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Ecco l'ottava puntata del nostro giallo sulla pallanuoto

  Pubblicato il 03 Ott 2117  13:40

Venerdì 13 ottobre - Ore 11
Più di mille persone presero parte alle esequie di Marco Romano. Non c'era posto per tutti nella chiesa di San Vitale a Fuorigrotta, in tanti rimasero fuori, stampa compresa. Giacomo Romano, il padre del ragazzo, prima della cerimonia aveva convocato i media nell'ampio piazzale antistante. I giornalisti si aspettavano chissà quale rivelazione sulla morte del figlio e invece Romano disse: "Se vedo in chiesa qualcuno di voi lo prendo a calci. Sono stato chiaro?".
Ben altro trattamento riservò alla stampa il questore, felicissimo di essere ripreso dalle decine di telecamere presenti. "Ho fatto bella figura?", chiese più tardi a Noce nel suo ufficio. "Ha fatto un figurone", rispose il commissario. In cuor suo pensava: "Hai fatto la tua solita figura da quattro soldi, pezzo d'imbecille".
"Povero ragazzo. Io ero certo che i rapitori l'avrebbero restituito vivo, e invece... Ma veniamo a noi, commissario. A che punto sono le indagini?".
"Sto aspettando l'esito dell'autopsia, dovrebbe arrivare in giornata. Attendo da un momento all'altro anche la documentazione della scientifica. Anzi, col suo permesso io andrei...".
"Vada pure, commissario, anch'io ho un bel po' di lavoro che mi aspetta".
Non appena Noce lasciò l'ufficio, il questore prese il telecomando e accese il televisore. Le immagini dei funerali di Marco Romano avevano già invaso tutti i canali".
 
***
 
Ferdinando Barbato, il medico legale, dopo l'autopsia confermò il suo "pronostico": "Marco Romano è stato ucciso tra le 3 e le 4 di martedì 10 ottobre, cioè 26 ore prima del ritrovamento del cadavere. Gli hanno premuto un cuscino in faccia durante il sonno: i filamenti ritrovati nella bocca non lasciano dubbi. Come le avevo già anticipato, non ci sono altre mutilazioni, ma sulla pianta di entrambi i piedi abbiamo trovato molteplici abrasioni dovute a bruciature di sigarette".
 
"Smettila, maledizione, ti ho detto di smetterla!".
"Io lo brucio fin quando mi pare. Se non vuoi vedere, esci dalla stanza".
 

"Secondo lei, quindi, prima di essere ucciso il ragazzo è stato torturato".
"No, commissario. Probabilmente è stato torturato sin dal primo giorno del sequestro. Alcune abrasioni risalgono a una ventina di giorni fa".
"E' stato drogato durante la sua segregazione?".
"No, ma di certo non lo hanno nutrito regolarmente. Il ragazzo ha perso sette chili".
"Si è fatto un'idea di quello che gli davano da mangiare?".
"Purtroppo si. Ma glielo dirò solo se farà uscire la dott.ssa  Dell'Angelo".
"Non si preoccupi dottore, dica pure. Donatella è abbastanza forte".
Il vice commissario Dell'Angelo, in piedi alle spalle della iena, confermò con un cenno della testa.
"D'accordo. Nel suo stomaco abbiamo trovato cibo avariato e, stento a crederci, resti di carne di topo".
La Dell'Angelo, evidentemente, forte non lo era abbastanza: due lacrime lasciarono i suoi occhi celesti e raggiunsero velocemente le guance.
 
***
 
Nulla di tutto questo, ovviamente, Noce disse al padre del ragazzo. Iena sì, ma a tutto c'è un limite. Gli raccomandò invece di continuare ad ascoltare la voce del rapitore nelle registrazioni che Paolo Crosta, il giornalista della Gazzetta di Napoli, aveva fornito alla Polizia. "Ci sto provando e riprovando, commissario. Le ripeto, sono certo di aver già sentito quella voce, ma dove e quando non riesco proprio a ricordarlo".
"Sicuramente - intervenne Noce - questo ricordo deve essere legato a qualche evento particolare, altrimenti la voce non l'avrebbe colpita al punto da poterla rammentare. Ho pensato - ovviamente se lei è d'accordo - di metterle a disposizione un nostro psicologo affinchè possa aiutarla a ricordare. In questo momento, signor Romano, è l'unica pista che possiamo seguire".
L'altra, infatti, non aveva dato esito.
"Abbiamo effettuato attentamente ogni tipo di rilievo, commissario, sia nel casolare in cui è stato ritrovato il cadavere sia sul luogo dove i rapinatori hanno ritirato la borsa dei soldi. Non abbiamo trovato nulla di rilevante che possa essere d'aiuto alle indagini".
Noce, del resto, non si era fatto particolari illusioni: era già certo in partenza che la scientifica non avrebbe potuto dargli una mano. Il fatto stesso che Marco Romano era completamente nudo al momento del ritrovamento del cadavere testimoniava della particolare prudenza e attenzione con la quale avevano agito i rapitori.
"Quello che non riesco a spiegarmi, Elio, è la ferocia con la quale hanno agito".
"Io, invece, non riesco a dare una spiegazione - disse il ristoratore - alla sua lunaticità a tavola. A volte lei non tocca cibo, altre volte fa man bassa come stasera. Fortunatamente non ho portato il mio gatto in trattoria, altrimenti si sarebbe mangiato pure quello".
Sarà stato il nervosismo dovuto all'insuccesso finora delle indagini, ma quella sera in trattoria Noce fece fuori nell'ordine antipasto di mare, spaghetti con le cozze, parmigiana di melenzane e una doppia porzione di tiramisu.
Adesso la iena stava cercando di digerire il tutto con l'aiuto di un bicchierino di Amaro del Capo. "Glie l'ho già detto perchè ne verso sempre poco?", chiese Elio.
"Si, perchè altrimenti il Capo s'incazza. Devi rinnovare il tuo repertorio di battute, sono diventate stantie come il tuo cibo. E poi stasera non sono dell'umore giusto (non lo era quasi mai) per scherzare". E riprese il filo del discorso interrotto: "Che abbiano ucciso il ragazzo era da mettere in preventivo, così come in tutti i rapimenti. Ma che l'abbiano torturato...".
"Forse l'hanno fatto per strappargli qualche informazione utile al rapimento".
"Non credo. L'hanno torturato per tutto il periodo della segregazione".
"E il cibo avariato, la carne di topo...".
"Non so perchè l'hanno fatto, Elio, ma so dove l'hanno preso". E con l'indice indicò la cucina strappando al ristoratore una grassa risata che rischiò di mandare per traverso il limoncello che stava sorseggiando.
"E allora, se me lo consente, commissario, a questo punto io direi che possono esserci soltanto due ipotesi: o i rapitori sono dei sadici, e questa la scarterei, oppure odiavano il ragazzo. Forse l'hanno torturato e ucciso per fargli pagare qualcosa che ha fatto, forse il sequestro era solo una messinscena per sviare le indagini".
"Forse sei un genio, Elio. Anzi, leva il forse. E portami un'altra porzione di tiramisu".
 

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