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Eurogames: Zizza presenta le stelle del futuro

  Pubblicato il 21 Giu 2015  17:07
E’ rientrato oggi in Italia il giovane Setterosa che ha preso parte agli Eurogames di Baku.
 
INTERVISTA CON PAOLO ZIZZA

Il livello tecnico della manifestazione?
Buono, forse anche superiore alle aspettative.
 
Tralasciando ovviamente le tue ragazze, quali sono le atlete più interessanti che hai visto all’opera a Baku?
Cominciamo dalle attaccanti di mano destra. Mi hanno colpito in particolar modo le russe Gerzanich e Serzanthova, l’olandese Sleeking e l’ungherese Valyi. Tra le mancine la più interessante è sicuramente la spagnola Aznar.

Centri?
Su tutte l’olandese Joustra.

Difensori centrali?
Mi è piaciuta molto la spagnola Leiton, giocatrice che va anche al centro.

Portieri, merce rara. A Baku?
Non ho visto atlete che mi abbiano indotto ad esclamare: questa qui avrà un grande futuro davanti a sé. La migliore mi è sembrata Stamatopoulou, portiere della Grecia.

Concludiamo con gli arbitraggi. Grida ancora vendetta il rigore che nella finale per il terzo posto ha consentito alla Grecia di portarsi avanti 8-4 sulle azzurre…
Secondo le ultime disposizioni, non poteva mai essere rigore. Ma gli errori ovviamente li possono commettere anche i direttori di gara. Quella che, in generale, mi ha colpito negativamente è stata la scarsa omogeneità tra gli arbitri durante le singole gare.
Mario Corcione
 
 
***
 
GUARDA IL VIDEO DEGLI HIGHLIGHTS DI ITALIA-GRECIA FEMMINILE
 
LE FINALI
 
TORNEO MASCHILE

Domenica 21 giugno
 
Primo posto
SPAGNA-SERBIA 7-8
 
Terzo posto
CROAZIA-GRECIA 10-11

Quinto posto
RUSSIA-ITALIA 6-11
BAKU - Quinta vittoria su sei per il giovane Settebello agli Eurogames. L'ultima, quella che vale un 5° posto che va strettissimo agli azzurrini e che lascia tanti rimpianti, tutti legati al quarto di finale perso per un soffio contro la Serbia.
Nettissima la vittoria sulla Russia, schiacciata - dopo una fase iniziale equilibrata (3-2) - dal pesante parziale di 0-5 firmato da Maccioni, Del Basso, Fabiano, Baviera e De Vena. Massimo vantaggio, grazie allo stesso Baviera, a cinque minuti dal termine (4-10).
 
Settimo posto
GERMANIA-UNGHERIA 6-15
 
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TORNEO FEMMINILE

Sabato 20 giugno

Terzo posto
ITALIA-GRECIA 7-8
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA QUI
BAKU - Il giovane Setterosa di Paolo Zizza non riesce a salire sul podio per un soffio, battuto di misura dalla Grecia, che però ha meritato il bronzo.
Ottima la partenza dell'Italia: Cocchiere (gara straordinaria la sua) e Foresta conquistano un mini-break (3-1) al quale però le azzurre non riescono a dare seguito. La reazione della Grecia, unita ad alcuni errori difensivi e ad una certa difficoltà di superare la zona ellenica, fanno sì che le le nostre avversarie piazzino un terribile break di 1-7 portando il risultato sul 4-8. Indegna di una partita così importante la direzione di gara: in particolare viene fermato un doppio uomo in più per la Grecia per un "due metri" inesistente, ma è gravissimo anche l'errore che permette a Protopapas di battere Banchelli dai cinque metri in occasione della rete del 4-8. Le nuove direttive dicono che bisogna essere faccia alla porta per ottenere il rigore, non completamente di lato come nell'occasione del penalty del +4 ellenico.
Da questo momento, però, Banchelli, che in precedenza aveva parato un altro cinque metri, non prenderà più gol. Vuoi per un paio di buoni interventi, vuoi perchè l'Italia accentuando il pressing riesce a mettere in difficoltà l'attacco greco, vuoi anche perchè alla squadra ellenica viene fischiata una valanga di falli in attacco. Dall'altro lato del campo, però, il giovane Setterosa non ne approfitta come dovrebbe: errori di mira, anche con l'uomo in più, permettono alla Grecia di chiudere in vantaggio di tre reti la terza frazione (5-8).
Nel quarto tempo Giulia Millo, che in chiusura della frazione precedente si era divorata un gol che sembrava già fatto, si riscatta servendo ad Altamura un magnifico pallone dal lato cattivo che la giocatrice della Vela Ancona trasforma nella rete del -2 (6-8). L'Italia insiste e, contro una Grecia che sembra sempre più in difficoltà, raggiunge il -1 (7-8) a poco più di un minuto dal termine con il quinto gol personale (anche questo dal centro) dell'incontenibile Cocchiere. Ce la si può fare. In occasione dell'ultimo possesso palla azzurro Zizza chiama time out, ma l'ultimissima azione a disposizione dell'Italia, con la Grecia concentratissima ed attenta a chiudere ogni varco, si conclude con il tiro della disperazione di Picozzi che si stampa sulla traversa.
 
