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Il Plebiscito batte l'Orizzonte (10-8), la Coppa italia torna a Padova

  Pubblicato il 07 Dic 2019  23:59
Ostia, 5-7 dicembre

Finali - Sabato 7 dicembre
 
1-2 posto

PLEBISCITO ORIZZONTE 10-8 (0-1, 2-2, 5-3, 3-2)
Plebiscito: Teani, Martina Savioli, Ilaria Savioli, Gottardo, Queirolo 1, Casson 1, Millo 2, Dario 1, Cocchiere, Ranalli 3 (2 rig.), Meggiato, Centanni 2, Giacon. All. S. Posterivo.
L'Ekipe Orizzonte: Gorlero, Ioannou 1, Garibotti 1, Viacava 1, Aiello 2, Spampinato, Palmieri, Marletta 3, Emmolo, Leone, Riccioli, Santapaola. All. Miceli.
Arbitri: Calabrò e Colombo.
Note: espulso per proteste il tecnico Posterivo (P) a 3'47 del quarto tempo. Gorlero (C) para un rigore a Queirolo a 1'30 del primo tempo, sullo 0-0. Uscite per limite di falli Ioannou (C) a 5'10 del terzo tempo, Dario (P) a 3'49 e Ilaria Savioli (P) a 5'37 del quarto tempo.
 
OSTIA - Dopo tre anni la Coppa Italia torna a Padova. E Padova torna ad assaporare un successo importante dopo il digiuno della scorsa stagione. Vittoria meritata, fortemente voluta contro un Orizzonte che, pur privo delle canadesi, ha giocato una nuova gara di qualità passando a condurre 0-3 in avvio per poi subire la rimonta, il sorpasso e l'allungo delle patavine.
Cronaca. Dopo il tris contro la Sis Roma in semifinale, Gorlero continua la serie di rigori parati: il portiere azzurro stavolta nega il gol a Queirolo, suo capitano in nazionale, e impedisce a Padova di passare in vantaggio. La squadra di Posterivo in avvio continua a palesare problemi in fase di conclusione (soprattutto con l'uomo in più) al contrario dell'Orizzonte, che vola avanti 0-3 con i gol di Garibotti, Marletta e Aiello. In controfuga occasionissima per il poker etneo, ma Emmolo non riesce a sfruttarla e sul capovolgimento di fronte arriva la prima rete di Padova grazie a Dario (3-1).
Il primo gol sblocca Padova, che ritrova incisività in fase offensiva accorciando ulteriormente le distanze con una conclusione dal perimetro di Centanni (3-2), ma Ioannou servita da Marletta riporta a +2 la sua squadra in superiorità (2-4). L'Orizzonte ha a disposizione un altro uomo in più per segnare ancora, lo sbaglia ed è un peccato capitale perchè dal possibile +3 la squadra etnea passa al -1, con il Plebiscito (completamente rivitalizzato) che va in gol tre volte di fila con una rete di Millo in superiorità e altri due rigori, stavolta trasformati da Ranalli. L'Orizzonte, molto efficace con l'uomo in più, va a segno altre due volte in superiorità con Aiello e Marletta, ma adesso c'è in acqua tutto un altro Plebiscito: Casson (controfuga) e Centanni (rasoiata da fuori), protagoniste entrambe di un'ottima gara, permettono a Padova di chiudere avanti (7-6) la terza frazione.
Nel quarto tempo l'Orizzonte sporca la sua ottima media con l'uomo in più, ne sbaglia due (con Teani grande protagonista) e la squadra di Posterivo non perdona volando a +3 (9-6) con i gol di Millo dal centro e Queirolo in controfuga. Mancano cinque minuti al termine.
Nuova superiorità per l'Orizzonte, nuova grande parata di Teani. Uomo in più per Padova, che è senza Posterivo espulso per proteste: un'occasione d'oro per chiudere definitivamente la gara. Ma il trionfo biancorosso è soltanto rimandato: dopo il 9-7 di Marletta con l'uomo in più, Ranalli a un minuto e mezzo riporta la Coppa Italia a Padova con il gol del 10-7 sempre in superiorità.
 
