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Il Mattino, ecco la risposta delle società alla proposta di Marsili

  Pubblicato il 17 Gen 2020  14:00
DA IL MATTINO DI OGGI (articolo di Gianluca Agata)
 
"NO ALLA SQUADRA UNICA". Scetticismo nei circoli dopo la proposta di Marsili «Quale sarebbe il ritorno economico per i club?» - C'è chi però come la Rari Nantes plaude all'idea: «Meglio la fusione che la lenta agonia dello sport» 
 
PALLANUOTO La storia di Mino Marsili e di ciò che ha fatto per la pallanuoto napoletana merita almeno un caffé da prendere insieme, magari alla Rari Nantes culla della waterpolo cittadina. La proposta dell' ex attaccante della Rari di costituire un' unica squadra di serie A, la Pallanuoto Napoli, per far fronte alla crisi merita un «parliamone» anche se condito da un po' di scetticismo. «Io li ho sentiti» aggiunge Marsili e a metà febbraio ci riuniremo a Napoli.
SETTEBELLO Erano i tempi delle epiche sfide in mare, tra gli indomiti pionieri della pallanuoto. Sbocciava il mito della Rari Nantes Napoli, la squadra per la quale venne coniato il termine Settebello. Giorgio Improta è il presidente della Rari Nantes di oggi. La fusione? E' una cosa che auspico - dice Improta - Nel 2003 ci provammo con la Canottieri ma non fu possibile. Tra tante squadre che galleggiano senza sponsor e senza risorse meglio farne una che sia l' espressione di tutta la città». Per Improta la fusione «potrebbe essere un inizio per condividere delle spese e liberare delle risorse. Il mio circolo è a completa disposizione».
SCETTICISMO È un «parliamone» che vale per le buone maniere, ma che trova anche un po' scettici. Per il presidente del Posillipo, Vincenzo Semeraro, c' è un problema di investimenti. «Se io investo in un giovane tempo, risorse e denaro, poi chi ne trarrebbe i frutti, la squadra del Comune? E allora quale sarebbe il ritorno che avrebbe il circolo? Se il Comune, primo attore di questa iniziativa, ci venisse incontro con dei risparmi concreti, come i costi della piscina andrebbe bene. Serve una riflessione generale». Per il presidente della Canottieri Napoli, Achille Ventura «è una bellissima idea in linea di principio ma la vedo difficilmente realizzabile». Per Ventura il problema è un altro. «Mi chiedo non sarebbe meglio che la pallanuoto risolvesse alcune deformazioni asintomatiche? Tutte le società hanno difficoltà ad iscriversi al campionato. Comunque se si tratta di sedersi a tavolino e parlarne io sono disponibile».
PROVOCAZIONE Per Franco Porzio quella del suo «mentore» è sicuramente una «provocazione di una persona che ha a cuore le sorti della pallanuoto napoletana». Ma «cercare di fare oggi qualcosa è molto problematico. Il segnale però è legittimo».
CESPORT Nel panorama della pallanuoto napoletana si è conquistata ormai da qualche anno il suo posto al sole anche la Cesport di Peppe Esposito. Gioca in A2 ed è un piccolo miracolo sportivo. «L' iniziativa non mi piace - dice Esposito - Il problema della pallanuoto napoletana va cercato altrove, nella mancanza di impianti e spazi che non ci sono; nei costi che sono alti. La Federazione dovrebbe operare una riduzione delle tasse gare e i circoli ricordare che se sono diventati importanti è grazie alla pallanuoto».
COMUNE Esprime scetticismo ma disponibilità l' assessore allo sport del Comune di Napoli Ciro Borriello. «Credo che ogni circolo e società abbia la propria storia pallanotistica da salvaguardare. Pur essendo a disposizione per parlare con tutti non mi entusiasma la scomparsa del derby».
GLI EX CAMPIONI Hanno fatto la storia della pallanuoto napoletana e sarebbero entusiasti di tifare per un unico vessillo. Gualtiero Parisio dice: «Una splendida idea ma sono dubbioso sulla volontà di tutti i partecipanti nel fare un passo indietro sui propri interessi diretti. Potremmo pensarlo come un fatto provvisorio d' accordo con la Federazione». Mimmo Mastrogiovanni aggiunge: «È l' unica possibilità di salvezza. Il vessillo, il marchio sono cose che hanno la loro importanza ma, rispetto alla retrocessione di tutti, qual è la cosa migliore?». La conclusione è di Sante Marsili. «Sarebbe una bellissima idea. Ma le società sarebbero d' accordo? I vecchi presidenti non ne hanno mai voluto sentire parlare. Questi nuovi potrebbero dire di si». Stefano Postiglione avverte: «Credo che con progetti manageriali pluriennali già ora le società possano farcela. Se così non dovesse essere il progetto di Mino guarda al futuro, ma anche lui deve pensare a uno sviluppo manageriale».
Gianluca Agata
 
