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A tu per tu con... Giada Sinigaglia

  Pubblicato il 20 Set 2019  22:12
L'IDENTIKIT DI GIADA
Luogo di nascita: Roma
Data di nascita: 4 agosto 1995
Segno zodiacale: Leone
Soprannome: Giadi
Altezza: 1,74
Ruolo: universale
Studi: diploma psicopedagogico
Squadre in cui ha giocato: Roma Pallanuoto, Sis Roma, nazionali giovanili
Allenatori: Alessandro Usai, Paolo Ragosa, Enrico Alonzi, Dusan Vidovic, Pierluigi Formiconi, Marco Capanna
Altri sport praticati: calcio a 5
Hobby: ascoltare musica, seguire il basket
Ultimo libro letto: "Wonder", di Rachel Palacio
Attore preferito: Johnny Depp
Attrice preferita: nessuna
Autovettura: Fiat 500
Colore preferito: azzurro
Piatto preferito: carbonara
 
***
 
"E' un soldato. Le dici quello che deve fare e lei lo esegue puntualmente e perfettamente. E' molto duttile, in acqua sa fare tutto tranne il portiere, e in allenamento è un esempio per tutte: si spacca la schiena senza fiatare, senza lamentarsi mai".
E' il giudizio di Marco Capanna su Giada Sinigaglia, una delle giocatrici-simbolo della Sis Roma.
Se Giada è un fedele soldato, Marco allora è un sergente di ferro? "Diciamo che è una giusta via di mezzo tra un generale e un commilitone che ti  ti guarda le spalle, che ti protegge sempre", risponde Giada.
Una specie di Tony D'Amato, l'allenatore di foorball americano di "Ogni maledetta domenica", il film sullo sport che maggiormente è entrato nel cuore di Giada assieme al memorabile discorso che D'Amato fa ai suoi giocatori prima della partita della vita. Non serve andare su Google per trovarlo, Giada lo ricorda a memoria: "“Dovete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi, io scommetto che vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi, che vi troverete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui". Proprio quello che avviene nella mia Sis".
Una curiosità: Giada Sinigaglia, che ha giocato anche a calcio a 5, come atleta ha sempre difeso i colori giallorossi. Ma fa il tifo per la Lazio e subito le chiediamo un confronto tra Immobile a Dzeko: "Sono molto diversi come attaccanti, li vedrei molto bene insieme. Chi è più forte? Ciro, tutta la vita".
Il derby quest'anno è finito in parità, ma se la Lazio avesse vinto 7-1 nessuno avrebbe avuto qualcosa da ridire. "Abbiamo preso 5 pali, abbiamo avuto una sfortuna boia", sottolinea la 24enne giocatrice della Sis, che gioca in famiglia un derby del tutto particolare: "Papà ed io siamo biancocelesti, mamma e mia sorella fanno il tifo per la Roma".
Papà si chiama Sergio, ha giocato a calcio come portiere ed ha anche insegnato ai giovani come si fa a stare in porta. Mamma Danila ha fatto nuoto e pallavolo, Silvia (anni 21) ha giocato a pallanuoto ma ha smesso per motivi di studio. Tutti insieme "seguono costantemente le mie partite e fanno un tifo infernale assieme a nonno Luigi, nonna Bruna, zia Donatella, suo marito Fabrizio (è lui che mi ha trasmesso l'amore per l'acqua clorata) e i miei amici del basket".
A basket gioca Gabriele, il fidanzato di Giada. Da un anno vivono assieme ad Ostia, dove lei lavora come istruttice di nuoto presso il complesso "Le Dune". Si occupa dei bambini e "vorrei fare questo lavoro per sempre, ma mi piacerebbe anche riprendere l'Università che ho interrotto, ma soltanto quando avrò smesso di giocare".
Per chi non avesse ancora capito come è fatta dentro Giada, ecco un aiutino della diretta interessata: "Sono solare, cerco di far sta bene le persone con cui vivo, e sono molto testarda: ogni volta che cado mi rialzo".
Ed è una tipa molto sveglia, aggiungiamo noi assieme ad un po' di notizie spicciole su di lei: adora i pistacchi e Barcellona, vorrebbe andare in Olanda e in Ungheria (magari con la Sis in Euro League) e a Los Angeles a vedere i Lakers, la sua squadra di basket del cuore. Ha occhi fantastici, un sorriso che abbaglia e se la cava molto bene in cucina ("Passione che ho ereditato dai miei genitori"), dove ha imparato a fare alla grande il risotto zucca, provola e guanciale.
Domanda finale: tu che hai giocato anche a calcio, sai spiegarti perchè il calcio femminile è diventato improvvisamente uno degli sport più popolari mentre la pallanuoto, pur avendo vinto tutto, continua a rimanere nel limbo del semi-anonimato? Risposta di Giada: "Perchè loro hanno investito molto bene nella propaganda e noi no".
Mario Corcione
 

 

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