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Canottieri Napoli: tutti liberi, ma la squadra si farà (l'opinione di Notarangelo) - Fondelli lascia il Recco

  Pubblicato il 14 Mag 2120  11:17
La Canottieri Napoli ha inviato una lettera a tecnici e giocatori del settore pallanuoto comunicando loro la rescissione del contratto, anche di quelli pluriennali. Sono tutti liberi. Potrebbe trattarsi, tuttavia, di una questione puramente burocratica: le voci che provengono dal Molosiglio dicono che il Circolo giallorosso è intenzionato a fare ugualmente la squadra per prendere parte al campionato di A1 2020-21, sia pure con un ridimensionamento rispetto alla stagione 2019-20.
Non è preoccupato il campione d'Europa giallorosso Renato Notarangelo, che dice: "Innanzitutto va precisata una cosa: la Canottieri Napoli, da quello che mi risulta, non ha alcuna intenzione di smobilitare. Il periodo è difficile per tutte le società, tranne rare eccezioni: difficoltà create dalla situazione d'emergenza che ha portato alla chiusura degli impianti, cosa che ha inciso notevolmente sui bilanci dei club. Ma da qui a dire che la Canottieri Napoli abbia intenzione di non fare la squadra ce ne corre. In linea generale, poi, la mia opinione è che la Federazione debba fare un ulteriore sforzo, oltre a quello già compiuto, per aiutare i club in questo momento di grande difficoltà".
 
Più confortanti, invece, la notizie che giungono dalla Sport Management. Si era ventilata l'ipotesi di una cessione del titolo e invece, a quanto pare, la squadra presieduta da Sergio Tosi sarà ai nastri di partenza del massimo campionato nella prossima stagione.
Sul fronte acquisti e cessioni, da segnalare un altro divorzio in casa Pro Recco: anche Andrea Fondelli non è stato confermato.
 
LA PRO RECCO ANNUNCIA IL RITORNO DI FIGARI
La Pro Recco, intanto, ha ufficializzato il ritorno di Niccolò Figari dal Brescia per fine prestito. Ecco il comunicato: Niccolò Figari ritorna a casa. Il difensore ligure, due volte campione del mondo, vestirà di nuovo la calottina biancoceleste nella stagione 2020/2021 dopo il prestito degli ultimi mesi tra le fila del Brescia. "Fa piacere, davvero tanto - ammette il 32enne -. Rientro nella mia Recco, alla normalità, con la mia famiglia. Questa stagione di lontananza è servita: a me, per giocare più minuti e acquisire responsabilità, alla società di conseguenza per valutarmi in maniera positiva".
Arrivato in biancoceleste nel 2008, Figari incarna alla perfezione quel senso di appartenenza su cui punterà il neo tecnico Hernandez: "Difficile spiegare in poche parole cosa significhi far parte di questo club. Si chiama Pro Recco 1913, oltre cento anni di storia. Nessuno meglio di Eraldo Pizzo potrebbe trasmettere questo concetto. Io posso solo dire che giocare nella Pro Recco richiede il massimo dell'impegno in ogni partita, che sia di campionato contro una neopromossa o la finale di Champions league. Se indossi questa calottina non puoi pensare di accendere l'interruttore solo a giugno".
Con la squadra della sua città, Figari ha conquistato 29 trofei. Palmarès da aggiornare con un pensiero fisso: Punta Sant'Anna. "È il simbolo di Recco e della Pro Recco. È la prima cosa che ho domandato al presidente Felugo: torniamo ad allenarci e a giocare lì? A dire il vero questo inverno, quando ho saputo che l'impianto avrebbe ospitato le finali di Champions League, gli avevo chiesto di tenerlo aperto anche dopo l'estate, è troppo importante. Aspettiamo Punta Sant'Anna anche in famiglia: mio padre ha una voglia matta di tuffarsi lì e vorrei che anche mio figlio imparasse a nuotare seriamente in quella vasca. È una piscina unica, in passeggiata, sul mare. Ho ricordi indimenticabili: le prime finali Scudetto, partite che erano battaglie, gli spalti stracolmi. Sono certo che tornerà a riempirsi, Punta Sant'Anna riavvicinerà la gente alla nostra squadra perché quella è casa nostra. La pallanuoto tornerà al centro della città, sarà bellissimo e si sentirà".
In tribuna non potrà mancare nonna Andreina, 91 anni compiuti da poco: "È stata la prima a cui ho comunicato di aver firmato. Era contenta, ma lei comunque ha continuato a tifare per la Pro Recco anche quest'anno che giocavo nel Brescia. Mi aveva avvertito: urlerò contro di te".
Non succederà più, Figari è di nuovo biancoceleste.
 