IL DIARIO DI PIERLUIGI PICOZZI
Niente da fare, ci tocca la medaglia di legno anche questa volta, come due anni fa ad Istanbul. Il rammarico è grande, però, perché questa sera le ragazze in partita ci sono state per lunghi tratti. Nel primo tempo, soprattutto, quando una doppietta di Agnese Cocchiere ed una superiorità ben giocata e conclusa a rete da Chiara Foresta (con gol del momentaneo pareggio di Nikoleta Eleftheriadou) ci avevano illuso di aver trovato la chiave del match. La Grecia, però, è una squadra tradizionalmente esperta e ben organizzata e questa formazione ha confermato tali caratteristiche: nel secondo tempo, mentre il portiere Ioanna Stamatopoulou respinge tutti i tentativi ravvicinati dei nostri attaccanti, le avanti elleniche affinano la mira. Una millimetrica palomba di Vasiliki Plevritou (sorella d'arte: buon sangue non mente) dà il via ad un parziale di quattro a zero, che segna il sorpasso delle nostre avversarie. Solo nel finale del tempo Agnese Cocchiere accorcia le distanze con una delle sue classiche girate, mantenendo viva la speranza.
Anche il terzo periodo, però, ci vede poco incisive: basti notare che Domitilla Picozzi, forse la nostra miglior tiratrice, ben controllata dalla difesa greca, riuscirà a concludere solo due volte verso la porta avversaria, mentre quando riusciamo ad imbastire qualche buona giocata ci pensa la Stamatopoulou (cui va una buona fetta della medaglia della sua squadra) a togliere le castagne dal fuoco alle compagne. Non basta, quindi, una prodezza di Caterina Banchelli sul rigore tirato da Milva Kalogerakou: le elleniche piazzano un altro parziale di tre a zero (grazie anche ad un altro rigore, molto generoso, concesso dalla russa Svetlana Dreval) e sembrano prendere il largo. È ancora Agnese Cocchiere a concludere in rete verso la fine del tempo, però, mentre l'estremo difensore greco, proprio allo scadere, toglie dal sette un tiro ravvicinato di Giulia Millo che sembrava gol fatto. Iniziamo l'ultimo quarto sotto di tre reti, dunque, ma il grande cuore delle Azzurrine sembra essersi ravvivato: parte così un tentativo estremo di rimonta. Mettiamo le greche alle corde e riusciamo a renderle non più pericolose in fase offensiva: a quattro e trenta dalla fine arriva il gol di Elena Altamura, con un tiro a schizzo, inevitabilmente da posizione cinque. La speranza sale anche sugli spalti, in cui oggi il tricolore è finalmente più diffuso, grazie alla presenza di qualche genitore dei ragazzi e di alcuni connazionali trapiantati nel Caucaso: a uno e venti dal termine ecco la quinta rete del nostro centroboa, siamo a meno uno… ma il tempo scorre inesorabilmente e l'ultima palomba delle Azzurrine si spegne tra le braccia della Stamatoupoulou, consegnando alla Grecia un'altra medaglia, dopo l'oro di Istanbul.
È ormai tempo di bilanci, dunque, ma quelli li lascio a chi è più competente di me. Io, da tifoso, posso solo ringraziare le ragazze e Paolo Zizza (insieme al resto dello staff), per come hanno condotto questo torneo. Prima di questa sera eravamo stati l'unica formazione a fermare la Russia - che, come da pronostico, si è aggiudicata il titolo, anche se solo ai rigori, contro un'indomita Spagna - ed abbiamo messo dietro di noi squadre blasonate come Olanda ed Ungheria, perdendo di una sola rete con le forti ragazze di Leandros. Nazioni che hanno preparato questo appuntamento molto più a lungo e con più attenzione di noi. Forse, con un minimo di maggior convinzione nel movimento femminile (basti pensare al diverso percorso con cui i nostri ragazzi sono arrivati fin qui) ci si potrebbe affidare a qualcosa di più della grinta della squadra e delle indiscusse capacità del nostro tecnico: in fondo, alla fine, le medaglie hanno lo stesso peso. Ma questa è un'altra storia. Chiudo da Baku con un in bocca al lupo ai nostri Azzurrini per la finale di domani e pronto a rituffarmi nelle piscine di casa nostra, in attesa di riprendere a tifare per l'azzurro con le Universiadi coreane e con i Mondiali di Kazan. Forza Italia!
Pierluigi Picozzi
 

