Secondo appuntamento della nostra nuova rubrica. Dopo Mino Marsili, ecco i consigli alle quattro categorie più importanti della pallanuoto (giocatori, allenatori, dirigenti, arbitri) di Claudio Mistrangelo, che però fa una premessa rivelatrice di un certo e giustificato scettiscismo: "Dopo cinquant'anni di pallanuoto a dare consigli faccio fatica".
AI GIOCATORI
"Consiglio di riconoscere le società serie dalle altre. Per società serie intendo quelle che mantengono la parola data, e attualmente non sono più del 50%".
Non trovi che i giocatori siano poco partecipi delle loro problematiche?
"Di tentativi di associazionismo si parla dal 1980: grandi idee, buone intenzioni, ma poi...".
Colpa del menefreghismo della categoria?
"Colpa soprattutto delle contraddizioni di uno sport come il nostro nel quale il professionismo si mischia con il dilettantismo".
AGLI ALLENATORI
"Lo stesso consiglio che ho dato ai giocatori".
Consiglieresti ai tecnici più esperti di dedicarsi, come adesso fai tu, prevalentemente al settore giovanile? Di gente d'esperienza c'è tanto bisogno...".
"Non è facile fare questa scelta in uno sport dove, tranne rare eccezioni, alla pallanuoto giovanile non danno l'importanza e la cura che meriterebbe. Ma questo non avviene soltanto nella pallanuoto, nel calcio è la stessa cosa".
AI DIRIGENTI
"Devono portare la pallanuoto nel periodo estivo, i campionati devono finire ad agosto inoltrato. Il nostro è uno sport di nicchia, e la sua nicchia è l'estate. O dirigenti fanno questo o il rilancio del nostro sport se lo scordano. E' l'unica soluzione".
AGLI ARBITRI
"Devono allenarsi di più perchè arbitrare è diventato molto più difficile: l'intensità fisica del gioco è cresciuta tantissimo".
Mario Corcione
I VOSTRI COMMENTI
Parole giuste tutti gli addetti dovrebbero ragionare in comune per il bene della pallanuoto e Mistrangelo è un grande
Bruno Santamaria
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