IL COMUNICATO DE L'EKIPE ORIZZONTE
L’Ekipe Orizzonte conquista la medaglia d’argento nella Coppa Italia di pallanuoto femminile, cedendo con onore al Plebiscito Padova per 8-10.
Le catanesi, seppur stanche e provate dalla mole di impegni ravvicinati, hanno provato comunque a compiere il colpaccio portandosi addirittura in vantaggio di tre reti poco prima di metà partita, ma il corso della gara ha portato ad un esito diverso. 
Il primo tempo è stato vinto 1-0 dalle rossazzurre, mentre il secondo si è chiuso sul 2-2. Le venete hanno poi conquistato il terzo parziale per 5-3 e il quarto per 3-1.
Claudia Marletta è stata la miglior marcatrice dell’Ekipe Orizzonte con tre goal, mentre Rosaria Aiello è andata a segno due volte. Una rete a testa per Carolina Ioannou, Arianna Garibotti e Giulia Viacava.
Al fischio finale il coach dell’Ekipe Orizzonte ha commentato l’esito della partita, sottolineando di non gradire il tipo di pallanuoto che si è vista in questi giorni e complimentandosi con le avversarie per il successo: “Credo che tutti abbiano visto che già sul 3-0 per noi la partita sembrava un incontro di boxe – ha detto Martina Miceli – e questo è un qualcosa che si è verificato non solo oggi e non solo nelle nostre partite, ma in tutte quelle che si sono giocate anche tra le altre squadre. Se è questa la pallanuoto che piace dovremo attrezzarci per farla pure noi, anche se a me non piace affatto. Oggi l’ho detto pure durante un time out, a me fa schifo questo tipo di pallanuoto, perché è boxe, è simulazione continua. Poi, per carità, non avevamo le forze fisiche e la lucidità mentale per giocare un’altra finale. Brave le giocatrici del Padova che ci hanno creduto più di noi e va bene comunque. Mi piace veder gioire le nostre avversarie, mi piace che anche le nostre ragazze le vedano gioire e faccio i complimenti al Padova per la vittoria. Le statistiche dicono che abbiamo sfruttato parecchio l’uomo in più, ma ormai la pallanuoto di oggi è questa anche se non lo abbiamo fatto bene nei momenti importanti e non sono assolutamente soddisfatta di questo aspetto. Non dimentichiamo però che ci mancavano due pedine fondamentali come le giocatrici canadesi, soprattutto una che nel nostro schieramento sull’uomo in più è determinante. Avremmo sicuramente potuto fare meglio, abbiamo sbagliato qualche tiro che non abbiamo neanche fatto e qualcun altro a mezza altezza che con maggiore lucidità di solito mettiamo dentro. Non mi è piaciuto il nostro atteggiamento difensivo nell’ultimo tempo e mezzo, perché il Padova ripartiva e noi eravamo sempre in affanno, dimostrandoci molto meno aggressive delle nostre avversarie. Però ci può stare, mi arrabbio com’è giusto che sia, ma ribadisco che Padova ci ha creduto più di noi”.

3-4 posto
 
N.C. MILANO-SIS ROMA 12-14 (2-3, 3-2, 6-5, 1-4)
Kally Milano: Imperatrice, Apilongo 2, Crudele, Mandic, Anna Repetto, Laura Repetto, Carrega 2, Bianconi 3, Gragnolati 2, Vukovic 1, Di Lernia, De Vincentiis 2, Tamborrino. All. Binchi.
Lifebrain Sis Roma: Sparano, Tabani 1, Galardi 1, Avegno 1, Motta 1, Chiappini 5, Picozzi 2, Sinigaglia 3, Nardini, Di Claudio, Storai, Tori, Brandimarte. All. Capanna
Arbitri: Castagnola e Centineo.
Superiorità numeriche: N. C. Milano 9/13, Sis Roma 7/13 + 2 rigori.
Note: uscite per limite di falli Laura Repetto (M) a 1'30 e Picozzi (R) a 7'02 del terzo tempo, Vukovic (F) a 3'45 e Morra (R) a 5'30 del quarto tempo.
 
