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A tu per tu con... Francesca Pomeri

  Pubblicato il 20 Mar 2019  16:21
L'IDENTIKIT DI FRANCESCA
Luogo di nascita: Osimo
Data di nascita: 18 febbraio 1993
Segno zodiacale: Acquario
Soprannome: "La boscaiola"
Altezza: 1,74
Ruolo: universale
Studi: frequenta la facoltà di Economia e Commercio
Squadre in cui ha giocato: Osimo, Imperia, Cosenza, Ancona, Setterosa, Nazionali Giovanili
Allenatori: Lorenzo Bartolo, Marco Capanna, Milko Pace, Fabio Conti, Roberto Fiori, Paolo Zizza
Altri sport praticati: ginnastica artistica
Hobby: guardare film, leggere
Ultimo libro letto: "Il Magico Potere di Sbattersene il Ca**o", di Sarah Knight
Attore preferito: Johnny Depp
Attrice preferita: nessuna
Film preferito in assoluto: "L’uomo che sussurrava ai cavalli"
Film sullo sport preferito: "Invictus", "Million Dollar Baby"
Autovettura: Seat Leon
Colore preferito: verde
Piatto preferito: pasta alla sorrentina
 
***

Studia Economia e Commercio, “finita l’università mi piacerebbe lavorare in banca oppure nell’Ufficio Contabilità di qualche azienda”.
Ma Francesca Pomeri starebbe benissimo dietro il microfono di una radio o di una sala di doppiaggio. Ha una voce bellissima, sensuale, che cattura l’attenzione.
Non le sta bene invece, carinissima com’è, il soprannome “boscaiola” che si porta dietro da sei anni. “Tutta colpa di Capanna. Durante il time out di una partita Orizzonte-Imperia mi disse “Perché fai le palombe tu che sei una boscaiola?”. Era una partita trasmessa in tv, quella frase la sentirono tutti. Qualche giorno dopo i tifosi giallorossi si presentarono alla Cascione portandomi una vanga e un cappello da contadina”.
A Francesca sicuramente starebbe meglio un kimono e infatti “uno dei sogni che ho nel cassetto è tornare in Giappone. Ci sono già stata con la nazionale, vorrei vederlo e viverlo come merita, con molto più tempo a disposizione”.
Magari assieme a Lorenzo. Il fidanzato di Francesca lavora nel ristorante di famiglia a Portonovo, uno dei posti più incantevoli delle Marche, “ma - precisa Francesca - non è proprio il caso che Lorenzo si avvicini ai fornelli. Infatti a casa nostra cucino io, adesso mi sto specializzando nella pasta fatta in casa e ho meritato la sua approvazione: Lorenzo mi ha detto che sono sulla buona strada”.
La strada che Francesca ha percorso con la nazionale si è interrotta qualche anno fa perché “un altro dei sogni che ho nel cassetto è costruire una famiglia, e la pallanuoto non è uno sport che - economicamente - dia garanzie in tal senso. Quindi mi sono messa a studiare e, nello stesso tempo, ho sposato il progetto della Vela Ancona. L’hanno scorso non siamo riusciti a raggiungere la massima serie, ci riproviamo quest’anno. Sarebbe bellissimo vedere una squadra femminile delle Marche in A1, non è mai successo”.
Alle partite della Vela Ancona e di Francesca assiste puntualmente la famiglia Pomeri, “ma il sostegno è reciproco – precisa Francesca -: poi tocca a me fare altrettanto”.
Papà Ercole, infatti, “in bicicletta va forte, ha fatto un sacco di gare amatoriali e le fa tuttora. Ho provato ad andargli dietro, ma senza successo. “Il tuo sedere si mangia la sella”, dice sempre papà sottolineando la mia scarsa velocità".
Mamma Loretta, invece, regge alla grande il ritmo del marito “perché bara. Usa la bicicletta elettrica”, precisa Francesca. Completano la “polisportiva Pomeri” Alessandro che fa triathlon (oggi compie 30 anni, augurissimi) e il 19enne Davide, punto di forza della squadra di calcio di Filottrano, la cittadina in provincia di Ancona dove vivono i Pomeri e dove Francesca ha forgiato il suo carattere: “Sono introversa, difficilmente parlo con gli estranei, ma una volta presa confidenza do tutta me stessa. Un difetto? Troppo puntigliosa, pretendo troppo da me stessa, voglio fare contemporaneamente troppe cose e rischio di farle tutte male”.
Il rischio che la pallanuoto corre con le nuove regole “è confondere ulteriormente le idee a chi segue il nostro sport. Tuttavia, come pallanuotista, sono favorevole ai cambiamenti in arrivo: sul piano del gioco la pallanuoto diventerà più divertente”.
E più coinvolgente per i portieri, potranno andare anche in attacco. “Ma se fossi in Gorlero, io me ne starei buona buona in porta. Con le nuove regole il gioco diventerà ancora più fisico, e i portieri non ci sono abituati”.
Una pallanuoto da “boscaiole”, insomma.
Mario Corcione

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