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Basket e rugby, stagione annullata. E la pallanuoto? Cosa è meglio fare? E' aperto il dibattito

  Pubblicato il 28 Mar 2120  18:36
Le federazioni di basket e rugby, una dopo l'altra a distanza di poche ore, hanno deciso la chiusura della stagione in corso (vedi comunicati): per il rugby l'annullamento dell'attività è totale (gli scudetti 2020 non saranno assegnati), per il basket lo stop riguarda l'attività regionale. E la pallanuoto? Per ora non c'è alcuna comunicazione della Fin a riguardo, intanto abbiamo deciso di ascoltare il parere degli addetti ai lavori e, come sempre, anche i lettori potranno esprimere la loro opinione nello spazio commenti.
 
ROBERTO BRANCACCIO (allenatore del Posillipo): "Se quelli del rugby hanno annullato il campionato, sicuramente hanno fatto le loro valutazioni, che non possono non aver tenuto conto dell'entità del movimento, del numero di tesserati e di tutto ciò che riguarda l'attività, annessi e connessi. Prima o poi le farà anche la Fin e io mi auguro che i nostri campionati possano riprendere, a patto ovviamente che la situazione sanitaria si sia normalizzata, che non vi siano più pericoli per l'incolumità di atleti e appassionati. Riprendere l'attività, non solo di pallanuoto ma di qualsiasi disciplina sportiva, sarebbe importante anche dal punto di vista sociale: aiuterebbe la gente a superare, una volta che tutto sarà tornato alla normalità, lo choc che il mondo intero avrà subito. Per il momento, però, si tratta soltanto di speranze, quindi non c'è nulla di concreto che possa aiutarci a capire quando e come la pallanuoto riprenderà l'attività. Al momento, quindi, qualsiasi ipotesi è campata in aria. Soltanto quando si avranno determinate certezze, la Fin potrà fare le sue valutazioni e prendere le necessarie decisioni".
 
FRANCESCO GRILLONE (direttore di Waterpoloitaly): "Personalmente credo di aver dato tutto me stesso per fermare le scellerate decisioni che la Fin ha preso fino ad oggi. Inconcepibile far giocare solo la Serie A1 il 7 marzo solo per un capriccio “presidenziale”. Gli atleti, le loro famiglie sono stati messi a rischio. E saranno ancora a rischio se, come tanti pensano, a maggio si potesse scendere in vasca. Siamo certi che questa storia finirà, se va bene, la prossima primavera? L’unico mezzo per contrastare il covid-19 sarà il vaccino. L’insistere per ignorare le regole dettate da chi ci governa nel nome del Dio denaro ha portato la Lombardia nel caos totale. Non dimentichiamoci che a San Siro erano in 50mila a vedere Atalanta-Valencia. E se pensate che a Madrid erano di più, in 80mila ad assistere Real-Liverpool, allora fate due conti. In Cina si stanno riscontrando contagi di “ritorno”. Negli USA ci sono cifre di contagiati da capogiro. Si hanno notizie dai paesi dell'est europeo? E dalla Scandinavia? Tutto tace. Meglio: tacciono. Ma i problemi ci sono. Questa storia non finirà né a maggio né a giugno. Purtroppo".
 
ROBERTO GATTO (allenatore della Roma Nuoto): "E' prematuro prendere una decisione come quella del rugby, c'è ancora tempo, anche se al momento portare a termine i campionati mi sembra un'ipotesi molto remota, utopistica. Mai dire mai, però, e quindi se la situazione sanitaria ci consentisse di ripartire senza alcun pericolo per l'incolumità di tutti, sfruttare i mesi estivi per ultimare i vari tornei sarebbe una soluzione ottimale, anche perchè l'annullamento dei campionati 2019-20 penalizzerebbe quelle società che hanno investito notevoli risorse per ottenere un importante traguardo, in particolare quelle che speravano in un salto di categoria che verrebbe vanificato. Infatti anche l'ipotesi di un blocco delle retrocessioni in A1 maschile, con la promozione delle squadre di A2 attualmente in testa ai rispettivi gironi, non è una soluzione facilmente realizzabile: la vedo dura giocare un'A1 a 16 squadre con il rinnovo dell'anno olimpico".
 
