolgente, dimostra i valori più importanti dello sport, come il duro lavoro profuso attraverso l'unione di intenti". 
Vero, verissimo. Ma alle parole bisogna aggiungere i fatti perchè altrimenti questo sport bellissimo, che se la passa sempre peggio, è destinato a morire.
Mario Corcione
 
I VOSTRI COMMENTI
 
a volte e questo e' normale non sono d'accordo col sig Corcione,ma bisogna dare atto che e' uno dei pochi ad andare contro questa federazione che sta' distruggendo questo splendido sport,e che purtroppo in pochi hanno il coraggio di contrastare,visto il dominio(anzi dittatura direi) dei soliti noti da anni,purtroppo non solo in Italia ma anche a livello europeo
Iameroli Marco
 
Non so con chi" essere d'accordo" (penso con tutti sui vari temi). A) regolamento o meno, ma perchè abbiamo una regola differente da quanto previsto da Fina e Len??? allora la pallanuoto (regole) hanno valore in un contesto, mentre in altri scenari vengono ignorate, credo, non conosco ogni sport (ma ne seguo diversi) che questa sia il primo caso di difformità (non avrebbe nemmeno valore un paragone con la tecnologia della "VAR" (ancora non assorbita totalmente in campo internazionale, ma è questione di tempo), quindi: per il caso l'U17, partita persa per errore tecnico (altro che ripetizione), hanno sbagliato giuria, arbitri, giudice arbitro? ok, un buon periodo di riflessione per tutti quanti e un paio di mesi di vacanze (ometto riferimenti alla qualità arbitrale, oscenamente crollata in nome delle "spinte" e percorsi agevolati); B) europei con tutte queste nazionali aiutano la crescita e diffusione di questo sport: no comment, sorrido; solo interessi (non credo sia necessario aggiungere altro). C) riprese televisive: il vero killer della pallanuoto, concordo pienamente con chi ha rimarcato, cosa che accade da anni, sui continui replay che non permettono di osservare come si sviluppa una controfuga in s.n., o come, in sottofondo, senti un doppio fischio arbitrale e non comprenderai mai come si arrivi ad un ET o un contro fallo; D) Commissariamento? Doveva già accadere qualche anno addietro, ma ogni "potente" ha la sua lobby. Buona giornata.
Andrew
 
Vorrei suggerire,per la pallanuoto femminile, perché non si obbligano le società,soprattutto quelle che sono al vertice della pallanuoto italiana in campo maschile,a organizzare corsi di pallanuoto femminile?Potrebbe essere una idea per far sì che non ci siano più campionati con sole due o tre squadre,e fare in modo che la pallanuoto femminile possa crescere.Chissà potrebbe essere una buona idea.Non è possibile che Canottieri Napoli,Posillipo, Rari,e tante altre società anche del centro e del nord non abbiano al loro interno la pallanuoto femminile.Lei cosa ne pensa Direttore?
Sandro
RISPONDE MARIO CORCIONE: L'idea è buona, ma i tempi non sono adatti. Le società hanno troppi pochi soldi, in molti casi non bastano nemmeno per fare quella solo la pallanuoto femminile o solo quella maschile.
 
Quindi la sua soluzione è un torneo a 8 per il torneo femminile, perché di quello stiamo parlando? Chiudendo così qualunque spazio di crescita alle altre nazioni e chiudendo anche il futuro del nostro sport. Se invece riflettessero su una formula diversa ? Comunque sui progressi delle varie nazioni direi che se non si guarda attorno anche a livelli minori è difficile esprimere opinioni sensate.
Claudio Cecchet
RISPONDE MARIO CORCIONE: le nazionali pallanuotisticamente minori non crescono prendendo 30 gol a partita. Ne è testimonianza il fatto che li prendono da sempre e non sono cresciute, e continueranno a prenderli se non investiranno in questo sport.
 
È capitato anche noi un'esperienza simile con la nostra Under 17 femminile. Una vergogna che abbiamo subito segnalato al responsabile arbitri del Veneto portando tutta la nostra indignazione per quanto accaduto. La Pallanuoto, così come altri sport, non usufruiscono delle coccole del CONI. È necessario quindi che i responsabili più alto locati siano molto attenti a formare arbitri capaci e al contempo si sentano tutelati dalle Società Sportive per poter essere più incisivi quando diventa necessario far sentire la propria voce per ricevere le dovute attenzioni. Questo è uno sport che ho scoperto in ritardo, uno sport bellissimo che è necessario portare alla visibilità di più sportivi possibile. È un lavoro che deve coinvolgere tutti: squadre, dirigenti, professionisti e sportivi. Le Società in primis devono essere solidali tra loro nonostante l'agonismo che giustamente deve esserci in vasca. Solo in questo modo potremo evitare di assistere a quello che è capitato a Posillipo e a noi e sperare in un maggior coinvolgimento delle persone che conoscono poco o nulla di questa nobile disciplina sportiva.
Lori Castagnini
 