Primo posto
RUSSIA-SPAGNA 17-16 d.t.r.
 
 
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LE SEMIFINALI
 
TORNEO MASCHILE
 
Venerdì 19 giugno
 

UNGHERIA-ITALIA 10-11
BAKU - Lo sport è strano, e anche crudele. Gli azzurrini giocheranno soltanto la finale per il quinto posto agli Eurogames dopo aver giocato un ottimo torneo. La squadra di Pesci paga a caro prezzo soltanto un episodio, quel gol di Vucinic che ha permesso alla Serbia di battere il giovane Settebello nei quarti di finale al termine di una gara che poteva finire con qualsiasi risultato.
Molto combattuta anche la semifinale 5-8 posto con l'Ungheria, ma stavolta l'epilogo è stato favorevole agli azzurri, quasi sempre avanti nel match, anche di quattro lunghezze (6-10). Un vantaggio che l'Ungheria ha ridotto quasi del tutto nelle battute finali, raggiungendo peraltro il -1 a soli 11" dal termine.

1-4 posto
SPAGNA-CROAZIA 9-8

GRECIA-SERBIA 12-13 d.t.r.
 
 
TORNEO FEMMINILE
 
Giovedì 18 giugno
 
ITALIA-RUSSIA 7-17
LA CRONACA DELL'INCONTRO MINUTO PER MINUTO
BAKU - Non c'è mai partita. Il giovane Setterosa incassa un parziale di 0-5 nel primo tempo, accusa il colpo e non riesce a recuperare. Anzi, il vantaggio della Russia aumenta con il passare dei minuti raggiungendo il top proprio in chiusura. Una pesante sconfitta inattesa, soprattutto se si considera che nel girone preliminare questo stesso incontro finì 11-11, con la Russia che realizzò il gol del definitivo pareggio a due minuti e mezzo dalla fine.
 