STEFANO POSTERIVO (allenatore del Plebiscito Padova femminile): "Non conosco i motivi che hanno indotto il rugby a prendere questa decisione, ma a prima vista mi sembra affrettata. Per quanto riguarda la pallanuoto, ribadisco quanto ho già detto in precedenti interventi: a patto che la situazione dovuta al coronavirus torni alla normalità, il rinvio delle Olimpiadi al 2021 ci dà l'opportunità di una soluzione mai sperimentata finora, e quindi intrigante, di giocare nei mesi estivi per ultimare i campionati 2019-20. A condizione, però, che sia una conclusione dignitosa, cioè non in fretta e furia, e con una preparazione decente alle spalle. Tutto questo potrebbe avere ripercussioni negative per i campionati 2020-21? No, se i campionati 2019-20 si concludessero al massimo entro i primi di agosto. In questo caso avremmo tutto il tempo sufficiente per preparare la stagione successiva, che in ogni caso deve essere organizzata diversamente rispetto a quella 2019-20, cioè con turni infrasettimanali in più per ottenere - essendoci nuovamente l'anno olimpico nel 2021 - quell'omogeneità, quella continuità che è mancata quest'anno".
 
L'OPINIONE DI DANIELE BETTINI (allenatore della Pallanuoto Triieste maschile): "Io sono dell'idea che possiamo ancora attendere un po' di tempo nella speranza che la situazione migliori, anche perchè il rinvio delle Olimpiadi ha aperto quegli spazi nel periodo estivo che prima erano occupati e nei quali in qualche modo si potrebbero portare a termine i campionati, a patto ovviamente che non vi sia alcun rischio sia per la salute degli atleti sia per quella degli appassionati che seguono il nostro sport. Quindi credo che la decisione di annullare i campionati sia prematura e con essa anche quella di non assegnare gli scudetti, soluzione decisamente spiacevole".

L'OPINIONE DI GABRIELE LUCCIANTI (allenatore dell'Iren Genova Quinto): "La decisione del rugby mi ha colto di sorpresa, ma poi riflettendoci non è che sia proprio campata in aria. In questo momento la possibilità di riprendere i campionati e di portarli a termine, anche approfittando dello spazio in estate lasciato vacante dal rinvio delle Olimpiadi, è soltanto una speranza e nulla più. Fare programmi a lunga scadenza è impossibile, dobbiamo vivere alla giornata. Lo stesso Governo, per l'emergenza coronavirus, nelle sue decisioni è costretto a procedere a step, passo dopo passo, vista l'incertezza esistente. E poi, anche se la situazione sanitaria dovesse risolversi del tutto, una ripresa in estate dei campionati 2019-20 lasciati in sospeso non so quanto potrebbe essere producente: si rischierebbe di compromettere anche quelli della stagione 2020-21, che necessitano di tempo per la loro organizzazione e che già soffriranno la concomitanza di un altro anno olimpico, visto che i Giochi sono stati rinviati al 2021".
 
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Concordo pienamente con Grillone. Purtroppo
Giorgio
 
Trovo la proposta di Gherard interessante, da provare! Qualora si tornasse alla normalità con la dovuta sicurezza per la salute di tutti, si deve provare a giocare in estate!
Fabio Puzzanghera
 