***
 
Mai, nella storia del nostro sport, la Napoli della pallanuoto ha attraversato un momento così difficile. Sotto tutti gli aspetti: tecnico, economico, sul piano dell'immagine. Una crisi profonda "che necessità di un intervento immediato per evitare che la situazione precipiti - sottolinea Mino Marsili -: non oso immaginare una Napoli senza squadre nella massima serie, non è mai accaduto. Ma quello che più spaventa è il futuro: la pallanuoto nella nostra città rischia di sparire".
Parte dal cuore l'analisi di Mino perchè "per un motivo o per un altro sono molto legato alle principali squadre napoletane: la Rari Nantes Napoli mi ha dato la possibilità di affermarmi come giocatore, di prendere parte alle Olimpiadi, nel Posillipo ho iniziato la mia carriera di allenatore, l'Acquachiara è stata la prima società che ha creduto in me come direttore sportivo, dandomi la possibilità di iniziare la mia terza carriera dopo quella di giocatore e di tecnico. E c'è anche la Canottieri Napoli nel mio cuore, certo, perchè il Circolo del Molosiglio rappresenta una parte importante della mia vita: i derby tra la mia Rari e la Canottieri hanno portato il nome di Napoli anche al di fuori dei confini nazionali. Partite con pubblico-record, combattutissime in acqua, seguitissime anche dalla stampa. Oggi di tutto questo è rimasto poco o nulla".
Ed è giunto il momento di correre ai ripari. Mino Marsili propone una soluzione inedita e affascinante al tempo stesso: "Una squadra unica, che porti il nome della città, Pallanuoto Napoli, formata dai migliori giocatori di ogni squadra".
Ma attenzione, "squadra unica, formata dal coinvolgimento delle principali formazione napoletane, non significa assolutamente la fine pallanuotistica di Acquachiara, Canottieri Napoli, Posillipo e Rari. Tutt'altro: le quattro società in questo mio progetto manterrebbero la loro identità e la loro assoluta indipendenza. Anzi, i soldi risparmiati per la prima squadra potrebbero essere investiti nei rispettivi settori giovanili, che per la Napoli pallanuotistica devono rappresentare la risorsa principale".
Secondo Marsili la realizzazione di una squadra unica "porterebbe benefici anche nei rapporti con le istituzioni, anche a livello economico. La Pallanuoto Napoli diverrebbe la squadra della città, il Comune potrebbe essere il suo main sponsor".
Ma c'è un nodo da sciogliere, tutt'altro che irrilevante: chi gestirà questa nuova realtà? Mino Marsili ha pensato anche a questo: "Una commissione speciale presieduta dal sottoscritto, a titolo completamente gratuito, e formata da grandi campioni del passato, da coloro che hanno scritto le pagine più belle della pallanuoto napoletana. Pagine che purtroppo negli ultimi anni sono rimaste desolatamente bianche. Mi auguro che la mia idea non cada nel vuoto, auspico in tal senso la realizzazione di una conferenza stampa che mi consenta di esporre più dettagliatamente questo progetto.  Ripeto: c'è in ballo il futuro della pallanuoto napoletana, oggi come oggi affollato da nubi e pieno d'incertezze".
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
ALLORA VUOL DIRE CHE DA 10 ANNI TUTTI I COMMENTI NON SONO STATI CREDIBILI? VEDE SIG CORCIONE LEI E' UN BRAVISSIMO GIORNALISTA MA LA PALLANUOTO NON DECOLLERA' MAI ANCHE X QUESTO TIPO DI MENTALITA', CI SI PIANGE ADDOSSO, LA SI PRENDE CON I SOCI, MA QUANDO CI SONO PROPOSTE CONCRETE REALI SI PARLA SE IL SIG GIUSEPPE HA DATO IL COGNOME O NO (FORSE QUESTE PROPOSTE DESTABILIZZANO IL SISTEMA?) BUON LAVORO.
Giuseppe
RISPONDE MARIO CORCIONE: Non vedo il perchè lei si scaldi tanto. Io ho dato soltanto una risposta alla sua domanda. Lei adesso risponda alla mia: se io firmo gli articoli soltanto con il nome Mario sono credibile? Per quanto riguarda le sue proposte sono ottime, ripeto, ma non destabilizzano il sistema. Purtroppo il sistema se ne frega, delle sue proposte e delle mie.

