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Celia a Controfuga: "Consiglieri federali, se qualcuno ha deciso senza interpellarvi, le dimissioni sono un atto di dignità"

  Pubblicato il 21 Mag 2120  23:30
L'INTERA PUNTATA SU
 
L'INTERVENTO DI CELIA AL MINUTO 19
 
N.B.: per fare partire il video spingi veso destra il pallino del cursore

Il mancato allargamento a 16 squadre del campionato di A1 maschile, che ha fatto svanire le speranze della Metanopoli di approdare alla massima serie, è stato uno dei motivi di discussione della puntata di ieri sera di "Controfuga Web". Per ottenere chiarimenti sulla vicenda il conduttore della trasmissione Gianluca Leo ha chiesto l'intervento di Alessandro Celia, direttore sportivo della Metanopoli, che ha detto: "Noi abbiamo iniziato un percorso nel 2011 che ci ha portato dalla serie D ai vertici di A2 triplicando il numero degli iscritti. Purtroppo la situazione sanitaria ha interrotto questo percorso, e di certo non mi ha fatto piacere, ma quello che mi rende parecchio infelice, per non usare altri termini impropri in una trasmissione, è il comportamento inqualificabile della federazione. Partiamo con un messaggio watsapp, ricevuto alle 20,47 da un numero da me non conosciuto dove si presentava questa persona in qualità di consigliere federale, con il quale mi si comunicava la decisione del Consiglio Federale di blocco di promozioni e retrocessioni. Non discuto il merito della scelta perchè non sta a me discuterlo. Io discuto come ci si è arrivati".
"La mattina dopo - prosegue Celia nel suo intervento - io ricevo un'altra telefonata da un altro consigliere federale che si scusava sulla forma della comunicazione ricevuta la sera prima. Va bene, è stata una chiamata di cortesia che posso avere anche apprezzato. Senonchè alle ore 13, sempre dello stesso giorno - se non mi sbaglio credo si tratti del 7 maggio oppure del 6 - ricevo la chiamata del vice presidente della federazione che mi giura che non c'è stato nessun Consiglio federale. Anzi quell'infelice messaggio messaggio ricevuto la sera prima sarebbe stato girato a chi di dovere in quanto probabilmente qualcuno si era preso delle libertà che non doveva prendersi. Al che faccio una chiamata a un altro consigliere federale chiedendo chi mi stava prendendo in giro. C'è stato o non c'è stato questo Consiglio federale? Ebbene, ad oggi io non ho avuto risposta. Dopodichè è arrivata un'altra chiamata, abbastanza fastidiosa, sempre dallo stesso consigliere federale, che in tono abbastanza amichevole mi voleva dare due numeri di cellulare di presidenti di società di A1. Io ho chiesto perchè. Perchè devo devo sentirli? Per cosa? La motivazione la saprà lui. Magari mettersi d'accordo per qualcosa? Per uno scambio, magari ci volevano regalare un titolo, magari acquistarlo? Questo non lo so. Però il giochino non mi è piaciuto. Perchè fino a 48 ore prima di quell'infelice comunicato si parlava di meritocrazia. Dopo la meritocrazia dove è andata? A cosa si riduce? Dopo 48 ore cosa è successo?"
"Tutti questi consiglieri federali che ho sentito - aggiunge Celia - mi dicevano "Alessandro, noi eravamo favorevoli", ma io non chiedevo alcuna giustificazione sul merito della decisione, perchè il diritto che può avere Metanopoli, se diritto si tratta, ce l'ha Anzio, ce l'ha Catania, ce l'ha Latina, chiunque alzi la mano e sia solvibile e liquido per la salvezza di questo campionato. Quindi il merito non è mio compito discuterlo: mi affido a questo Consiglio federale che non ho capito se esiste, se sia esistito, non esistito"
"Non possiamo come società - ha detto ancora Celia - non ritenerci presi in giro perchè qualunque persona normodotata sarebbe andata fuori della grazia di Dio. E quella domanda che io faccio ai consiglieri federali: se è vero che agite per il bene della pallanuoto e non avete interessi, come io voglio supporre, e qualcuno ha deciso per voi senza interpellarvi con un, boh, finto Consiglio federale - devo pensare a questo punto - le dimissioni sono un atto di dignità".
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Ma davvero credi che i consiglieri abbiano mai avuto un vero ruolo , sono solo "passacarte" dal primo all'ultimo , dal piu' anziano al piu' giovane (volendo competente e pluridecorato). Non ti conosco , ma ti stimo perche' hai detto cose sacrosante
Davide Cellin
 
Come in tutte le cose ma soprattutto nella FIN IL PESCE PUZZA SEMPRE DALLA TESTA....
Eraldo

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