Vien da sorridere leggendo le perle dell'umorismo involontario di M. Corcione che da tempo ormai sorvola evita di affrontare i problemi con dovuta schiettezza giornalistica. A proposito di arbitri: un Guglielmo che ha per v. presidente il suocero di un arbitro di serie A, internazionale, presidente dell'associazione arbitri, socio d'affari per anni del presidente del gug (ramo assicurativo) quest'ultimo a sua volta padre di un arbitro di serie A internazionale e recente protagonista discusso nei play-off. Ma di che cosa parliamo se non si ha il pudore giornalistico di evidenziare che non c'è meritocrazia? L'ambiente vede e situato di tutti ma per risibili rendite di posizione non vuole vedere, sentire, parlare. Intanto nell'ultimo anno Pallanuotoitalia disputa i suoi campionati con il verbale elettronico, le dirette streaming, il doppio arbitraggio con collegamento audio per gli arbitri e tra loro e le segreterie. E su queste pagine ed altre web ci si guarda bene dal citare non un fatto nuovo ma il nuovo che avanza. Viva la Pallanuoto
Antonio Cernuschi
RISPONDE MARIO CORCIONE: Caro Antonio, tu leggi poco questo sito evidentemente e non guardi mai, evidentemente, la rubrica Controfuga. Purtroppo solo l'unico che continua ad esporsi, ma a vuoto, perchè non cambierà mai niente. Per quanto riguarda PallanuotoItalia, sono innumerevoli gli articoli pubblicati, ma se tu non leggi il sito difficilmente potrai vederli.
 
cambiare con convinzione quello che ormai è divenuto lo strapotere dei colletti bianchi della FIN. Personaggi che nulla hanno a che fare con lo sport. Perdiamo di vista il valore assoluto dell sport, che dovrebbe essere invece il vero protagonista. Da tempo immemore vedo le stesse facce sempre ai massimi livelli gerarchici. Che cambiamento ci aspettiamo? Le cose andrebbero cambiate dall’interno. Mi sembra di vedere i vari C..., L. R..... come in Parlamento: da 30 anni sempre seduti sulla stessa poltrona. Il potere logora chi non lo possiede ed a pagarne sono sempre le società, ma soprattutto gli atleti ed i genitori che fanno grandissimi sacrifici per permettere ai propri figli di praticare uno sport “minore” che viene veicolato dai sopra menzionati. E lei caro Corcione? Non ho mai capito su quale carro corre la sua corsa. Glielo dico in maniera seria, educata e non ironica. Lei avrebbe in mano una grossa arma: quella dell’informazione. Della vera informazione però. Senza paura di querele o altro. Quando si è nel giusto non bisogna mai avere paura delle proprie azioni. Non entro nel merito delle finali in oggetto, ma voglio esprimere la mia opinione, libera e personale: se Savona-Posillipo si giocasse altre dieci volte con partite distanziate di 24 h, 9 su 10 le vincerebbe la squadra napoletana. Finali falsate! Mentre i “Personaggi” sono nelle loro case al mare a brindare con gli amici degli amici e magari qualche ragazzo che sperava di conquistare il titolo, a casa a rammaricarsi per non aver dato quel quid in più per vincere il titolo. Da questa storia ne siete usciti vincenti solo VOI invece: i ragazzi del Savona,del Posillipo, della Rari Nantes Salerno (anche le ragioni di Scotti Galletta sono validissime). I perdenti sono gli stessi: ma adesso lasciamoli nelle loro case al mare, a Settembre torneranno con nuove idee sicuramente.
Alberto Cassola
 
In nessun regolamento tecnico o di giustizia con trovo la ripetizione incontro per errore tecnico. A meno di un preavviso di reclamo da fare nei trenta minuti successivi la fine dell’incontro in cui si chiede la non omologazione del risultato.
gm
 
Anche io sono un genitore e quel che ho visto in questi giorni a Genova mi ha amareggiato molto alzando un po’ il tono di voce potrei dire che sono state le finali degli a arbitri e delle giurie......errori talmente grossolani da far sì che quelli come me con un bel po di capelli bianchi arrivassero a pensare all incompetenza. Peccato perché doveva e poteva essere una gran bella festa di sport dove i risultati avrebbero dovuto rispecchiare il vero valore della squadra in campo. Per carità onore e gloria a quelli che hanno vinto o sono arrivati piazzati ma rimane un ragionevole dubbio sul fatto che con qualche errore in meno da parte arbitrale forse si sarebbe scritta una storia diversa sicuramente non nei risultati ma nel messaggio per me molto più importante che è passato ai ragazzi.
Antonio Cosso

Leggo sempre più commenti contro Federazione ed annessi, contro formule che non sposano i desideri dei giocatori e delle rispettive società, contro un’ organizzazione manageriale di livello che a tutt’oggi manca nell’ambiente della pallanuoto. Mi ha fatto sorridere l’accostamento del Marchese del Grillo, che mai come in questo contesto è azzeccata e veritiera. E fin qui niente di nuovo. Ma poi? In Italia siamo tutti bravi a chiacchierare, a schierarci quando c’è da fare strada, a curare il nostro orticello, ad alimentare la cultura dell’approssimazione senza mai puntare i piedi e cambiare.
Alberto Cassola
 