IL DARIO DI PICOZZI
Da martello, con l'Olanda, ad incudine, con la Russia. È il fascino dello sport, lo sappiamo tutti, ma colpi come quelli di stasera fanno male ed è inutile cercare le parole per consolare le nostre ragazze.
Una sconfitta delle proporzioni di quella subita stasera lascia poco spazio ai commenti. Va detto, però, che la Russia, già apparsa molto forte nella partita terminata in pareggio tre giorni fa, stasera è sembrata di un altro pianeta anche rispetto alle altre due semifinaliste, Spagna e Grecia, che hanno giocato dopo di noi. Certo, l'arbitraggio dei pur esperti Radu Matache e Marcela Mauss non ci ha aiutato, visto che la tolleranza di un gioco fisico ed aggressivo é andata a tutto vantaggio delle avversarie, così come un paio di macroscopici errori a nostro sfavore. Anche un po' di imprecisione nel tiro ed un pizzico di sfortuna in qualche conclusione ci hanno impedito di restare attaccati al match nella parte iniziale, quando le russe hanno forzato il ritmo fino a portarsi sul sei a zero all'inizio del secondo tempo, frustrando ogni nostra successiva velleità. Non si può recriminare troppo, però, quando le avversarie vanno al doppio della tua velocità, tirano bordate da qualunque posizione, ti pressano fino a sfiancarti e triplicano con rapidità sul centroboa che l'altra sera era stato la loro spina nel fianco. La mia è la valutazione di un tifoso e non di un tecnico, ma è difficile rimproverare le nostre ragazze: hanno trovato un avversario più forte, più riposato (ieri le russe non hanno giocato) e che si candida con grande autorevolezza per una comoda vittoria finale, almeno per quanto visto stasera.
Dunque, buttiamoci alle spalle questa gara: il risultato, senz'altro pesante, non deve far dimenticare che le Azzurrine hanno disputato sin qui un ottimo torneo. Si sono guadagnate un posto fra le prime quattro d'Europa ed il diritto a giocarsi una medaglia contro la Grecia campione uscente. Domani potranno riposare, recuperare le energie e concentrarsi sull'ultimo sforzo. Del resto, hanno già dimostrato di essere una squadra vera ed è in questi momenti che la coesione del gruppo serve ad infondere nuova forza. Di una cosa siamo certi: queste ragazze sabato daranno il meglio di sé, rendendoci ancora fieri!
 
SPAGNA-GRECIA 9-6
 
***
 
I QUARTI
 
TORNEO MASCHILE
 
Mercoledì 17 giugno

SERBIA-ITALIA 8-7
IL TABELLINO E LA CRONACA MINUTO PER MINUTO SU
http://www.baku2015.com/water-polo/event/men/match=wpm400304/doc=playbyplay.html
BAKU - A 33" dal termine, dopo un time out chiamato dalla Serbia, Vucinic mette fine con un tiro da fuori all'avventura degli azzurrini negli Eurogames. L'Italia, che aveva vinto il proprio girone preliminare a punteggio pieno, dovrà accontentarsi di disputare le semifinali per i piazzamenti dal quinto all'ottavo posto.
E' stato un episodio, come spesso accade in partite così equilibrate, a decidere un match che ha visto la Serbia condurre nella prima parte di gara (3-1) e poi il sorpasso e l'allungo degli azzurrini (4-6) grazie alle reti di Bassani e Manzi. Nella parte conclusiva della terza frazione, però, è arrivato il 6-6 con i gol di Lukic e Vukic nel giro di soli 30". Le squadre, così, hanno dato vita nell'ultimo tempo ad un testa a testa che si è concluso con la già citata rete di Vucinic.

