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Gwangju-Napoli, le due facce della pallanuoto

  Pubblicato il 15 Lug 2119  10:36
La prima parte dell'immagine che abbiamo abbinato a questo articolo è stata scattata prima di Italia-Australia femminile ai Mondiali di Gwangju, la seconda prima di Italia-Stati Uniti, finale per l'oro maschile delle Universiadi di Napoli.
Un deserto e un bagno di folla.
Non c'è paragone, ovviamente, come sede: i Mondiali si fanno in Corea del Sud, dove la pallanuoto è tuttora agli albori. Ma non c'è paragone neppure come valenza dell'evento: la rassegna iridata di Gwangju è di gran lunga il più importante appuntamento della stagione pallanuotistica 2019-20.
Lasciamo a voi lettori tutte le altre considerazioni aggiungendo soltanto questo: il lavoro paga. Soprattutto in termini di promozione dell'evento. Per le Universiadi hanno lavorato bene e hanno raccolto, copiosi, i frutti di questo lavoro. Napoli ha dimostrato di avere tutte le carte in regola, tutte le potenzialità (impianti, organizzazione, pubblico) per ottenere in un futuro, si spera prossimo, l'assegnazione di altri eventi.
Mario Corcione
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Per onestà i paragoni andrebbero fatti su partite della stessa importanza: finale vs finale per intendersi. Detto questo, non capisco perchè i mondiali di pallanuoto vengano organizzati in paesi che non hanno adeguata tradizione. La scelta specifica, oltretutto, rende quasi impossibile ai tifosi europei di seguire la manifestazione.
RISPONDE MARIO CORCIONE: Per lei vale la stessa risposta data al signor Mariano.
 
Da trent’anni sento dire che la FINA vuole il rilancio della pallanuoto. E da trent’anni ci prova cambiando le regole. Non c’è sport di squadra che in 30 anni abbia cambiato così tante regole come la pallanuoto. Anzi, non le hanno praticamente cambiate a livello tecnico, forse solo qualche ritocco a livello normativo. Certamente un campionato mondiale deve avere come location un paese diverso ad ogni edizione. E non solo in Europa. Qualcuno dice: la pubblicità è l’anima del commercio. Un piccolo esempio, del giugno scorso. Hannover, Final Eight di Champions League. Piscina (forse è un eufemismo chiamarla così) semivuota. Media locali che hanno praticamente snobbato l’evento tanto che i conducenti di taxi, così come i commercianti non ne sapevano nulla. Il silenzio totale. Ma la LEN si è crogiolata nei dati dell’audience del suo web. A questo punto bisogna capire come, dove, quanto lontano vogliamo arrivare. Se vogliamo riempire una piscina di pubblico (vedi la Scandone di Napoli) o non riempirla (vedi Hannover) bisogna battere due strade diverse. La domanda è semplice: perché? Perchè non puntare su tutti gli obiettivi? Qui entrano in gioco le assurde decisioni di LEN e FINA. Loro comandano, loro decidono. Il malumore dei social, raramente sposato dai media, è certamente un sintomo di rabbia verso l’indifferenza dei “governanti” ma tale resterà. Le società sportive, che poi sono quelle che eleggono il primo spet di questo potere, non pensano, non agiscono, non propongono. Piangono solo miseria, si vendono i voti per due palloni e tre corsie. Ed allora di cosa vogliamo parlare o disquisire? Forse è meglio del sesso degli angeli …...
Francesco Grillone
 
Sbagliato paragonare una finale con una partita di girone. Io sono stato a Casoria e di gente ce n'era pochissima quando non giocava l'Italia e poca quando c'erano le azzurre.
Mariano
RISPONDE MARIO CORCIONE: Si, non lo metto in dubbio, ma il discorso riguarda il lavoro di propaganda dell'evento: la Fina non sa neppure cosa sia la parola propaganda, a Napoli sotto questo aspetto hanno lavorato egregiamente.

Scandone ha dato il meglio di sé, ed è stato uno spettacolo dentro lo spettacolo non solo con la gara maschile ma anche con quella femminile. Purtroppo spesso vediamo le piscine come Gwanju - quest'anno andando in tutta Italia a seguire le nostre Atlete ci siamo trovati molto spesso quasi con lo stesso numero di presenze degli spettatori locali. Al momento (mi riferisco alla Pallanuoto Femminile) 200/300 persone a partita le ho viste solo alle Piscine Monte Bianco giocando ad un orario improponibile (13.45) Il lavoro da fare (con tutte le squadre) è impegnativo e serve volontà da parte di tutti i tifosi e di tutte le società in un unico coordinamento. Con un pizzico di polemica critico la Federazione che non offre nessun supporto alle società.
Loris
 
Napoli ha bisogno di squadre fatte bene con gente capace di farle, non di 2 circoletti di incapaci è spocchiosi ricordando un passato certamente non fatto da loro!!!!
Rob

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