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Aiutate i vostri figli a diventare uomini, atleti e... pallanuotisti

  Pubblicato il 14 Mag 2015  04:44
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questainteressante intervista fatta a Luca Bittarello, allenatore dell'Under 13 dello Sturla.
 
Rispetto alle aspettative di inizio stagione, come si stanno comportando i tuoi ragazzi? 
Parto dal presupposto che si parla di under 13 e per molti ragazzi è il primo campionato al quale partecipano. Avere grandi aspettative all'inizio dell'anno secondo me sarebbe errato. Preferisco partire da zero e vedere i progressi giorno per giorno. E devo dire che questo gruppo, rispetto a come siamo partiti, sta crescendo molto. Ma siamo solo all'inizio, c'è molto da lavorare per migliorare ancora.
 
Come valuti il livello della pallanuoto degli atleti dello Sturla rispetto a quello delle squadre viste sino ad ora? 
Cerco di guardare sempre in casa mia e se proprio devo fare dei paragoni li faccio con le squadre che ho allenato nel recente passato. Esattamente tre anni fa abbiamo iniziato un percorso nuovo con Andrea e Jerry al quale si è aggiunto quest'anno Matteo.  E' un percorso che sta dando ottimi risultati sia a livello qualitativo che numerico. Abbiamo la possibilità di lavorare su due squadre con più allenatori, il che ci permette di crescere su tanti aspetti. Il campionato fornisce la possibilità di confrontarci con altre realtà e dare indicazioni sul nostro livello rispetto a quello generale. Rispetto agli anni scorsi stiamo migliorando e questo significa che il binario è quello giusto ma che c'è ancora tanta strada da fare.
 
Quali sono i maggiori progressi fatti dai ragazzi? 
Sicuramente a livello di coesione di squadra. Vorrei focalizzarmi però sui progressi che dobbiamo ancora fare. Serve più continuità negli allenamenti e più mentalità da "pallanuotista". Fare uno sport come il nostro significa fare dei sacrifici e questo non è ancora chiaro a tutti. Stiamo lavorando molto su questo aspetto e sono sicuro che i frutti si vedranno.

Come si lavora sull'aspetto psicologico di una squadra Under13, composta sia da bambini che da ragazzini? 
Le categorie Under 13 e Under 15 sono composte  molto spesso da gruppi non omogenei. Sia la crescita fisica che la maturità non vengono fuori per tutti allo stesso momento. E' quindi compito assai delicato per noi allenatori riuscire a tenere un gruppo solido, nel rispetto dei diversi momenti di crescita di ciascun atleta. E' molto importante far trovare a suo agio ogni ragazzino all'interno del gruppo e solo un'attenta osservazione sul singolo lo permette. Non dobbiamo aver fretta nel vedere tutto e subito ed il nostro compito è proprio quello di guidarli correttamente in questa fase importantissima della crescita.

Su cosa si deve ancora lavorare per migliorare l'atteggiamento mentale e la determinazione che i ragazzi devono mettere in partita? 
Sicuramente questo è l'aspetto sul quale spingo più forte. L'autostima e la determinazione del singolo e della squadra. Sebbene il risultato sia solo un dettaglio marginale per una squadra under 13, molto spesso un risultato positivo o negativo incide molto, soprattutto a quest'età, sull'atteggiamento dei ragazzi e di riflesso dell'intera squadra. E' importante far capire che gli avversari sono bambini come loro, con le loro stesse paure e le stesse possibilità. Penso che giocare tanto e contro diverse squadre sia la miglior medicina. Anche spronare i ragazzi a non aver paura dell'errore e ad osare di più penso sia un altro buon metodo per aiutarli. La frase che ripeto più spesso ogni allenamento è " Se provi e sbagli... impari. Se non provi, non imparerai mai".

Quanto è importante per il loro miglioramento la concentrazione durante gli allenamenti settimanali? 
La concentrazione negli allenamenti è molto importante. Aggiungo determinante. La domenica non ci si inventa niente: solo mantenendo un alto livello di concentrazione in settimana si riuscirà a dimostrarla durante una partita. Ma attenzione, ricordiamoci che stiamo parlando di bambini. Bambini che sono sottoposti ogni giorno a stress quali la scuola, gli spostamenti e varie altre attività. La pallanuoto deve servire loro anche come distrazione, sfogo e gioco. Bisogna cercare quindi di tenere un buon livello di concentrazione senza tralasciare il divertimento.
 
I ragazzi sono maturi per capire l'importanza del raggiungimento di un obbiettivo comune (al posto del mero "Ho fatto gol e tanto mi basta") ? 
In linea di massima sono abbastanza maturi per capirlo, ed è nostro compito comunque creare tale mentalità. Avere un bambino che guarda al proprio rendiconto personale non è una cosa negativa. Questo sottintende che ha interesse per la propria prestazione. Un punto di partenza per insegnargli il raggiungimento di un obiettivo comune, più difficile da insegnare ad un bambino che non ha interesse nel sapere "se ha giocato bene o ha giocato male". 
 
E per finire, avresti qualche consiglio da dare ai genitori? 
Scegliendo di far fare questo sport ai loro figli, i genitori hanno deciso di investire su di loro. Un investimento che comporta grandi sacrifici. Tanti allenamenti, domeniche fuori casa, spostamenti, rette da pagare. Ma pongo ai genitori questa riflessione: il loro è un investimento a lungo termine. Non devono cadere nel tranello di voler vedere tutto e subito. Non devono soffermarsi nel guardare quanti minuti gioca il figlio, quanti gol ha fatto, se è più forte o meno degli altri. Lasciate vivere, cari genitori, questi piccoli dettagli in serenità ai vostri figli. Il vostro è un investimento molto più grande: state dando l'opportunità ai vostri figli di diventare atleti. Aiutateli in questo percorso controllando che siano sereni, che vivano bene in comunione con i compagni, che siano rispettosi di se stessi e degli altri, che abbiano delle regole e una vita sana, che si sappiano organizzare autonomamente la vita personale fatta di studi, sport, interessi e, perchè no, di fidanzate. Un atleta avrà una vita più facile, saprà dare riposte più efficaci e veloci ai problemi che la vita pone. Questi sono gli aspetti per i quali state investendo ed è chiaro che il risultato finale lo vedrete solo tra qualche anno. Non preoccupatevi del talento, e lasciatelo sviluppare ai ragazzi in serenità. Aiutateli a diventare uomini, atleti... pallanuotisti!   
 
 

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