RUSSIA-SPAGNA 9-14
GRECIA-UNGHERIA 15-13 d.t.r
GERMANIA-CROAZIA 12-18
 
 
TORNEO FEMMINILE
 
Mercoledì 17 giugno

UNGHERIA-SPAGNA 5-8
 
OLANDA-ITALIA 12-18
IL TABELLINO E LA CRONACA MINUTO PERR MINUTO DEL MATCH SU
http://www.baku2015.com/water-polo/event/women/match=wpw400301/doc=playbyplay.html
BAKU - Le azzurrine sono tra le prime quattro squadre degli Eurogames. La squadra di Zizza ha ritirato il pass per le semifinali battendo stamattina l'Olanda. Vittoria nettissima, predominio quasi assoluto della formazione italiana: c'è stato equilibrio soltanto nella prima frazione di gioco, nella quale le oranges sono passate anche a condurre (3-2). Ma poi, con un perentorio break di 0-6, l'Italia ha indirizzato il match verso la direzione giusta e definitiva (3-8). Le sei reti portano la firma di Millo e Cocchiere con l'uomo in più, Picozzi e ancora Millo con due tiri da fuori, ancora Cocchiere (dal centro) e infine Esposito con una conclusione da fuori. La sequenza di reti azzurre è stata interrotta dall'Olanda, tornata a bersaglio dopo un digiuno durato otto minuti, ma poi è ripresa con buona continuità fino a raggiungere il massimo vantaggio quasi in chiusura con la rete del 10-18 messa a segno ancora da Cocchiere.
In semifinale la squadra di Zizza affronterà la Russia già incontrata nel girone eliminatorio. L'incontro finì 11-11.
 
IL DARIO DI PIERLUIGI PICOZZI
Facevamo bene a crederci! Soprattutto ci hanno creduto loro, le nostre Azzurrine, che con una partita spettacolare, intelligente, da squadra vera, annientano l'Olanda con sei gol di scarto (ma a tre minuti dalla fine erano addirittura otto) e si proiettano in semifinale dove ritroveranno le battagliere russe. L'Italia va oltre le più rosee aspettative, in un incontro per nulla facile nonostante il risultato.
Andiamo presto in vantaggio, con il solito rigore dell'accoppiata Cocchiere - Picozzi, ma poi perdiamo subito Chiara Foresta per un dolore alla spalla che la terrà fuori dalla gara per due tempi ed Elisa Quattrini si carica rapidamente di due falli per sostituirla. L'Olanda ci passa, ma teniamo botta e a metà del primo tempo siamo sul tre pari. A questo punto, però, le Azzurre ingranano la quarta: Giulia Millo si fa trovare libera al centro in superiorità, Agnese Cocchiere continua ad essere devastante per le difese avversarie (sono sei stavolta le reti segnate, senza contare le espulsioni guadagnate) e Domitilla Picozzi infila una splendida "settella". Tutto nel giro di due minuti. Le oranjie sono annichilite e i timidi tentativi di recupero sono frustrati da una Caterina Banchelli difficilmente superabile. L'Italia non si culla sugli allori e continua a macinare gioco, chiudendo nel secondo tempo, con una spettacolare palomba di Adele Esposito da posizione quattro, un parziale di sei a zero che scava un solco enorme tra noi e le avversarie.
Le olandesi, però, non mollano e i due falli che gravano sulle spalle di Domitilla Picozzi e Giulia Millo già prima di metà gara non consentono di considerare già vinta la gara. E qui si vede la coesione di questo gruppo e l'ottimo lavoro di Paolo Zizza: la determinazione di Maria Imma Simonetti e Claudia Presta (per lei anche un gran gol da posizione due, sotto l'incrocio), consente di contenere le prestanti attaccanti avversarie e con il rientro di Chiara Foresta il nostro c.t. ritrova anche un'altra marcatrice, indispensabile dopo le espulsioni definitive della stessa Simonetti e della Quattrini. La partenopea va anche a segno, imitando Elena Altamura, già in rete con la sua solita sentenza da posizione cinque. C'è spazio anche per Anna De Magistris e per il contributo di Isabella Riccioli, determinante con un missile da posizione due in un momento in cui le olandesi stavano rialzando la testa. Fatto sta che il quarto tempo si apre con l'Italia in vantaggio di sette reti: dopo un iniziale botta e risposta tra Schoneville, Riccioli e Sleeking, le reti di Capitan Picozzi e di Agnese Cocchiere a metà tempo chiudono definitivamente i conti.
Anche sugli spalti l'impari confronto tra i tre italiani (sono arrivati i rinforzi!) e la ventina di nerboruti olandesi è vinto (con l'aiuto dei simpatici azerbaigiani, che conoscono tutti a memoria la formazione dei campioni del mondo del 2006). Le lacrime degli arancioni fanno comprendere quanto fosse inattesa per loro una prestazione così positiva delle Azzurrine. Adesso ci ritocca la Russia (domani alle 15.30 ora italiana: Sky se ne accorgerà?), che oggi si è riposata. Stavolta non ci potrà essere pareggio come due giorni fa: sarà un'altra battaglia in cui le nostre intelligenza e tecnica dovranno prevalere sulla potenza delle avversarie. Queste ragazze, però, che hanno già confermato il risultato di Istanbul di due anni fa, possono farci sognare. Noi continuiamo a crederci!
Pierluigi Picozzi
 