IL COMUNICATO DELLA LIFEBRAIN SIS ROMA
Coppa Italia 2019-2020: Lifebrain SIS Roma porta a casa il terzo posto dopo una combattutissima finale contro NC Kelly Milano chiusa all’ultimo tempo con un punteggio finale di 14-12!
Le giallorosse sono arrivate in Finale dopo la partita contro l’Ekipe Orizzonte che è stata da cardio palma fino all’ultimo gol! Una partita, quella della semifinale, sempre in equilibrio tra le due squadre e stretta nel punteggio! Le capitoline capitanate da Domitilla Picozzi ci hanno provato fino alla fine ed è proprio la Picozzi, in calottina numero 7, che nell’ultimo tempo regolamentare, a pochi secondi dalla fine, mette a segno il gol del 6-6 che permette alla Lifebrain SIS Roma di giocarsela ai rigori! Partita dove le nostre ragazze erano state avanti per tre volte (1-0, 4-3 e 5-4 rispetto alle avversarie sul 2-1 e 6-5).
“Mi piace lo spirito di sacrificio delle ragazze e la compattezza che abbiamo avuto in difesa in particolare durante la partita contro l’Ekipe Orizzonte.” – ha dichiarato il Coach Marco Capanna che prosegue in merito alla Semifinale contro l’Orizzonte: “è stata una partita di altissimo livello soprattutto difensivo con altissima intensità di gioco. Abbiamo pagato qualche lettura offensiva sbagliata ma sicuramente ci manca il coraggio in alcuni finali di giocata. I rigori che sono andati ad oltranza non hanno pagato il sacrificio che abbiamo fatto in partita.”
La Lifebrain SIS Roma chiude l’esperienza Coppa Italia con un terzo posto ma una certezza assoluta: questa squadra ha raggiunto i livelli più alti della pallanuoto in Italia e non era per nulla scontato avendo patito, nell’ultimo periodo, alcune sconfitte e considerando che Fournier Shae Chantal, giocatrice fondamentale nello scacchiere di Coach Capanna, quest’anno è rientrata in Canada a causa dell’anno Olimpico.
Infatti Marco Capanna commenta in questo modo la partita di oggi con il Kally Milano ed il weekend di Coppa Italia: “Non mi serviva un’altra conferma e ne avrei fatto a meno in questa finale ma abbiamo dimostrato, ancora una volta, che possiamo giocarcela alla pari con tutti: anche con Orizzonte plurititolato nel suo momento positivo! Sono chiare, almeno a me e alle ragazze certe cose migliorabili e da sviluppare fra cui spicca il coraggio vero, forte e consapevole in certi momenti di lettura e di incisività. È l’ora anche di essere più maliziosi e di farsi rispettare maggiormente in acqua e, in certe situazioni di pressione, avere la bravura di rimanere lucide nelle scelte che si fanno. Sono davanti a loro con tanto onore e rispetto per questa società e per queste ragazze quando i risultati non sono ciò che tutti desiderano e anche noi sogniamo.”
Adesso è il momento di lavorare con questo lungo stop che sarà comunque particolare: infatti molte delle atlete della Lifebrain SIS Roma andranno in Raduno con la Nazionale e le rivedremo a fine gennaio! La promessa di Marco Capanna è quella di ricominciare il Campionato alla grande per fare una super rimonta: “Arriveremo a toglierci tutte le nostre soddisfazioni perché saremo i migliori ad affrontare e gestire le difficoltà! Ultima cosa, assai importante, mi piace come ci comportiamo da squadra prima, durante e dopo le partite, quando siamo lacerati dal dolore di una sconfitta .. in questo abbiamo già una marcia in più!”
 
 
***

Semifinali - Venerdì 6 dicembre
 
SIS ROMA-ORIZZONTE 11-12 d.t.r  (2-2, 2-2, 1-1, 1-1)(5-6)
Lifebrain Sis Roma: Sparano, Tabani 1, Galardi 2, Avegno, Motta, Chiappini 1, Picozzi 2, Sinigaglia, Nardini, Di Claudio, Storai, Tori, Brandimarte. All. Capanna.
L'Ekipe Orizzonte: Gorlero, Ioannou 1, Garibotti 1, Viacava 1, Aiello, Spampinato, Palmieri 2, Marletta 1, Emmolo, Leone, Riccioli, Santapaola, Condorelli. All. Miceli.
Arbitri: Castagnola e Colombo.
Superiorità numeriche: Sis Roma 1/7 + un rigore, Orizzonte 4/11 + un rigore.
Note: uscita per limite di falli Di Claudio (R) al 3' del terzo tempo. Ammoniti per proteste i tecnici Capanna (R) a 2'46 del terzo tempo e Miceli (E) a 4'19 del quarto tempo.
Tiri di rigore: Garibotti gol, Picozzi gol, Palmieri gol, Avegno gol, Emmolo gol, Chiappini parato, Marletta gol, Storai gol, Aiello parato, Sinigaglia gol, Garibotti parato, Picozzi parato, Palmieri gol, Avegno gol, Emmolo gol, Chiappini parato.