In merito ai risultati degli Europei mi permetto di segnalare che lo sviluppo della pallanuoto nel mondo ed in Europa passa anche da squadre che iniziano la loro esperienza ad alto livello dopo poco più di 3/4 anni di attività, magari nemmeno sostenuta dalle proprie federazioni e questo glielo posso garantire. Credo che lo scopo primario di Fina e Len sia quello di trovare soluzioni per appoggiare la crescita del movimento e non quello di rendere uno sport fantastico molto settario. Penso che tutto dovrebbe partire dai settori giovanili e Fina e Len dovrebbero aiutare le federazioni con sostegno Técnico e soprattutto manageriale. Uno sport con solo dieci squadre al mondo non ha futuro. Far salire il livello tecnico è indubbiamente necessario ma se non si passa da sconfitte pesanti no ci si arriva. Il settore femminile è sicuramente il più toccato ma quello con più potenziale e Nazioni come la Francia hanno dimostrato che si può migliorare. Sottolineo poi che Croazia, Serbia e Turchia si sono affacciate da poco alla pallanuoto internazionale. Non. Nascondo che vi siano altre realtà in Europa che stanno tentando di crescere ma le loro Federazioni stanno ben lontane dalle qualificazioni per Europei e Mondiali proprio perché sono convinte che prendere 30 goals faccia male e con questo convincimento non si va da nessuna parte. Campionati assurdi come le EU Cup dovrebbero essere sotto l’egida della Len ma con una organizzazione del campionato un po’ più flessibile. Insomma la pallanuoto può crescere in Europa e nel mondo se la supportiamo e non se la rendiamo “più televisiva”. Su quest’ultimo punto sono d’accordo che vanno migliorati immagini e regie ma forse anche le piscine visto che il gioco di luci di molti impianti rende impossibili le riprese. Spero solo che Len è Fina si concentrino sullo sviluppo e non solo sui diritti televisivi da cosa piace agli americani.
Claudio Cecchet
RISPONDE MARIO CORCIONE: Purtroppo la quasi totalità delle Nazioni, Francia compresa, da decenni non mostrano alcun progresso rilevante. L'unico progresso veramente consistente negli ultimi anni lo ha fatto il Giappone in campo maschile, e in campo femminile la Serbia promette bene. Ma non si può fare un campionato europeo con 7 nazioni su 12 che come minimo prendono 10 gol di scarto dalle altre 5. Così si ammazza una manifestazione.
 
Nel campionato di A1 concluso qualche mese fa èstata ripetuta la partita Nuoto Catania-Lazio n. per un errore tecnico( avevano segnato tre espulsioni ad un giocatore laziale anziché due. Il fatto successe nel quarto temo e la NUOTO CATANIA era avanti di 4 reti...Non dico altro!! La FIN deve darsi una ....regolata...
RISPONDE MARIO CORCIONE: Come ho già scritto nell'articolo, correggendo una mia affermazione errata, il regolamento della Fin prevede per l'errore tecnico la ripetizione della partita.
 
L'ho già fatto presente altre volte. Le oggettive incapacità dirigenziali stanno portando a far morire uno sport bellissimo. Una serie di "perle" italiche nella pallanuoto femminile : 1. Incapacità a leggere il regolamento della World League (il Setterosa resta fuori dalla finale); 2. Inciuci tra Posillipo, Rapallo e FIN costringono un'atleta ventenne (Ioannou) ad un anno di stop; 3. Le squadre italiane in Champions (Plebiscito, Orizzonte) costrette a fare turni infrasettimanali ed arrivare spompate agli appuntamenti europei; 4, Si continua a persistere con la Final Six nonostante il parere contrario delle Società. La FIN come il Marchese del Grillo: io so io e voi nun siete un c...o ! Presidente Malagò, pensi ad un commissariamento prima che sia troppo tardi...!
alessandro decataldo
 
Sabato nero ma anche venerdì nero! Sono un genitore. Le sconfitte hanno insegnato molto ai miei figli e allo stesso tempo dato la voglia di combattere ancora di più . Qualche anno fa uno dei miei ha vinto lo scudetto u17 . Io purtroppo non ero presente ma lui appena arrivato a casa come prima cosa mi ha riferito che tutti i giocatori delle squadre avversarie si sono complimentati con lui e la sua squadra e al momento della premiazione tutti i ragazzi hanno fatto un corridoio per fare passare loro, la squadra vincente. Mio figlio mi ha detto che tutti li hanno applauditi e stretto la mano e che il riconoscimento dei suoi avversari era stata la soddisfazione più grande, la vera vittoria. Ero contenta perché mio figlio aveva partecipato a un esempio di lealtà... in una parola di sport! Purtroppo l’edizione i17 appena terminata non è stata altrettanto un esempio di manifestazione in cui i valori sportivi hanno prevalso. Accettiamo e andiamo avanti. I ragazzi, più saggi degli adulti, in cuor loro hanno la piena consapevolezza e sanno se possono gioire veramente fino in fondo. Peccato è stata tolta l’opportunità ai giovani pallanuotisti di sentirsi dei veri atleti vincitori.
Caterina De Vito

 

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