 
***
 
FASE PRELIMINARE
 
Torneo femminile
 
RISULTATI, CLASSIFICA E TABELLINI DEL TORNEO FEMMINILE SU
 
Quinta giornata - Martedì 16 giugno
SLOVACCHIA-ITALIA 7-18
 
IL DARIO DI PIERLUIGI PICOZZI
La partita con la Slovacchia scorre via tranquilla sotto il cocente sole caucasico, mitigato stavolta da un lieve venticello che, nella piscina numero due, leggermente più aperta, penetra più facilmente. È l'occasione per far riposare chi ha giocato di più nel duro incontro con la Russia, anche se Agnese Cocchiere, sull'onda lunga della buona prova di ieri, imprime subito il suo sigillo sulla gara: saranno cinque alla fine le reti del nostro centroboa, compreso un rigore guadagnato da lei stessa, oltre a qualche controfallo di troppo e ad un'espulsione subita dopo meno di un minuto dall'inizio del match, su cui il tecnico slovacco chiama un immediato time-out pregustando la possibilità di un temporaneo vantaggio. Possibilità subito svanita, con le Azzurrine che prendono rapidamente il largo pur senza forzare e conducono tranquillamente in porto la gara. Minutaggio elevato, come dicevo, per chi ieri ha riposato di più: così, oltre alla tripletta di Elena Altamura, infallibile da posizione cinque, si vedono anche le doppiette di Chiara Foresta (oggi più libera di concludere: bello il suo primo gol in apertura di terzo tempo, con dribbling ed entrata da posizione cinque) e di Claudia Presta, che va a segno due volte nel giro di poco più di un minuto. Tripletta anche per la giovanissima catanese Isabella Riccioli, ovviamente dalla sua posizione di mancina ed un bella rete per Anna De Magistris che elude bene la marcatura da centroboa e fulmina il portiere avversario. Anche stavolta Flavia Schillaci prende il posto di Caterina Banchelli nell'ultima frazione e ha l'occasione per far vedere tre belle parate sui tiri insidiosi delle slovacche.
L'incontro è stato allietato dalla cronaca entusiasta di un inglese emulo del nostro ineguagliabile Ugo Mannozzi (qui i britannici hanno curato gran arte dell'organizzazione prettamente tecnico-sportiva) che ha sottolineato più volte le giocate delle nostre ragazze - e delle avversarie - dando colore al match (credo che da ora l'appellativo "Ricchiòli" inevitabilmente appiccicato alla nostra numero 4 l'accompagnerà per un bel po'). Insomma, brave le ragazze a tenere alta la guardia nonostante fosse già evidente la tensione per il quarto di finale di domani (mentre scrivo non so ancora se si giocherà alle 7.30 o alle 8.45, ora italiana). Contro l'Olanda sarà la rivincita della finale per il bronzo di due anni fa ad Istanbul, anche se non sono molte le reduci di quell'incontro nelle due formazioni. Una vittoria vorrebbe dire confermare almeno il buon quarto posto ottenuto nella scorsa edizione degli Europei, mentre una sconfitta ci relegherebbe direttamente alla finale per il quinto posto. Come accennavo, l'Olanda è forte e compatta, ma le nostre ragazze sono cresciute e non devono temere nessuno. Noi ci crediamo!
Pierluigi Picozzi
 
