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Barelli: "Il Governo salvi lo sport e le associazioni. Evitiamo una guerra sociale".

  Pubblicato il 30 Mar 2120  09:18
FONTE: CORRIERE DELLO SPORT

L' istruttore di nuoto non guadagna; il gestore dell' impianto non guadagna e in più spende per mantenere attiva la struttura, pena trovare le rane in acqua dopo una manciata di giorni. Nel momento in cui si ripartirà, il gestore dovrà ricominciare a pagare i suoi dipendenti ma non avrà le quote degli iscritti perché, nella migliore delle ipotesi, chi ha pagato da febbraio a maggio ovviamente non pagherà di nuovo.
 
Come se ne esce?
«Così non se ne esce - spiega Paolo Barelli, presidente della Federnuoto - almeno non da soli. Si è fermato il mondo, non un singolo settore»
 
Soluzioni?
«L' aiuto del Governo, solo questo. Noi come Federnuoto abbiamo inviato ieri un documento con delle richieste precise. Abbiamo anche proposto che il fondo pluriennale sport e periferie venga indirizzato per riattivare, ristrutturare e mettere a norma gli impianti a partire da quelli destinati alle attività sportive di base e agonistiche. Questa è una guerra e come tale va trattata».

Non lo stiamo facendo?
«Premesso che in giro non ci sono Einstein che a noi sono sfuggiti, io coinvolgerei tutte le migliori personalità del mondo economico e politico. Ma al di là di questo, servono soldi subito».

Quanti?
«Almeno 100 miliardi. Non 25 o 50. E poi, restando al mondo sportivo, bisogna anche cambiare in fretta le regole. Ci sono passaggi che al momento le società sportive proprio non possono fare e lì bisogna intervenire. Le associazioni, le società sportive e le altre organizzazioni devono poter accedere al Fondo Centrale di Garanzia così da facilitare l' accesso al Credito Sportivo o alla Cassa Depositi e Prestiti».

Quindi non solo soldi a fondo perduto.
«Non solo o comunque non necessariamente. L' aspetto fondamentale per chi gestisce una struttura sportiva è avere la possibilità di dilazionare i pagamenti per riavviare tutta la filiera produttiva. Impossibile farlo con rate o scadenze fiscali sul collo. Serviranno soldi, mesi di tempo, piani di rimborso a lungo termine».

I numeri?
«Da fare spavento. Se il coronavirus incide, come dicono gli esperti, sul 10-15% del Pil italiano, vuole dire qualcosa come 200-250 miliardi di euro spariti da un giorno all' altro. Per questo serve un Governo di emergenza e una cura da cavallo».

L' Europa quanto può contribuire?
«Ci sono due aspetti da considerare. Uno è quello della solidarietà europea: siamo tutti sulla stessa barca e questo può essere un vantaggio. Ma c' è il rovescio della medaglia: tutti i Paesi hanno bisogno di immettere soldi»
 
Lo sport di vertice è al sicuro?
«Non scherziamo. Può essere al sicuro nel breve termine perché comunque i Centri Federali continuano a funzionare e un minimo di attività per gli atleti è garantita. Ma la forza dello sport italiano viene dalla base, da tutte quelle microrealtà che vengono esaltate quando arriva la medaglia e che oggi bisogna mettere in condizione di ripartire. E ricordiamo che quando si parla di sport, parliamo sempre di iniziative private. Che danno lavoro, creano indotto e, qualche volta, anche un campione. Ma questo, adesso, è un altro discorso».
 
FONTE: ANSA
 
"Servono subito 12 miliardi; il governo li reperisca per erogare fin d'ora 1.000 euro ad aprile e altrettanti a maggio a favore di sei milioni di lavoratori capo famiglia senza possibilità di un reddito". Lo chiede, in una nota, il deputato di Forza Italia Paolo Barelli. "È chiaro che le esigenze da assolvere sono molte, come è improcrastinabile il sostegno da garantire alle imprese - prosegue Barelli -, ma va evitata l'esplosione di una guerra sociale tra i cittadini e le famiglie italiane, altrimenti sarà impossibile parlare di futuro e immaginare che il paese possa riprendere a vivere e produrre benessere".

"Il governo dichiara di tenere aperti i supermercati, ma non comprende che milioni di lavoratori non vedranno a fine mese lo stipendio - sottolinea ancora Barelli -. Occorrerebbe domandarsi: con quali soldi dovrebbero fare la spesa? Il governo deve capire che tra poco la fame, sconosciuta ai più dalla seconda guerra mondiale, può spingere allo scontro sociale, ad una nuova ed imprevista versione di guerra civile tra chi ha i soldi per fare la spesa e chi i soldi non li ha. Servono pertanto immediate decisioni. Purtroppo i dati disponibili indicano in 6 milioni gli italiani con famiglia che sono, o a breve verseranno, in stato di indigenza anche a causa della crisi dovuta dal coronavirus. Sia il governo comunque a attuare il piano verificando i numeri. Questo dato fornito esclude coloro che possono già godere della cassa integrazione, chi ha il reddito di cittadinanza e anche chi percepisce un reddito autonomo superiore a 60.000 euro lordi". 
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Questa pandemia, o tragedia mondiale dovrebbe essere l'occasione per il Presidente Barelli, essendo anche Senatore della Repubblica, di far legiferare a favore di queste centinaia di migliaia di Anime Grigie (istruttori, assistenti bagnanti, allenatori, dirigenti, amministrativi) che da sempre sono Sottopagati, senza contratti Seri, senza Ammortizzatori Sociali, senza Assicurazioni, senza Tfr,  Senza in Pratica nulla, ma che quotidianamente facendo crescere Società, Famiglie, Atleti, assolvono i loro compiti in modo Encomiabile. Non bastano i semplici bonus. Queste persone indirettamente fanno crescere anche le rispettive nazionali per le tanto citate Olimpiadi.
Maurizio Migliaccio
 
La situazione è molto complicata e senza aiuti immediati da parte dello stato ci ritroveremo con impianti e attività decimate e un sacco di famiglie senza lavoro.
Leonardo Cini
 
Bisogna assolutamente riprendere i campionati appena possibile, prolungandoli fino a dicembre se necessario; solo così potremo garantire continuità e ripresa, fermi restando i suggerimenti di Barelli.
Alessandro Gargiulo

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