OSTIA - Semifinale indimenticabile, vince l'Orizzonte dopo i tiri di rigore con un tris di parate di Gorlero, che supera in bravura Sparano, che ne para "soltanto" due.
Cronaca. Gara senza canadesi, Fournier da un lato, Bekhazi e McKelvey dall'altro. Superiorità di occasioni per l'Orizzonte nel primo tempo, ma all'intervallo il risultato è 2-2. Tre gol su quattro sono di grande qualità: l'1-0 di Galardi dal centro (pressata da due avversarie), l'1-1 di Marletta da posizione 4 (anche lei sotto la pressione di un difensore) e il 2-2 di Tabani con un bel diagonale. L'altra segnatura orizzontina porta la firma di Garibotti, che trasforma un penalty conquistato da Marletta in controfuga.
In acqua ci sono tre grandi centri, la più brava per ora è Galardi, che di sciarpa pareggia (3-3) il nuovo vantaggio ottenuto da Emmolo in superiorità. Dopo un "uno contro zero" neutralizzato da Gorlero a Motta, la Sis passa ugualmente: Tabani conquista un rigore, Picozzi non sbaglia. Rimedia per l'Orizzonte Palmieri su assist di Marletta (ancora una volta determinante) e le due squadre vanno a metà gara sul 4-4.
L'Orizzonte, che già aveva sprecato nel finale del secondo tempo una superiorità per tornare avanti, ne sbaglia altri due in avvio di terza frazione. Capanna prende il "giallo", voleva un rigore su Picozzi che gli arbitri non gli hanno dato, ma la Sis passa ugualmente (5-4) con un gran tiro di Chiappini da posizione 3: è il primo gol con l'uomo in più delle capitoline, che poi non sfruttano altre due superiorità per allungare e vengono raggiunte da Palmieri, che segna il 5-5 dal centro su passaggio di Emmolo, sempre più al servizio della squadra. Garibotti, finora a secco su azione, è determinante in difesa perchè toglie dalla porta di Gorlero un tiro di Chiappini. Poi in chiusura di tempo l'Orizzonte non sfrutta un altro uomo ed è ancora perfetto equilibrio all'ultimo intervallo.
Picozzi nel quarto tempo conquista un paio di palloni in difesa che si trasformano in altrettante superiorità, ma la grande difesa dell'Orizzonte in inferiorità non permette alla Sis di passare. Sparano è bravissima su Emmolo (parata di testa sull'uno contro zero della mancina), ma nulla può sulla sassata di Viacava da posizione 5 con l'uomo in più: Orizzonte in vantaggio 5-6. La partita, molto bella finora, raggiunge il top delle emozioni nel finale: sull'ultimo possesso della Sis, con Sparano che va in attacco per garantire la superiorità, Picozzi suggella la sua ottima gara con un fantastico diagonale da lunga distanza che s'infila nell'angolino basso alla destra di Gorlero a soli 2" dal termine: 6-6. Si va ai rigori e l'Orizzonte si riprende la vittoria tra mille emozioni e le parate di due portieri straordinari.
 
IL COMUNICATO DE L'EKIPE ORIZZONTE
L’Ekipe Orizzonte regala una nuova gioia ai propri tifosi, conquistando meritatamente la qualificazione alla finalissima di Coppa Italia e superando pure la maledizione dei tiri di rigore.
Domani alle 16:45 (diretta Raisport + HD) le catanesi giocheranno contro il Plebiscito Padova, ma la semifinale di oggi contro la Sis Roma ha il sapore di una partita dai mille significati, anche dopo aver vinto una Supercoppa Europea e aver superato il girone eliminatorio di Coppa Campioni con la spia della riserva già accesa.
Figuriamoci in questa Final Six di Coppa Italia, figuriamoci oggi nella sfida contro le capitoline. 
Eppure le rossazzurre sono state capaci di rigenerarsi ancora una volta, riuscendo a digerire in pochi istanti pure il gol del pareggio delle romane, che a soli due secondi dalla sirena ha rimandato ai rigori il discorso qualificazione sul punteggio di 6-6.
L’Ekipe Orizzonte non si è scomposta, ha mantenuto la calma, ha rischiato di vincere, poi di perdere e poi è andata ancora avanti, definitivamente, conquistando il successo per 12-11 e facendo urlare di gioia tutti i tifosi che hanno seguito la partita in streaming.
La cronaca del match racconta di un grande equilibrio in tutti i parziali di gioco, conclusi sempre in parità: 2-2, 2-2, 1-1, 1-1.
Il resto lo dicono i tiri di rigore, quelli realizzati con freddezza e un po’ di sana ignoranza agonistica e quelli parati da Giulia Gorlero, che ha chiuso la saracinesca per ben tre volte ed in modo decisivo.
Domani un’altra sfida tutta da gustare, la finale contro Padova, ma il segnale dato oggi non passerà inosservato a prescindere dall’esito della partita di domani ed è stato sottolineato a fine partita anche da Martina Miceli: “Siamo vive – ha detto Martina Miceli -, questa è la notizia di stasera. Lo dico forte, perché non è possibile ed è ai limiti della decenza trovarci ad affrontare un calendario come quello che è capitato sul nostro cammino, giocando otto partite di altissimo livello in sole due settimane. È proprio una cosa fuori dal mondo. Non avevo dubbi sulla ‘cazzimma’ della nostra squadra e sapevo che le ragazze in acqua non avrebbero mai mollato. Di più non posso proprio chiedere alle mie giocatrici, anche se poi durante la partita mi capita di arrabbiarmi comunque. Abbiamo fatto tantissimi errori dovuti alla poca lucidità e che ci dobbiamo ricordare in futuro, però va bene così e onestamente sarebbe andata bene anche in caso di sconfitta. Sono contenta di avere una squadra con un’anima così bella e caz..ta”.
Antonio Costa
 
