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9 Agosto 1992: il Settebello scrive la storia. I trent’anni dell’oro di Barcelona

  Pubblicato il 09 Ago 2122  17:53

Portare, idealmente, gli orologi indietro di trent’anni per festeggiare il ricordo di un’impresa epica che rientra a pieno titolo tra le pagine che segnano in maniera indelebile gli annali dello sport italiano.
 
Il 9 agosto 1992 il Settebello allenato da Ratko Rudic batte 9-8 la Spagna nella finale disputata in una Picornell gremita in ogni ordine di posti, si laurea campione olimpico per la terza volta nella sua storia ed iscrive il suo nome nella leggenda dando il là a quel Grande Slam che vedrà la squadra vincere due europei e un mondiale in tre anni perdendo, da quel giorno, una sola partita ufficiale, ininfluente, contro la Romania agli europei di Sheffield. La rasoiata con cui Nando Gandolfi trafigge Rollan a trentadue secondi dal termine del terzo supplementare per il gol della vittoria rappresenta l’apice di una sfida infinita e la rende un avvenimento storico degno di essere tramandato alle generazioni future.
 
L’Italia riesce a battere i padroni di casa, sostenuti dal proprio pubblico e favoriti dal pronostico, grazie alla tenacia, alla resistenza e allo spirito di squadra di un gruppo che in acqua sapeva trasformarsi in un blocco granitico.
 
Dopo il 7-7 maturato al termine dei quattro tempi regolamentari Manuel Estiarte, soprannominato il Maradona della pallanuoto, aveva riacceso le speranze dei tifosi spagnoli con il rigore trasformato a 42” dalla fine del secondo extra time; Massimiliano Ferretti dopo venti secondi riportava gli azzurri in parità finalizzando l’assist perfetto di Alessandro Bovo in situazione di superiorità numerica. Il mondo rimaneva col fiato sospeso per altri quattro, lunghissimi, tempi supplementari fino all’epilogo. La conclusione scagliata dal numero dieci in calottina scura rappresentava il colpo del ko; gli spagnoli stampavano l’ultimo attacco sulla traversa con la conclusione di Oca.
 
Italia in trionfo ed anche il Re di Spagna Juan Carlos era in piedi ad applaudire i nuovi campioni olimpici. E con lui c’era tutto il pubblico della piscina Bernart Picornell, il tempio della pallanuoto catalana.
 

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