IL BRESCIA SALUTA BUHA E NORA
Il Brescia a sua volta ha ufficializzato le partenze di Buha e Nora. Ecco il comunicato:
Tempi di saluti in casa An Brescia, ma le strade che si separano non lasciano il campo ad acredini o malumori: a dieci anni dal suo arrivo sotto il Cidneo, Alessandro Nora, da ieri, non indosserà la calottina biancazzurra e, con lui, anche Antonio Buha lascia il club presieduto da Andrea Malchiodi.
«Quello tra l’An e Alessandro Nora – dichiara il presidente Malchiodi -, è un saluto con tanto affetto e reciproco rispetto. Insieme a Christian Presciutti e Marco Del Lungo, Alessandro è uno dei giocatori con cui è rinata l’An e con cui è partita la mia avventura da presidente: son stati dieci anni importanti che lasciano un segno ricco di significato. Per come ha lavorato con tenacia, spirito di sacrificio e intelligenza, ritengo Ale un esempio per tutti: senza avere particolari doti naturali, è riuscito a raggiungere traguardi di massimo rilievo, a partire dal bronzo olimpico, passando per la Coppa Italia e l’Euro Cup. Insomma, un atleta ideale, determinato e sempre pronto a seguire le indicazioni dell’allenatore, senza mai sbalzi d’umore e con grande senso della disciplina».
«Riguardo Antonio – continua il presidente dell’An -, senz’altro non possiamo essere scontenti, si è dimostrato un ottimo ragazzo e un gran lavoratore, però la situazione che si è venuta creare in seguito all’emergenza sanitaria, ci porta in altre direzioni. A lui un più che cordiale saluto e un grosso ringraziamento per l’impegno con cui ha portato avanti la nostra causa».
«A Brescia ho vissuto una lunga e bellissima esperienza – prende la parola Nora -, son stati dieci anni molto intensi durante i quali sono cresciuto insieme alla società: ringrazio di cuore tutto l’ambiente, dai dirigenti agli storici compagni di squadra, dallo staff tecnico, a partire ovviamente da Sandro Bovo, ai sostenitori. Brescia è stata casa mia anche a livello extra sportivo, mi sono sempre trovato bene e non posso che conservare buoni ricordi. Certo, ci sono state anche delusioni ma i momenti negativi sono stati vissuti, e superati, con il giusto spirito. Lascio ottimi amici e tornerò sempre volentieri: direi proprio che si è instaurato un legame forte, Brescia mi ha dato tanto e io ho dato tanto a Brescia». 
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Caro Sig.Fatti, perché prima di scrivere non si informa? Nel Brescia di quest'anno hanno giocato regolarmente, anche nelle coppe europee, tre-quattro ragazzi del vivaio di cui due hanno proprio fatto parte della squadra campione U17 che lei menziona. Il discorso generale è condivisibile, per quel che si riesce a capire, ma stia attento quando fa dei nomi, potrebbe sbagliare.
Alberto
 
Sig. Notarangelo, sarebbe piu" bello e dignitoso per il sodalizio giallorosso ripartire da una serie piu" bassa, con una grossa ristrutturazione sportiva a livello di vivaio basata sulla competenza, meritocrazia passione, facendo un po" di pulizia, dirigenti competenti e con una storia come Lei, domandandosi come si e" arrivati a cio". Dal 2013 risalita in A1 solo spese enormi senza entrate senza programmi, senza nulla. Ora lo si vuole solo dalla FIN,, troppo facile...
RISPONDE MARIO CORCIONE: L'aiuto ulteriore che potrebbe dare la Fin alle società è quello di consentire la rinuncia alla massima serie ripartendo dall'A2 e non dalla serie D, come prescrive l'attuale regolamento. In questo modo la Canottieri Napoli potrebbe mettere in pratica il progetto di cui parla lei.
Enrico
 
Allora e un anno balordo adesso vorrei sentire cosa dice il ct non tanto sui suoi nazionali ma sui giovani non dimenticare terzi al mondo gli under 20 e campioni d’Europa i 17 quindi ipoteticamte abbiamo dei buoni ragazzi che nessuno e ribadisco nessuno gioca ne nel Brescia ne tantomeno nel famoso recco,quindi giocano nelle squadre minori : Roma spione tartaro faraglia de Robertis ,possilipo i due dimartire Silvestri ,Trieste mezza roba ortigia Ferrero ..cosa faranno o smettono e pensano a studiare saggia decisione oppure il signor campagna pensa per il loro futuro pretendendo che le squadre corazzate invece di comprare giocatori in fine cariera acquistino questi giocatori per la sua nazionale del futuro ma mi sa che il ct del futuro non credo che se ne importi .che dio ci aiuti.
Fatti
 
Quindi se si ridimensiona ancora una squadra già ridimensionata giocherà centroboa il presidente?
Luca
 
Con tutto il rispetto per la Canottieri ed altre gloriose formazioni che tanto hanno dato a questo sport ma che senso ha un campionato di A1 come quello che si sta prospettando? Un campionato privo di veri contenutI con poche formazioni attrezzate per poter competere veramente a certi livelli e poi speriamo di attirare sponsor e televisioni mi sembra praticamente improponibile.Sarebbe opportuno che chi ha veramente a cuore questo sport si potesse sedere attorno ad un tavolo, non la Fin visto che tutela ormai solo pochi club in Italia, per cercare di dare un minimo di futuribilità alla pallanuoto in tutte le sue attività dalle giovanili ai massimi campionati femminili e maschili.
Pippo
 
Canottieri ridimensionata rispetto allo scorso anno. Quindi se la squadra era da A2, l'anno prossimo sarà da B.Ottimo
giovanni
 
Altro che Barelli e la Federazione, questi sono i veri problemi della pallanuoto. Una squadra più scarsa di questa stagione che vuol dire, che fanno zero punti e pigliano 500 gol??? Milano e Catania in A2 gridano vendetta!!!!!
giuseppe
 
Non penso sia possibile ridimensionare ancor di più la squadra giallorossa che quest'anno ha disputato l'A1; cosa faranno? una rosa di giocatori di serie C ed al di sotto dei 16 anni?
gigi

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