Sta continuando ad allenare. A casa. Con mezza squadra: lui, la moglie Maria Teresa e i figli Alessandro e Guya. Nonno Raul, il papà di Maria Teresa, è esentato. "Ci manteniamo in forma con qualche esercizio", precisa Paolo.
Con la sua vera squadra, le ragazze del Setterosa, "ci messaggiamo spesso. Mi mancano, è chiaro".
In giro per il mondo per gran parte dell'anno, Paolo Zizza raramente aveva la possibilità di trascorrere un'intera giornata in famiglia. "Adesso sono cinque giorni che non metto il naso fuori. Non vado nemmeno a fare la spesa perchè la roba ce la portano direttamente a casa, e non ho cani da portare a passeggio".
Fortunatamente gli piace cucinare. Lui dice che se la cava abbastanza bene e orgogliosamente fa sapere che "i rigatoni con i pomodori verdi che ho fatto ieri sono venuti alla grande".
Con il dessert andiamo più sul sicuro. Le graffe le fa Maria Teresa.
A casa Zizza, come in tutte le abitazioni italiane in questi giorni di emergenza, si cerca principalmente di passare il tempo. "Un po' di burraco, internet, qualche telefonata, tanta televisione".
Da un commissario all'altro: Paolo Zizza e Salvo Montalbano. "Stasera c'è il secondo episodio della nuova serie, non ce lo perderemo".
Ha esordito ieri sera "Bella da morire", la nuova fiction gialla di Raiuno. Ambientata in Basilicata, a Lagonegro, ben interpretata e ben strutturata. E' stata uccisa una ragazza, tanti i possibili sospetti dopo la prima puntata. "I thriller mi piacciono - dice Paolo - e come fanno un po' tutti mi diverto a individuare l'assassino. Qualche volta ci azzecco".
Ci vorrebbe un killer per questo maledetto coronavirus, "in attesa del vaccino occorre molta calma e pazienza - raccomanda Paolo -. Se vogliamo liberarcene al più presto, dobbiamo seguire le disposizioni governative, dobbiamo stare a casa: stiamo giocando la partita più importante della nostra vita".
Mario Corcione
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