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Alessandro Di Somma ci prova: "I giocatori si uniscano nell'interesse della pallanuoto"

  Pubblicato il 18 Nov 2120  14:00
Le considerazioni, affidate ad un post sulla sua bacheca Facebook, di qualche settimana hanno fatto eco tra gli addetti ai lavori.
Alessandro Di Somma, trentadue anni tra qualche giorno, è uno di quei ragazzi che fanno della pallanuoto la sua più grande passione ma non l’unica ragione di vita. “Ho deciso per mia scelta di non vivere di pallanuoto – spiega il giocatore della San Donato Metanopoli -. Lavoro, faccio altro ma il richiamo dell’acqua clorata è irresistibile”.

Si tratta di uno di quei giocatori che quando parlano o scrivono qualcosa sulla pallanuoto lo fanno non per interesse personale ma perché sognano che lo sport che di più amano in assoluto possa maturare e crescere sotto ogni punto di vista; che poi sono sempre i soliti giocatori che quando c’è da alzare la voce (seppur, a volte, con idee diverse) non si tirano mai indietro: Di Somma, Guidaldi, Colosimo, Scotti Galletta.
 
In occasione del rinvio delle quattro partite di Serie A1 Maschile, nella prima giornata del campionato, si è tornato a parlare sul ruolo e sulle posizioni dei giocatori all’interno del sistema pallanuoto.
 
“E’ ancora prematuro parlarne – spiega Di Somma -, ma insieme ad alcuni amici, tra cui Gian Marco Guidaldi, sempre attento a queste vicende, stiamo capendo se c’è possibilità di unire tutti gli atleti, portando avanti alcune istanze che siano nell’interesse della pallanuoto, sia chiaro. Ho la fortuna di giocare in una società atipica come il Metanopoli e di confrontarmi quotidianamente con un dirigente quale Alessandro Celia, aperto e comprensivo ad ogni tipo di problematica, che ben conosce i problemi di questo mondo, avendoli vissuti in prima persona da giocatore”.
 
Evitando di incorrere nell’errore di banalizzare una tematica così importante attraverso l’utilizzo di nuove sigle nascenti, sarebbe opportuno focalizzarsi su quelli che, ad oggi, sono gli aspetti che si vogliono affrontare.
“Credo che per prima cosa bisogna trovare il minimo comune denominatore tra noi giocatori prima di partire con progetti che richiedono tempo ed energie per essere portati avanti – prosegue Di Somma -. Lasciamo da parte Federazione, presidenti e dirigenti, con le quali non devono esistere divisioni o contrapposizioni, e cerchiamo di capire noi giocatori cosa vogliamo fare. Troviamo un giusto modo per portare avanti una battaglia comune; ecco, credo che il freno più grande sia proprio questo: la mancanza di obiettivi e situazioni comuni”.
 
Fino ad oggi, a dire il vero, i pallanuotisti non hanno mai dato segni di compattezza.
“Purtroppo devo ammettere che è cosi – prosegue il ligure -. Non vorrei che queste mie parole siano buttate al vento ma certo è che ora bisogna capire cosa fare e come muoversi. Faccio un esempio; qualche anno fa ci facemmo promotori di un’iniziativa per la quale chiedevamo la possibilità di giocare le partite il venerdì sera alle 21:00. Creammo un gruppo social ed inserimmo all’interno dello stesso tutti i capitani delle squadre partecipanti al campionato; non voleva essere nient’altro che una dimostrazione di unità da parte di tutti gli atleti. Ho ancora conservati gli screenshots delle risposte che venivano date…ovviamente, non se ne fece nulla”.
 
Il problema è dunque la mancanza di unità di intenti anche tra gli atleti che rappresentano la componente meno tutelata del nostro movimento. “Diciamo le cose come stanno: non è vero che nella pallanuoto non ci sono soldi. Gli ingaggi delle prime 5/6 squadre, e non solo, del campionato italiano dimostrano il contrario – conclude Di Somma -. E’ che probabilmente ad alcuni giocatori fa comodo restare in questa condizione, per i motivi più disparati. Mi piacerebbe coinvolgere i giocatori delle categorie inferiori, quelli che possono avere una visione ancor più lucida poiché anche loro fanno della pallanuoto una passione. Le rivoluzioni, se di rivoluzioni si vuole parlare, non partono mai dall’alto…”
 
Insomma, qualcosa in cantiere si sta muovendo. E non vi è momento migliore di questo… 
La pallanuoto, ma non solo; la società che ci circonda sta vivendo un profondo cambiamento e sta ai più scaltri, ai più attenti, ai più lungimiranti cogliere questo cambiamento ed adattarsi. Così sono nate le idee imprenditoriali più vincenti di sempre.
 

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