PLEBISCITO-N.C. MILANO 8-5 (1-1, 2-0, 4-3, 1-1)
Plebiscito: Teani, M. Savioli, I. Savioli, Gottardo, Queirolo 1, Casson 1, Millo, Dario 1, Cocchiere 2, Ranalli 1, Meggiato, Centanni 2, Giacon. All. Posterivo.
Kally Milano: Imperatrice, Apilongo, Crudele, Mandic, A. Repetto, L. Repetto, Carrega 1, Bianconi 1, Gragnolati 2, Vukovic 1, Zandali, De Vincentiis, Tamborrino. All. Binchi.
Arbitri: Calabrò e Centineo.
Superiorità numeriche: Plebiscito 4/14 + un rigore, Milano 5/17 + 2 rigori.
Note: uscite per limite di falli A. Repetto (M) a 7'19 del terzo tempo, Dario (P) a 40", I. Savioli (P) a 2'36, L. Repetto (M) a 4'27, Meggiato (P) a 6'30 e Gottardo (P) al 7' del quarto tempo. Teani (P) para un rigore a Bianconi a 6'30 del terzo tempo, sul 5-3. Queirolo (P) colpisce la traversa su rigore a 4'26 del quarto tempo, sul 7-4. Espulso per proteste il tecnico Binchi (M) a 4'29 del quarto tempo. Ammonito per proteste il tecnico Posterivo (P) a 7'06 del terzo tempo.

OSTIA - Plebiscito in finale con una grande partita difensiva e con una seconda parte di gara in attacco decisamente migliore della prima, nella quale la squadra di Posterivo ha sprecato l'inimmaginabile. Anche Milano si sveglia in attacco troppo tardi e non riesce a ripetere il miracolo effettuato contro Rapallo nei quarti. Classica partita da... nuove regole: una valanga di falli gravi e di falli in attacco, ma gara comunque piacevole nonostante le continue interruzioni.
Cronaca. Padova in avvio sceglie il pressing e mette in difficoltà Milano, che collezione falli in attacco e inferiorità. Ma la squadra di Posterivo, così come era accaduto in Champions, continua ad avere problemi con l'uomo in più e spreca i primi quattro. Al quinto tentativo Queirolo dal lato cattivo pareggia il vantaggio iniziale di Milano ottenuto su rigore (trasformato da Gragnolati) grazie ad un'invenzione di Roberta Bianconi. Due soli gol nel primo tempo, al punteggio striminzito hanno contribuito anche i due portieri.
Nella seconda frazione il Plebiscito passa a "M" ma il copione non cambia. Padova conquista altre cinque superiorità e ne segna una sola, con Agnese Cocchiere (1-2). Milano, che sul punteggio di 1-1 doveva avere una superiorità che invece gli arbitri hanno ignorato, continua a combinare poco in attacco, soprattutto per merito di Padova, che oltre a sprecare tanto con l'uomo in più si mangia almeno due limpide palle-gol in controfuga, anche per l'opposizione di Imperatrice. Al terzo tentativo, però, Casson se ne va sul lato cattivo e mette dentro il pallone del 3-1. Milano nei guai con la situazione dei falli: due a testa per Apilongo, Bianconi e Gragnolati.
In apertura di terza frazione, dopo una superiorità a testa non sfruttata, la squadra di Binchi segna il suo primo gol con l'uomo in più grazie a Carrega (3-2). Padova risponde con una controfuga finalizzata da Dario (4-2), poi raggiunge il massimo vantaggio (5-2) con una beduina di Agnese Cocchiere. Milano, più efficace in attacco rispetto alle prime due frazioni, accorcia le distanze con una superiorità trasformata da Bianconi (5-3), che poi però si fa parare da Teani il rigore del -1 e torna a -3 (7-4) per mano di Ranalli e Centanni. Quattro tiri consecutivi a bersaglio per Padova: è una notizia considerato che in precedenza la squadra di Posterivo aveva fatto registrare globalmente un eloquente 3 su 18 globale.
La squadra di Binchi negli ultimi otto minuti di gioco cerca di ripetere la straordinaria rimonta di ieri contro il Rapallo, ma i miracoli di Milano sono finiti. Ci poteva sperare se Apilongo avesse messo dentro il pallone a tu per tu con Teani dopo due minuti dall'inizio della quarta frazione. Le lombarde ci riprovano con l'uomo in più, ma anche stavolta senza fortuna e Centanni mette la parola fine al match (8-4) ribattendo in rete il penalty scagliato da Queirolo sulla traversa, rigore conquistato dalla stessa ex acquachiarina in "uno contro zero" con la complicità di un pallone perso sciaguratamente in difesa da Milano.

