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Coppa Italia maschile, formula da cambiare (l'opinione di Bovo e Piccardo)

  Pubblicato il 13 Mar 2019  21:55
La Coppa Italia maschile disputata a Bari ha detto che la pallanuoto italiana per il momento non si può permettere una Final Eight. Otto squadre sono troppe, forse lo sono anche sei. Abbiamo assistito a quarti di finale con scarti roboanti e pochissimo pubblico. Ma, poichè il nostro parere conta fino a un certo punto, abbiamo deciso di ascoltare quello degli addetti ai lavori.
 
STEFANO PICCARDO (allenatore dell'Ortigia): "La formula della Coppa Italia non va bene e va cambiata".
 
ALESSANDRO BOVO (allenatore del Brescia): "Meglio il ritorno alla Final Four, non ci sono dubbi, ma mantenendo la formula delle semifinali e delle finali. La proposta del girone all'italiana non mi trova favorevole".
 
FRANCESCO GRILLONE (direttore del sito Waterpoloitaly): "Formula? Mi chiedo solo una cosa. Scrivo di pallanuoto dal 1990. Da allora ad oggi si continua a parlare di orari e di formule… Ma possibile che nessuno si chieda come mai abbiamo perso la televisione, come mai abbiamo perso Radio Rai? Il perché poi c’è questa strana e curiosa esigenza di cambiare sempre tutto per non far capire nulla a quel poco pubblico che è rimasto, credo sia un mistero. Certamente lo spot della pallanuoto che ha dato questa finale di coppa Italia è stato pessimo. Risultati degni di un torneo parrocchiale. Ma pensiamoci bene: quale è la realtà della pallanuoto in Italia? E’ vedere un campionato interessante solo nelle zone basse della classifica? E’ vedere regole disattese da chi è proposto a fischiarle? Non esiste una linea logica in nessuna delle componenti di questo sistema. Che anno dopo anno rischia sempre più di appiattirsi sul nulla. Guerre da bottega, scaramucce da poveracci ecco quello che ci regala la pallanuoto oggi. Con dirigenti socetari che anziché capire che forse uniti e compatti si potrebbe cambiare. Ma forse si fa prima, caro Mario Corcione, a cambiare noi mestiere. Quello che noi diamo a questa gente è troppo rispetto a quello che fanno loro per questo sport. Non sono neppure capaci di formare una lega...
 
FABRIZIO NAPOLI (caporedattore del sito Waterpolo Development World): "Pienamente d'accordo sulla necessità di cambiare la formula: la Final Eight non è proponibile. Non sono del tutto d'accordo, invece, con la formula della Final Four con il girone all'italiana proposta da Mino Marsili: è vero che garantirebbe la disputa di un numero più alto di partite di grande livello, ma  si perderebbe il fascino della finale secca. Quindi io sono per la Final Four con semifinali e finali".
 
MINO MARSILI: "Prima di parlare della formula è necessario fare una disamina della situazione del campionato italiano, anche di quello femminile. In A1 maschile ci sono tre squadre di gran lunga più forti delle altre, in A1 femminile quattro squadre nettamente superiori a tutto il resto del lotto. Quindi proporre una Final Eight oppure una Final Six non ha senso. Prendiamo la Final Eight maschile di Bari: delle otto partite disputate, c'è stato equilibrio soltanto nella semifinale Brescia-Sport Management. Anche la finale è stata quasi a senso unico, ma cio è stato determinato anche dalla prestazione del Brescia che sicuramente poteva fare qualcosa di più. Le altre sei partite sono state completamente senza storia, con scarti nettissimi che non fanno certo il bene della pallanuoto sul piano dell'immagine e dal punto di vista della propaganda del nostro sport. Quindi bisogna cambiare formula, ma anche la Final Four così come è concepita attualmente non va bene: ci vuole sia per la maschile sia per la femminile una Final Four con girone all'italiana. In tal modo assisteremo in campo maschile ad almeno tre partite di altissimo interesse e in campo femminile a sei sfide una più bella dell'altra".
 
PAOLO ZIZZA (allenatore della Canottieri Napoli): "La nostra nettissima sconfitta nei quarti di finale contro l'Ortigia è stata determinata dalla formazione d'emergenza con la quale ci siamo presentati a Bari, ma era scontato che le altre tre sfide terminassero con scarti notevoli, data la differenza di valori tra le big del campionato e le restanti formazioni di A1. Sono uscite fuori partite che non fanno bene all'immagine della pallanuoto, quindi io sono dell'idea che almeno per il momento la formula migliore è quella della Final Four. C'è anche il rovescio della medaglia, però: partecipare ad una Final Eight per i giovani che vi hanno preso parte è un'esperienza importante e nello stesso tempo accattivante, visto come è stata addobbata la location. Esaminati i pro e i contro, però, resto dell'idea che la Final Eight non è la formula migliore".

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