Quarta giornata - Lunedì 15 giugno
ITALIA-RUSSIA 11-11
 
IL DIARIO DI PIERLUIGI PICOZZI
È difficile pensare che le nostre ragazze debbano chiudere il girone da terze - Slovacchia permettendo - dopo una partita come quella di stasera. Contro le toste russe, che ieri avevano schiantato la Spagna, le Azzurre giocano con coraggio e a viso aperto, con intelligenza e determinazione. È una partita molto fisica, come era prevedibile (basti pensare al numero complessivo di 26 espulsioni e 6 rigori): le avversarie cercano di sfruttare la loro stazza preponderante, con un pressing aggressivo ed asfissiante che mette in difficoltà le nostre tiratrici. Per questo Paolo Zizza decide di giocare sul centro e viene ben ripagato da un'Agnese Cocchiere incontenibile per le russe. La bogliaschina non segna, ma guadagna espulsioni e ben quattro rigori, che la fredda Domitilla Picozzi infila uno dopo l'altro. Dopo un primo tempo lottato punto a punto, nel secondo le russe allungano proprio nel finale, con un po' di fortuna, sfruttando una doppia superiorità conclusa a rete solo grazie ad un rimpallo casuale.
Il gap di due reti, però, viene colmato nei due periodi successivi, grazie a qualche colpo d'intelligenza di Giulia Millo e ad un gol di Elena Altamura su bell'assist di Isabella Riccioli. Anche la difesa regge bene, con Chiara Foresta che lotta in marcatura e due parate da asterisco di Caterina Banchelli. La fiorentina ci tiene a galla, finché Domitilla Picozzi decide che segnare su rigore non è sufficiente ed infila due missili (uno a schizzo ed uno sotto al sette alla sinistra della Golovina) che ci portano in vantaggio a tre minuti dalla fine del match. Purtroppo la Zaplatina risponde poco dopo con una rete da posizione due di fattura altrettanto pregevole, chiudendo l'incontro su un pari che ci sta un po' stretto e che ci condanna ad un impegnativo quarto di finale con l'Olanda.
La vittoria avrebbe cambiato solo l'avversario (un'Ungheria forse meno forte delle oranjie, ma più scorbutica), dato che, per il perverso giochino delle classifiche avulse, per guadagnare il primo posto del girone - e la semifinale diretta - avremmo dovuto vincere con almeno quattro gol di scarto: ai limiti dell'impresa.
Del resto siamo agli Europei, anzi agli European Games e le prime sei squadre sembrano tutte piuttosto vicine: basta qualche episodio o una giornata storta a decidere gli incontri tra loro, come dimostrato dall'equilibrio dei due gironi. Le nostre azzurre stanno crescendo, però: domani le aspetta una Slovacchia da prendere con le molle (è la migliore tra le "deboli" del nostro gruppo), che ci darà ancora un'occasione per migliorare coesione e schemi e, poi, sarà sfida dentro o fuori.
Mi dispiace non essere ancora riuscito a vedere anche i nostri ragazzi, che pure si stanno ben comportando. Purtroppo, qui l'organizzazione è un po' complessa e riuscire a passare da una piscina all'altra con i biglietti che vengono venduti in base a tre diverse fasce orarie è un'impresa. Cercherò di porre rimedio a questa mancanza. Intanto, in bocca al lupo ad Azzurre e Azzurri!
Pierluigi Picozzi
 