SIS ROMA-ORIZZONTE 20,30  diretta streaming su    https://www.federnuoto.it/live/
 
Finale 5-6 posto
FLORENTIA-RAPALLO 9-10 (1-2, 2-2, 1-4, 5-2)
Florentia: Banchelli 2, Rorandelli, Nesti, Cordovani, Ten Broek 3, Vittori 1, Sorbi, Francini 2, Giachi 1, Nencha, Marioni, Amedeo, Perego. All. Cotti.
Rapallo: Falconi, Zanetta, Gitto, Giustini 1, Marcialis 2, Gagliardi 2, Kuzina, D'amico, Colletta, Bujka 5, Foresta, Cò, Bianco. All. Antonucci.
Arbitri: Fusco e Guarracino A.
Superiorità numeriche: Florentia 3/11 + un rigore, Rapallo 3/6 + 2 rigori.
Note: Perego (F) in porta nel primo e terzo tempo, Banchelli (F) nel secondo e quarto. Uscite per limite di falli Zanetta (R) a 4'42 e Gitto (R) a 5'46 del quarto tempo. Banchelli (F) para un rigore a Marcialis a 6'19 del secondo tempo, sul 2-4. Falconi (R) para un rigore a Giachi al 3' del terzo tempo, sul 3-4.
OSTIA - Un portiere che segna due gol: non sappiamo se nel resto del mondo c'è qualche precedente, in Italia è un'assoluta novità. Caterina Banchelli, approfittando del via libera concesso dalle nuove regole, è andata in attacco nel quarto tempo e per ben due volte ha battuto la sua collega Carola Falconi realizzando i gol del 7-10 e del 9-10, l'ultimo di questa gara. Banchelli, così come Falconi, ha parato anche un rigore.
 
***
 
Quarti di finale - Giovedì 5 dicembre
 
RAPALLO-N.C. MILANO 7-10 (4-1, 2-1, 0-1, 1-7)
Rapallo: Falconi, Zanetta 2, Gitto, Giustini 1, Marcialis, Gagliardi, Kuzina 2, D'Amico 1, Colletta, Bujka 1, Foresta, Cò, Bianco. All. Antonucci.
Kally N.C. Milano: Imperatrice, Apilongo 1, Crudele, Mandic, A. Repetto, L. Repetto, Carrega 1, Bianconi 4, Gragnolati 3, Vukovic 1, Di Lernia, De Vincentiis, Tamborrino. All. Binchi.
Arbitri: Frauenfelder e Navarra.
Superiorità numeriche: Rapallo 1/7, N.C. Milano 8/14.
Note: ammoniti per proteste il tecnico Antonucci (R) a 3'30 del terzo tempo e Binchi (M) a 2'47 del quarto tempo. Uscite per limite di falli Gitto (R) a 6'38 del terzo tempo, Gagliardi (M) a 55", D'Amico (R) a 2'25 e Bujka (R) a 7'42 del quarto.

