***
Dice di lei Stefano Posterivo: "L'ho voluta a Padova perchè ha qualità e determinazione, doti che ha già mostrato in questa prima parte di stagione".
Ed ecco cosa aggiunge Sara negli altri spazi della sua carta d'identità caratteriale: "Sono solare, estroversa, amo stare con la gente, dico sempre quello che penso".
Anche a Posterivo? "Si, se può servire per il bene della squadra".
Di sicuro gioverà alle biancorosse la parmigiana di melanzane che Sara ha messo nel forno durante questa intervista. "L'ho preparata per tenere fede a una promessa. Qualche giorno fa ho detto alle mie compagne di squadra: "Se passo il concorso per la magistrale, giuro che la parmigiana ve la faccio". E poichè è andata bene, pago il mio debito".
Per fare una buona parmigiana di melanzane sono indispensabili due requisiti, e Sara li possiede entrambi: è napoletana ed è brava in cucina. Un'arte che ha ereditato da nonna Carmela, "alla quale noi nipoti siamo legatissimi". Completano il nucleo familiare papà Pasquale e mamma Susi (da giovani non hanno fatto sport ma sono i primi tifosi di Sara) e i fratelli Sabrina e Ciro, che ha in comune con la ventiquattrenne attaccante biancorossa non solo la passione per la pallanuoto "ma anche il numero 11 sulla calottina, al quale siamo entrambi particolarmente affezionati. Quando sono arrivata al Plebiscito, però, l'ho già trovato sulla testa di Carlotta Meggiato, quindi ho scelto il 12".
E ha fatto 13 gol finora in campionato, gli ultimi tre all'Orizzonte. Forse la sua più bella partita di sempre, considerando anche il valore dell'avversaria, ma la diretta interessata con grande saggezza smentisce: "Non può essere la migliore perchè abbiamo perso".
Al big match di Padova ha assistito anche Barbara Damiani, il tecnico che ha insegnato tutto a Sara. "Avrei voluto festeggiare assieme a lei la vittoria, o almeno un risultato positivo. Contro l'Orizzonte non è mancato il cuore, e nemmeno la convinzione, ma in partite così equilibrate, nelle quali le forze in acqua si equivalgono, a decidere è spesso un episodio. E così è stato".
Casuale anche il motivo che ha spinto Sara a infilarsi per la prima volta una calottina: "La piscina dell'Acquachiara era vicino casa". Da allora la pallanuoto si è piazzata in pole position nelle preferenze di Sara Centanni assieme al lavoro di istruttrice con i bambini e alla passione per i viaggi. "Il mio sogno è un Safari in Africa", anche perchè adora gli animali. A Napoli ha lasciato Shina e Grace, due deliziosi pinscher.
Chiusura con qualche notizia spicciola: non ama la politica, segue con distacco le vicende del Napoli Calcio, è sufficientemente superstiziosa, in futuro si vede bene come insegnante di Educazione Fisica e ha un sorriso bello come pochi. L'accendiamo? Basta una vaschetta di gelato al pistacchio, la sua passione.
Mario Corcione
Inviaci un tuo commento!