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Bovo: "Ci vuole una Lega che faccia sapere che esiste uno sport chiamato pallanuoto"

  Pubblicato il 08 Set 2018  08:58
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NOTA REDAZIONE: Invito chiunque ad andare in un liceo qualsiasi, oppure in una scuola media, e a fare la seguente domanda in una qualsiasi classe: avete mai visto una partita di pallanuoto? Sapete questo sport con quanti giocatori si gioca? Risponderanno e 7 al massimo uno o due alunni su 30. E' questo il vero problema della pallanuoto, ben sottolineato da Bovo in questa bella intervista di "Valore Sportivo". Altro che nuove regole! Basket e pallavolo sono discipline sportive alle quali la pallanuoto ha poco da invidiare, ma se andate in una qualsiasi classe scolastica alla stessa domanda risponderanno si 30 alunni su 30.
Mario Corcione
 
Innanzitutto diciamo una cosa la parte più divertente è vendibile della pallanuoto ossia cazzotti prese e lotta si svolge sotto nel acqua quindi 80% della parte saliente non si vede e quindi non è appetibile a chi non è del settore ...detto ciò già questo è il primo problema ...secondo con tutte le offerte sportive in tv quanti ragazzi vengono in piscina alle ore 18 ??? Di sabato mentre si organizzano la serata ???ZERO ...quindi come posizionare le partite ??? Secondo me non più sabato ma la domenica mattina perché se vogliamo i giovani in acqua durante la settimana vanno a scuola e quindi non si può giocare infrasettimanale....oppure come fanno in America concentramenti a week end ...ma se fino ad ora non si è trovato un sistema forse effettivamente non c’è ...infine vince sempre una squadra stracciando le altre e quindi che sfizio c’è di vedere e vendere il prodotto pallanuoto..sempre ZERO
Parlate
 
Sig. Noventa, anche se gli sponsor offrissero gratuitamente l'entrata per le partite di champions sarebbe una mossa di marketing pessima. Nel 99% dei casi lo spettatore associa il valore dello spettacolo al prezzo del biglietto. Costo del biglietto più basso = valore dello spettacolo scadente. Gli sponsor dovrebbero sapere che anche il loro nome o marchio deve essere associato a uno spettacolo di valore e quindi a pagamento.
Carlo Graziano
 
A mio avviso ci vorrebbe una Lega che con professionisti del settore marketing sponsorizzi la pallanuoto a tutti i livelli. incrementerei la collaborazione con le scuole, partendo da lì per avvicinare bambini in piscina, che soprattutto le società locali dovrebbero fare, pubblicizzandosi per far conoscere il nostro sport. Posso concludere dicendo che ogni volta che ho portato un amico per la prima volta ad assistere alle partite in piscina , è sempre rimasto entusiasta e questo fa riflettere su quante potenzialità potrebbe avere una diffusione maggiore.
Kasas
 
Sig Corcione grazie della risposta. Ci sono articoli in cui si dice che le partite di Champions del Brescia sono offerte dagli sponsor? Non ho mai letto nulla in tal senso. Se le società (non) comunicano in questo modo stiamo freschi. Altro che lega...
Marino Noventa
 
Fare una lega non renderebbe la pallanuoto più popolare ma farebbe i soliti club (e Bovo) più potenti. Ma il problema è proprio l’opposto: questi pochi club già comandano troppo, fanno tanta politica e preparano poco i giovani. Ci vorrebbe una federazione più autorevole e indipendente, che avesse ben chiaro che uno sport come la pallanuoto può diventare più popolare solo attraverso le vittorie della nazionale. Bovo pensi meno alla politica (lega) e più a rendere vincente il suo AN Brescia: ci sono diverse squadre meno ricche della sua che hanno battuto il Recco e vinto la Champions.
Robi
 
Ogni squadra dovrebbe avere un addetto marketing valido e non "improvvisato" e la lega attuale dovrebbe avere un team dedicato alla comunicazione non "improvvisato" che si riunisca con continuita'. Per non "improvvisato" intendo un esperto nel settore del marketing che conosca tutti i canali adatti nel 2018 per promuovere un prodotto come lo sport. In Italia ne vedo pochi, a mio avviso anche il recco con il budget che ha a disposizione fa poco e male.
Carlo Graziano
 
Il Brescia ha mandato via i suoi giovani e preso due ultratrentenni sottraendoli alla principale avversaria la Sport Management. Io fossi in Bovo rifletterei sulla politica societaria che non fa il bene della pallanuoto.
Giovanni Brino
RISPONDE PIERO BORELLI: "Innanzitutto la Sport Management ha detto ai giocatori che, se avessero voluto, potevano andar via. Per quanto riguarda i giovani, vengono provati e se Bovo al termine della stagione reputa che necessitano di maggior minutaggio per il loro bene, li diamo in prestito a condizioni ben precise. Contestare poi l'ingaggio di due giocatori punta di forza della nazionale proiettata alle Olimpiadi è veramente ridicolo e dimostra che spesse volte si contesta a prescindere".
 
Sono d'accordo, Perché è già successo a me. Ogni volta che parlo di.mio figlio che gioca a livello agonistico come portiere mi rispondono cos' è la Pallanuoto e dopo aver risposto e spiegato che vita fa un giocatore che ha scelto questa disciplina molto impegnativa piena di sacrifici non solo dell' atleta ma anche dei genitori che fanno da autisti senza orari, mi rispondono : ma chi ve lo fa fare e che loro non farebbero fare questa vita ai loro figli ed io li puntualmente mi incazzo rispondendo che il calcio che amano tanto fa schifo e non è uno sport pulito è solo più "reclamizzato" e basta mentre la Pallanuoto è uno sport pulito, bello con partite a cardiopalma perché in questo sport i ragazzi danno il cuore e ci credono e si fanno un cu.....così ....altro che calcio passeggiatine monotone con amici e mangiate a sbafo. Ma per favore ....incominciamo a reclamizzare questo sport che fa bene a noi e ai nostri figli...
Rebecca Negro
 
Una volta è colpa degli arbitri, un'altra del Recco, un'altra ancora della Federazione. Ma Bovo quando analizzerà il suo lavoro? Forse non sa che la società nella quale allena fa entrare gli spettatori gratis alle partite di Champions League. Praticamente, è la prima a dire che il prodotto che vende vale zero. Bella mossa di marketing.
Marino Noventa
RISPONDE MARIO CORCIONE: Le partite di Champions sono offerte dagli sponsor del Brescia, anche questo è marketing positivo.
 
 
 

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