OSTIA - Milano in semifinale, se la vedrà con il Plebiscito. Rocambolesca la vittoria della squadra di Binchi, che con un incredibile quarto tempo si aggiudica con il punteggio di 10-7 una gara che alla fine del secondo tempo perdeva 2-6. Viceversa il Rapallo, ottimo nella prima parte di gara, negli ultimi otto minuti di gioco è sparito dall'acqua, affondando sotto i colpi delle lombarde.
Cronaca. Prime battute nel segno di Bujka: toglie dalla porta un tiro con l'uomo in più di Bianconi, finalizza sparando alto la successiva superiorità a favore del Rapallo e trasforma il rigore dell'1-0 da lei stessa conquistata su assist di Marcialis, seconda protagonista principale dell'avvio di gara. La terza è Zanetta, che piazza un uno-due a uomini pari con un diagonale in controfuga e poi con una palomba sulla "M" lombarda (3-0). Milano in difesa per ora non c'è e si vede anche in occasione del gol del 4-0, realizzato da Agnese D'Amico dal lato cattivo. L'inizio particolarmente negativo delle lombarde viene ammorbidito dal gol in superiorità di Bianconi che porta al primo intervallo le due squadre sul punteggio di 4-1.
Quarto uomo in più per Milano in apertura di seconda frazione: De Vincentiis dà un bel pallone ad Apilongo, che non sbaglia: 4-2. Ma ci mette poco la squadra di Antonucci a tornare sul +4 (6-2): Giustini trasforma sul palo una superiorità con una bella deviazione, poi Kuzina fa secco Imperatrice con un tiro da fuori. Successivamente la squadra di Binchi conquista altre tre superiorità, di cui una doppia, ma nessun pallone finisce alle spalle di Carola Falconi, ben piazzata in chiusura di tempo sulla beduina di Apilongo. I quattro gol di vantaggio del Rapallo per ora ci stanno tutti.
Doppio peccato capitale delle gialloblu nella terza frazione: prima non sfruttano l'uomo in più del +5, poi prendono il +3 in inferiorità lasciando a Bianconi tutto il tempo per prendere la mira da posizione centrale in superiorità (6-3). Poi i successivi errori sotto porta di entrambe le formazioni fanno sì che il risultato non cambi all'ultimo intervallo. Il Rapallo ha comunque la partita in pugno, ma incredibilmente se la lascerà sfuggire in un quarto tempo talmente brutto che difficilmente la squadra di Antonucci lo dimenticherà e lo ripeterà.
Eccolo: dopo un doppio scambio con Bianconi in controfuga, Gragnolati batte Falconi, poi concede il bis in superiorità e riapre completamente la gara (6-5). Il Rapallo non trasforma l'uomo in più che potrebbe riportarlo sul +2 (bella parata di Imperatrice su Marcialis) e prende il pareggio: Apilongo, migliore in acqua in assoluto, conquista un penalty che Bianconi non sbaglia (6-6). E non è finita qui: approfittando del totale black out delle avversarie, la squadra di Binchi segna altri tre gol di fila con Carrega, Gragnolati e Vukovic (grande assist di Bianconi) e vola sul +3 (6-9) con un'incredibile parziale di 0-7. Dopo quasi due tempi e mezzo di digiuno, il Rapallo torna al gol con Kuzina (7-9) a un minuto e mezzo dal termine, e ci sarebbe tutto il tempo per portare il match perlomeno ai rigori, ma Milano fa quadrato intorno alla rivitalizzata Imperatrice (ottima seconda parte di gara dopo due tempi con qualche incertezza di troppo) per poi mettere il sigillo finale alla sua strepitosa rimonta con il quarto gol di Bianconi.
 
ORIZZONTE-FLORENTIA 13-5 (4-2, 2-0, 5-2, 2-2)
L'Ekipe Orizzonte: Gorlero, Ioannou 1, Garibotti 3 (2 rig.), Viacava, Aiello 1, Spampinato, Palmieri 1, Marletta 3, Emmolo 1, Leone, Riccioli 2, Santapaola 1, Condorelli. All. Miceli.
Florentia: Banchelli, Rorandelli, Mandelli, Cordovani 1, Ten Broek, Vittori 1, Nesti 1, Francini, Giachi 2, Nencha, Marioni, Amedeo, Perego. All. Cotti.
Arbitri: Colombo e Guarracino A.
Superiorità numeriche: Orizzonte 5/6 + 3 rigori, Florentia 2/8.
Note: nella Florentia in porta Perego nel primo e terzo tempo, Banchelli nel secondo e nel quarto. Banchelli (F) para un rigore a Garibotti nel secondo tempo, sul 6-2. Uscita per limite di falli Amedeo (F) nel terzo tempo.