Ho dato solo imput positive, cosa cambierebbe con il cognome?
Giuseppe
RISPONDE MARIO CORCIONE
: La credibilità.
 
Mi meraviglio che proprio un ex luciano possa pensare che atleti del posillipo acquachiara canottieri possano giocare assieme sotto la stessa bandiera. Le rivalita' tra societa' ci sono state, ci sono ora, ci saranno sempre. ANCHE SE ARRIVASSE UN FINANZIAMENTO EUROPEO A CIASCUNA SQUADRA DOPO 1 ANNO SAREBBE TUTTO UGUALE. IL PROBLEMA PRINCIPALE E'' la mancanza di dirigenti preparati onesti ,pagati,che cerchino sponsor , si riconpattino con la stampa, che coivolgano le tv , che creino tessere del sostenitore, che facciano pagare il biglietto ,minimo ,che ricreino lo spirito di appartenenza, che inizino dai vivai ,che vadano nelle scuole, che parlino con istituti bancari che possano dare liste di clienti approcciabili. E non dirigenti che si seggono sulle panchine e fanno solo contratti a giocatori super pagati senza vincere nulla,come e' successo ai circoli negli ultimi 7-8 anni. Non lo si puo' avere e ricevere solo dai soci,i quali gia' pagano le rette anche x mantenere Allenatori e giocatori.LA PALLAVOLO CI E' RIUSCITA NON VEDO PERCHE' NON SI POSSA TENTARE.
giuseppe
RISPONDE MARIO CORCIONE: L'unica cosa sbagliata nel suo intervento è la mancanza della firma intera.
 
Buona idea,un po’ difficile da fare,per prima cosa mettere ai voti la proposta ai canottieri e a Posillipo,se è positivo si può andare avanti!
Rob
 
Scusate ma in uno sport dove non gira un soldo, ma chi sarebbero questi manager che dovrebbero essere coinvolti ? Magari aspiranti manager in stage... quelli forse si trovano
13 R
 
METTIAMOCI ED UNIAMOCI PURE IL CALCIO NAPOLI COSI AVREMO DEI FANTASISTI... MANCANO I MANAGER,QUELLI ONESTI E CONCRETI
Enrico
 
bisogna coinvolgere qualche imprenditore, magari chiedendo al Comune di affidare allo stesso le piscine comunali abbandonate o in uso a società non più interessate alla attività agonistica a alto livello , difficile trovare mecenati o soci dei circoli ancora disposti a investire soldi per la pallanuoto senza un ritorno, lo sfruttamento degli impianti a basso costo di affitto, con il coinvolgimento degli atleti, potrebbe consentire la gestione di una squadra di buon livello.
Umberto
 
proposta accattivante ma poi dovrebbero essere modificati i criteri di iscrizione ai campionati come l'obbligo della giovanile, non solo, il comune di napoli è al collasso e come main sponsor non da garanzie, si potrebbe chiedere disponibilità ad ADL ma poi chi comanda?
Caimano 19
 
Il Comune sponsor? Pazzia! Bisogna togliere la pallanuoto dalle mani di ex atleti e darla a manager competenti prima sul piano aziendale.
Cuore Giallorosso
 
Sono d'accordo, è una idea che propongo da alcuni anni. l'epoca d'oro dei singoli circoli è passata. bisogna adeguarsi e fare il bene dello sport.
giovanni
 

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