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Dejan Udovicic (coach USA): "Ci prepariamo per Tokyo. Calendari da rivisitare: serve un torneo come l'NBA"

  Pubblicato il 20 Dic 2120  20:16
Tašmajdan Sports Center di Belgrado, Gennaio 2012. 
La nazionale serba è in ritiro per preparasi ai campionati europei di Eindhoven che si sarebbero disputati dopo qualche settimana anche se l'obiettivo per gli slavi è senza dubbio la conquista dell'alloro olimpico.
Dejan Udovicic, head coach della selezione, all'arrivo dei suoi li raduna e video proietta su un maxi schermo la medaglia d'oro olimpica di Londra. "Eccola. Quando tutto vi sembrerà difficile, questa immagine vi ricorderà perchè state lavorando così duramente".
Un sergente di ferro ma al tempo stesso un motivatore, un tattico, un profondo conoscitore della pallanuoto. Dejan Udovicic in carriera con la Serbia ha conquistato il titolo di campione del mondo (Roma 2009) e due volte il titolo europeo a Belgrado nel 2006 ed, appunto, in Olanda nel 2012 portando i suoi a conquistare il bronzo olimpico dopo essere stati battuti nei Giochi inglesi proprio dal Settebello azzurro, in semifinale.
Una carriera iniziata giovanissimo quando con suo fratello gemello Darko entrò tra le fila del Partizan Belgrado in quella che ancora oggi è considerata tra le migliori scuole pallanuoto al mondo. Dopo aver appeso la calottina al chiodo fu spinto, "il Generale" Nikola Stamenic lo convinse, avendo le carte in regola, ad intraprendere la carriera da allenatore.
Una carriera costellata di successi in campo internazionale e nazionale alla guida di Partizan e Radnicki; è per questo che USA Waterpolo, nel Maggio del 213, lo ha voluto alla guida della nazionale statunitense di pallanuoto affidandogli il compito di qualificare la selezione a stelle e strisce alle Olimpiadi di Rio de Janeiro tre anni più tardi. Missione compiuta per il tecnico serbo che, tutt'ora guida, la nazionale americana e che, dopo aver conquistato due medaglie d'oro ai Giochi Panamericani, si prepara ai Giochi di Tokyo. 
Con lui abbiamo parlato dell'attuale momento che vive la pallanuoto.
 
Come prosegue il lavoro con la nazionale statunitensa in vista di Tokyo?
"Penso che tutte le nazionali si trovino ad affrontare le stesse problematiche. Ci stiamo preparando all'evento tenendo conto di diversi scenari che potrebbero presentarsi ed in base all'evolversi della situazione vedremo quale scegliere".

La pallanuoto statunitense come ha reagito all'epidemia causata dal Coronavirus?
"Quando è iniziata credo che noi e l'Australia siamo state le nazioni più colpite. Abbiamo fatto del nostro meglio per garantire che, nonostante la pandemia, il programma di allenamenti potesse essere portato avanti in totale sicurezza. Al momento il 90% dei nostri atleti è attivamente impegnato nei diversi campionati nazionali e questo per noi è importante". 
 
Negli States la maggior parte dell'attività viene svolta nelle Università. L'NCAA ha ripreso i suoi campionati?
"C'è ancora tanta incertezza. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane per il proseguio della stagione NCAA. Sono molto ottimista: credo che una volta avuto l'ok  si procederà con dei protocolli da seguire accessibili a tutti. Come sempre le squadre che fanno parte della PAC-12 (conference della NCAA che raggruppa ben 12 atenei dell'ovest degli Stati Unit tra cui UCLA, Standord, Berkeley, ecc) sono le favorite".
 
Che effetti pensa che porterà sulle nazionali, in vista delle Olimpiadi, lo stop della scorsa stagione a cui sono stati costretti i giocatori?
"Me lo chiuedo anche io ma non lo sapremo fino a quando non inizieranno i Giochi. Tutti stanno cercando di fare del proprio meglio per salvaguardare questa competizione ed ogni squadra ha le sue dinamiche da affrontare. Per la nazionale USA lo stop forzato ci ha penalizzato tantissimo e non so se riusciremo nel breve periodo ad annullane gli effetti. Di sicuro non è una situazione semplice".
 
Da head coach degli USA è sempre in contatto con i tuoi atleti che giocano in Europa. Come li monitora?
"Tutto lo staff di USA waterpolo è praticamente coinvolto nella fase di monitoraggio dei nostri atleti che giocano in Europa. Dagli allenatori ai medici, dallo psicologo all'analista video La maggiro parte dei nostri atleti è in Grecia e milita nel campionato ellenico. Possiamo dire che la nostra base è diventata Atene. Siamo riusciti a fare un collegiale ad Ottobre; peccato che il torneo in Croazia che ci avrebbe visto protagonisti sia stato cancellato":
 
Tantissimi addetti ai lavori ritengono che gli Stati Uniti sarebbero la chiave principale per rilanciare il movimento pallanuotistico a liveklo globale. Negli States ci sono i migliori professionisti dello sport marketing e della comunicazione. Ritiene che ci siano le concrete possibilità di sviluppare una lega principale (come l'NBA nel basket) che generi un indotto importante tra sponsor, televisioni ed interessi economici?
"Negli ultimi anni si sta lavorando proprio in questa direzione. Alcune cose che prima non erano accessibili e visibili, grazie a diversi strumenti digitali, ad esempio, adesso lo sono. Credo che se ci sia coltivi un rapporto di collaborazione tra FINA, LEN ed USA Waterpolo si possa creare qualcosa di interessante. Per fare ciò, però, è necessario che i calendari internazionali siano rivisti; c'è bisogno di compromessi e di maggiore comprensione in tal senso se vogliamo migliorare il nostro amato sport. Gli addetti ai lavori si confrontano spesso su questo tema e se chiedi in Europa più o meno tutti i tecnici sono d'accordo con questa proposta".
 
Si è appena conclusa la prima giornata di LEN Champions League con le due bolle di Ostia e Budapest. Sta seguento la competizione?
"Certamente. Mi piace il fatto che tante partite, ormai, sono sempre più competitive e dall'esito meno scontato. C'è sempre qualcosa di nuovo da vedere in queste sfide. Potrebbe essere la prima volta nella storia che quattro giocatori statunitensi possano partecipare alle Final Eight di Champions League; sarebbe fantastico per loro e per tutti noi di USA waterpolo. Sarò campanilista ma spero che con il nuovo gruppo di rigenziale alla guida del Partizan il club giallonero possa tornare nuovamente ai vertici della pallanuoto mondiale".
 
Prossimi impegni per la sua nazionale?
"La priorità sono senza dubbio le Olimpiadi di Tokyo ma ci stiamo preparando anche per i mondiali di Fukuoka del 2022. Questi due appuntamenti sono dietro l'angolo e dobbiamo farci trovare pronti"
 
Gianluca Leo
 

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