OSTIA - Sette le partite in programma nella Final Six, l'unica dal risultato annunciato è proprio questa. Scontata la vittoria della squadra di Martina Miceli (che in semifinale se la vedrà contro la Sis Roma) nonostante l'assenza delle canadesi.
Ma l'assenza principale è quella del pubblico: se togliamo le ragazze del Plebiscito e della Sis Roma presenti sugli spalti, ad assistere a Orizzonte-Florentia ci sono al massimo una ventina di persone. Ed è un peccato: nell'hinterland capitolino ci sono un bel po' di squadre femminili, una Final Six è comunque un'importante opportunità da sfruttare a scopo didattico, soptattutto per le giovani pallanuotiste. Speriamo che siano almeno davanti a un video a vedere le gare in diretta streaming.
Vittoria scontata dell'Orizzonte, dicevamo, ma è la Florentia a segnare il primo gol della Final Six con un bel tiro di Giachi, che buca la zona rossoazzurra. Le etnee capovolgono il punteggio con Garibotti (penalty conquistato da Aiello) e Marletta in superiorità, ma il vantaggio è di breve durata perchè Ten Broek, dopo aver recuperato un pallone in difesa, parte sparata e serve a Nesti il pallone del 2-2. E qui si spezza l'equilibrio: nonostante la Florentia continui a giocare bene, l'Orizzonte si stacca (6-2) con una bella palomba di Aiello, una conclusione vincente di Marletta sulla "M" toscana, un assist della stessa Marletta sfruttato molto bene da Riccioli e un secondo rigore, nuovamente conquistato da Aiello e trasformato da Garibotti (6-2).
Nella Florentia si alternano tra i pali Perego e Banchelli, che neutralizza a Garibotti un rigore conquistato da Palmieri. Assenti le canadesi, Miceli può dare spazio anche a coloro che generalmente non fanno parte del "tredici" titolare, cioè le azzurrine Leone e Spampinato. Garibotti, nei primi due tempi a segno soltanto su tiro di rigore, in apertura di terza frazione fa partire il solito tiro dalla solita "mattonella" ed è 7-2. L'Orizzonte è precisa anche con l'uomo in più, entrano nello score anche Emmolo e Palmieri. Torna a segnare la Florentia (8-3) con un bel diagonale di Giachi, anche lei in superiorità. E' a uomini pari, invece, il secondo gol di Riccioli che manda le due squadre all'ultimo intervallo sul punteggio di 9-3.
Nella quarta frazione Condorelli entra tra i pali rossoazzurri al posto di Gorlero. E', assieme al gol della giovanissima Vittori, l'unica nota saliente di una gara che ormai ha poco da dire.
 
IL COMUNICATO DE L'EKIPE ORIZZONTE
Comincia bene il cammino dell’Ekipe Orizzonte nella Final Six di Coppa Italia in corso di svolgimento ad Ostia.
Stasera le catanesi hanno infatti battuto 13-5 la RN Florentia ai quarti di finale, conquistando il pass per la semifinale di domani.
Prova determinata delle rossazzurre, avanti 4-2 nel primo tempo. L’Ekipe Orizzonte ha poi dilagato, vincendo anche il secondo e il terzo parziale, rispettivamente per 2-0 e 5-1, e chiudendo l’ultima frazione sul 2-2.
Tre goal a testa per Arianna Garibotti e Claudia Marletta, due per Isabella Riccioli. Una rete ciascuno per Carolina Ioannou, Rosaria Aiello, Valeria Palmieri e Giulia Emmolo.
C’è soddisfazione a fine partita nelle parole del coach dell’Ekipe Orizzonte, che rivolge il pensiero anche alla semifinale contro la Sis Roma in programma domani alle 20:30: “Quella di stasera è stata per noi una discreta prestazione – ha detto Martina Miceli -. Abbiamo fatto qualcosa di carino e sono molto contenta per le giocatrici più giovani, perché hanno giocato tutte ed anche tanto. Abbiamo provato pure un po’ di cose diverse e siamo sicuri che quella di domani sarà un’altra partita tosta, com’è giusto che sia. Vediamo quante energie ci rimangono dopo un tour de force come quello che abbiamo vissuto noi nelle ultime settimane. Certamente la cattiveria agonistica non ci mancherà, anche se magari saremo meno brillanti fisicamente. Lo abbiamo dimostrato pure oggi, perché abbiamo preso troppi contropiede rispetto alla nostra idea di gioco. Però sappiamo bene che la nostra condizione fisica in questo momento non è al top. In ogni caso domani, mi aspetto un atteggiamento mentale molto cattivo che possa sopperire proprio alla nostra condizione”.
Antonio Costa
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
La dichiarazione a caldo di Miceli ci può stare, anche se il vero problema è "l'arbitrio" della interpretabilita' da parte degli "arbitrii" dovuto, evidentemente, alla poca chiarezza delle norme che i soloni della FINA di divertono a cambiare ogni anno...Effettivamente non è stato uno spettacolo edificante....per un tradizionalista orme me è difficile definire "pallanuoto" situazioni che sono più un mix di boxe, wrestling, lotta libera...Ma, stando così le cose mi pare anche logico che Padova ne abbia approfittato. Però attenzione: questo è un "de profundis" per la pallanuoto... !
Alesandro Decataldo
 
Una vergogna, hanno rimesso in gioco Padova dopo il largo vantaggio con delle decisioni molto discutibili , non se ne puo’ piu’ .Forza etnee
Roberta S.
 
 
 

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