Leggo di proposte relative alla Serie A1, ma non dimenticate che la pallanuoto (lo Sport) si regge su tutte le categorie inferiori ed i settori giovanili.. le massime categorie sono solo la punta di una piramide che si regge su un movimento molto più ampio. Il ragionamento Dovrebbe essere l’opposto: La Massima Serie si DEVE adattare alle condizioni che consentano il recupero del movimento pallanuoto ! Si può recuperare a giugno/luglio bene ! Sarà possibile farlo a settembre ottobre novembre .. la stagione successiva partirà per tutti a Gennaio 2021 con una formula nuova per la Serie A1 che garantisca la preparazione olimpica .. per tutte le altre categorie non cambierebbe nulla .. solitamente partono tutti da gennaio in poi.. ma ritengo sia più corretto terminare TUTTI i campionati .. senza inoltre far stare FERMI E SENZA PARTITE UFFICIALI tantissimi atleti senior e giovani, piuttosto che garantire ai soli giocatori di A1 la “normalità”.. per un anno giocheranno un po’ più spesso (mercoledì e sabato ad esempio) ma non penso sia un dramma se ciò consente di salvare la stagione 2019/2020 e garantisce a TUTTI gli atleti si non restare praticamente 1 anno senza campionato.
Non moliamo
 
Una volta tornata la normalità sarebbe bello giocare, e terminare la stagione, in Estate. Sicuramente le Società si troverebbero di fronte ad ostacoli quasi insormontabili, sia economici che di gestione degli Atleti e degli Allenatori. Questa disgrazia non ci voleva su uno Sport che deve sempre fare i conti con i bilanci al centesimo di euro. Per molte realtà potrebbe essere un colpo difficilmente ammortizzabile. La proposta di Gherard, in ogni caso, non sarebbe da sottovalutare.
Loris
 
Gherard, il tuo ragionemento ha molto senso qualora non si riuscisse a svolgere il campionato di A1 entro il 31 Luglio (o se i giocatori pro in scadenza decidessero di andarsene al 31 Maggio, o se molti volessero andare in vacanza in anticipo). Tuttavia dobbiamo dare suggerimenti (qualora Federnuoto ci leggesse ed eventualmente volesse prendere spunto) a 360 gradi quindi considerando tutte le categorie di pallanuoto maschile (non solo A1), femminile e giovanili.
Nick
 
Le squadre non si allenano quasi da un mese e non si sa quando potranno tornare ad allenarsi. Per riprendere la forma ed il ritmo partita ci vorrebbe almeno un mese di preparazione prima di ricominciare i campionati, altrimenti è solo una farsa e si rischia davvero di falsare i campionati. Come vanno le cose se si riuscisse a tornare ad allenarsi per il 1° maggio si potrebbe riprendere a giocare il 1° giugno e facendo i salti mortali terminare il 31 luglio. Rendetevi conto che questi spostamenti costeranno tantissimi soldi alle società che si verranno costrette a trattenere giocatori che nella maggior parte dei casi hanno contratti in scadenza al 31 maggio. In caso di blocco dei campionati una soluzione potrebbe essere promuovere in A1 le prime classificate attuali dei due gironi di A2. Bloccare le retrocessioni in A1 e quindi avere per il prossimo campionato un A1 a 16 squadre. Troppe? Giusto. Allora si faranno due gironi di A1 da 8 squadre. Le prime due di ogni girone faranno i Play off scudetto. Le ultime classificate di ciascun girone retrocederanno in A2. Penultime e terz'ultime di ciascun girone faranno spareggio salvezza. Alla fine retrocederanno due squadre per girone per un totale di quattro. Alle 12 squadre restanti si aggiungeranno per il campionato successivo le due squadre promosse dall'A2 e si torna a 14 squadre. Può essere un opzione?
Gherard
 
Logicamente viene avanti prima la difesa della salute umana, dopodiche una prima possibilità potrebbe essere nel momento in cui si riprenderà, di ripartire da quella situazione in cui tutto si è fermato. Questo per un motivo di giustizia e meritocrazia. Una seconda possibilità, quella più dura, è quella di cancellare l'annata 2019/20, come si è fatto nei dopoguerra. Ma ad oggi il pericolo peggiore è che, non avendo legiferato a favore di tutto lo Sport nè delle società nè dei rispettivi dipendenti, se non ci saranno interventi enormi della banca europea non ci sarà nemmeno più l'acqua, quantomeno per tutte le società che già annaspavano da sempre.
Maurizio Migliaccio
 