Terza giornata - Domenica 14 giugno
 
IL DIARIO DI PIERLUIGI PICOZZI
La sconfitta con la Spagna - dopo le montagne russe di un 5-0 parziale e di una feroce rimonta, poi rintuzzata - non sembra aver scalfito lo spirito delle azzurrine, che contro una Serbia senz'altro di livello tecnico sensibilmente inferiore, sono partite cariche e decise. Già nel primo tempo il risultato era saldamente in mano alle nostre ragazze (6-2) e a metà gara la partita era virtualmente chiusa (9-2). Paolo Zizza ha avuto così l'opportunità di far girare tutta la rosa a sua disposizione: anche Flavia Schillaci è tornata in acqua nel quarto tempo, al posto di una Catarina Banchelli che, peraltro, quando è stata chiamata in causa si è sempre fatta trovare pronta. Cambi frequenti più che opportuni, visto il caldo di Baku: nota per essere la città del vento, la località fa premio al suo soprannome solo quando si esce dal catino della piscina, perché all'interno si soffre! Partita agevole, dunque, come tutte quelle tra le prime sei forze del torneo (Spagna, Russia ed Italia nel nostro girone, Grecia, Ungheria ed Olanda nell'altro), che si giocheranno le medaglie e le altre sei, venute per crescere e conquistare un buon piazzamento. C'è stato tempo anche per qualche bel gol, comunque, e per notare alcune belle giocate: il secondo gol di Domitilla Picozzi ed il primo di Giulia Millo hanno determinato apprezzamenti degli azerbaigiani sugli spalti, ma si è fatto apprezzare per determinazione ed incisività il duo anconetano Altamura - Quattrini, in un insieme complessivamente positivo. Ora dobbiamo attendere il risultato di Spagna - Russia, questa sera, per capire se domani, contro la stessa Russia potremo giocarci il primo posto del girone, che darebbe accesso direttamente alla semifinale o se dovremo rassegnarci a giocare un impegnativo quarto di finale.
Tra le note di colore, va detto che qui l'evento è supportato al massimo: gli spalti sono sufficientemente gremiti, ma quasi esclusivamente di azerbaigiani, calorosamente invitati a partecipare allo show. Tutti sono molto gentili, ma qualche difficoltà c'è: è chiaramente una città che sta cercando di affacciarsi sulla vetrina mondiale e deve fare esperienza. Spero che si aggiunga qualche altro tricolore sulle tribune e che Sky si accorga che c'è anche la pallanuoto, ma intanto "Forza Ragazze".
Pierluigi Picozzi
 
 
***
 
Torneo maschile
 
Terza giornata - Lunedì 15 giugno
ITALIA-UCRAINA 18-6
BAKU - Gli azzurri di Nando Pesci battono anche l'Ucraina (Del Basso top scorer con 4 gol) e vincono il girone preliminare a punteggio pieno qualificandosi direttamente per i quarti di finale.
 
Seconda giornata - Domenica 14 giugno
ITALIA-RUSSIA 9-8
 
 
***
 
LE AZZURRE. Domitilla Picozzi (SIS Roma), Elena Altamura (Vela Nuoto Ancona), Elisa Quattrini (Vela Nuoto Ancona), Giulia Millo (RN Bogliasco), Agnese Cocchiere (RN Bogliasco), Isabella Riccioli (GS Orizzonte), Flavia Schillaci (GS Orizzonte), Caterina Banchelli (RN Florentia), Claudia Presta (Cosenza PN), Adele Esposito (Acquachiara ATI 2000), Chiara Foresta (Acquachiara ATI 2000), Anna De Magistris (Acquachiara ATI 2000), Maria Imma Simonetti (Volturno SC).
Staff: team leader Gianfranco De Ferrari, tecnico federale Paolo Zizza, assistente tecnico Giacomo Grassi, arbitro Daniele Bianco, medico Andrea Felici, fisioterapista Federica Maria Ancidei.

GLI AZZURRI. Francesco De Michelis (Roma Nuoto), Mario Del Basso (TGroup Arechi), Gaetano Baviera (TGroup Arechi), Gabriele Bassani (Pro Recco), Mario Guidi (RN Bogliasco), Massimo Di Martire (CN Posillipo), Filippo Tommaso Gavazzi (RN Bogliasco), Antonio Maccioni (CC Napoli/T Group Arechi), Matteo Spione (Roma Nuoto), Edoardo Manzi (RN Sori), Gianmarco Nicosia (Roma Vis Nova Pallanuoto), William De Vena (SS Lazio Nuoto), Filippo Fabiano Antracite (Telimar).
Staff: capo delegazione Gianfranco De Ferrari, team leader Bruno Cufino, tecnico federale Ferdinando Pesci, assistente tecnico Cosimino Di Cecca, preparatore atletico Umberto Marini, arbitri Marco Ercoli e Daniele Bianco, responsabile video analisi Marco Cotini, fisioterapista Stefano Amirante.

 
 

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