Non fermiamoci sarebbe una sconfitta per atleti, tecnici e tutte le società sportive...priorità assoluta va alla salute dei nostri atleti, ma appena sarà possibile verificata la situazione di sicurezza riprendiamoci ad allenare e riapriamo i centri sportivi, facciamo ripartire tutti i campionati nazionali e regionali soprattutto l’attività sportiva giovanile...rilanciamo la pallanuoto con idee innovative, abbiamo la possibilità di sfruttare la stagione estiva e giocare all’aperto nei migliori impianti sportivi che abbiamo a disposizione, poi con calma riprogrammeremo la prossima stagione agonistica... Lo sport deve ripartire è essenziale per la nostra vita e per lo sviluppo economico e la crescita del nostro paese.
Andrea Casaburi
 
Priorità assoluta la salute!... ma se, come tutti ci auspichiamo, per fine maggio/inizio giugno saremo di nuovo in una situazione di serenità sociale, allora si potrebbe (e dovrebbe) recuperare tutto. Creare concentramenti in base alle attuali classifiche (dando un senso ai risultati ottenuti sul campo finché c’è stato modo di giocare) e poi procedere con final four / six etc etc in tutte le categorie senior e giovanili. In poche settimane ogni campionato verrebbe portato a termine. Magari tutto potrebbe svolgersi all aperto creando eventi spettacolari per tutte le categorie ! (Immagino anche solo un girone a 5 squadre di serie B/A2 svolto in 2 gg in una piscina all aperto ligure, del Lazio, Campana, siciliana...quanta attrazione e fascino potrebbe avere !!!) Qualora ciò non avvenisse.. concordo nel dedicare 3 mesi (settembre-ottobre-novembre) per concludere i campionati attuali e poi da gennaio far partire le nuove stagioni (con formule innovative specie in A1 per garantire la preparazione olimpica). SFRUTTIAMO QUESTA CRISI PER RIPARTIRE CON QUALCHE IDEA INNOVATIVA CHE RILANCI LA PALLANUOTO!
Non molliamo
 
Approfittiamo per fare dei concentramenti estivi stravolgiamo il nostro campionato ...se si resta l’unico sport probabilmente lo passano pure in tv perché l’offerta sportiva e ridotta e trasformarlo in avvenimento su zone balneari potrebbe essere un buon viatico per mettre in luce il nostro meraviglioso sport ...siamo costruttivi tutti senza polemiche sulla federazione le polemiche è come il virus ci ha scocciato...
Vediamo
 
Gentile Sig Giuseppe per la stragrande maggioranza i redditi percepiti dagli allenanatori e dagli atleti e" la fonte principale ed unica di sostentamento
Eraldo
 
Verificata la situazione di sicurezza per tutti, ritengo che ci sia ancora uno spazio, anche in virtu' del posticipo delle Olimpiadi, di completare i percorsi senior e giovanili anche durante i mesi estivi. In fin dei conti la pallanuoto e' sempre stato sport estivo, ritorniamo alle origini, piscine aperte magari sfruttando anche quelle degli stabilimenti balneare o circoli per promuovere la pallanuoto magari in orario piu serale. In fin dei conti, ci sono moltissimi tornei estivi….quindi non vedo il problema considerate che alcune manifestazioni giovanili dovrebbero concludersi intorno al 10 Agosto (mi sembra la U15 femminile). Se tutto ciò non fosse possibile, non farei drammi, ma utilizzerei i mesi da settembre a dicembre per recuperare quello non svolto (sia adulti sia giovanile mantenendo intatte le leve) e da gennaio stagione nuova per tutti.
Nick
 
Priorità alla salute, oggi difficile fare previsioni. Non giocare più fino a settembre sarebbe un piccolo dramma economico per i tanti atleti, allenatori, collaboratori per i quali quel reddito rappresenta gran parte della propria fonte di sussistenza.
Giuseppe
 
Si conferma una delle poche federazioni che prende decisioni e si assieme responsabilità, dove la politica viene tenuta fuori! La pallanuoto una federazione non ce l’ha...
Renato
 
 

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