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Serie B maschile

La Fenice Roma-Waterpolo Bari 7- 5

  Pubblicato il 15 Mar 2015  17:28
(2-0; 0-0; 2-4; 3-1)
 
IL COMUNICATO DE LA FENICE ROMA
Le terre di mezzo sono senza dubbio quelle più difficili.
Hai iniziato il tuo viaggio e ti trovi a metà: sai dove sei stato ma non hai ancora ben chiaro chi sarai quando sarai arrivato a destinazione. Sai solo che, come ogni viaggio che si rispetti, alla fine, ti ritroverai diverso. Altrimenti non sarebbe un viaggio.
La Fenice Roma pallanuoto arriva al giro di boa: metà esatta del suo primo campionato di Serie B. Fin qui tutto bene: tante le buone prestazioni, qualche rammarico per dei punti lasciati per strada, pochi i rimpianti. E ricomincia proprio contro quella Waterpolo Bari che all’andata si impose sui capitolini dimostrando una maggiore freschezza atletica e la determinazione di chi, senza troppi discorsi di circostanza, puntava e punta ancora oggi alla qualificazione ai play off.
Pubblico caldo, consapevolezza dei propri mezzi, e volontà di dimostrare ancora una volta che la Fenice può battersela con chiunque, a prescindere dagli uomini a disposizione, perché, come diceva Kipling: il lupo è la forza del branco ma il branco è la forza del lupo. Questi sono stati gli ingredienti della vittoria casalinga sulla Waterpolo Bari.
Ma arriviamo alla cronaca.
Come ci si aspettava è stata una partita di grande equilibrio: primo tempo combattuto con la Fenice che esalta la fase difensiva alternando la difesa ad “M” con un raddoppio a zona costringendo gli avversari a concludere in modo scoordinato e poco pericoloso. Il solito Bisegna si mette in evidenza da subito con un paio di buoni interventi. Spignoli fallisce un uno contro zero ma subito il buon Fabio Liolli si prende su superiorità numerica la responsabilità del tiro dimostrando che “se me la passano ce la posso fare”. Il Bari appare lento e macchinoso, non riesce a scardinare la difesa impostata da Mister Neroni e Macci, oggi particolarmente ispirato, regala il doppio vantaggio con un goal in controfuga dopo aver arpionato un lungo lancio dalla destra del campo. In chiusura del primo tempo Spignoli e la calottina numero sette degli ospiti decidono che è il caso di scambiare qualche chiacchera concitata rimediando un cartellino rosso per parte.
Il secondo parziale si chiude a reti inviolate: il Bari fallisce delle limpide occasioni da goal grazie a Bisegna, ma in generale la difesa della Fenice continua ad essere solida. Botto si va valere al centro ma i palloni che arrivano sono sporchi. Allora è di nuovo Macci che con un buon movimento guadagna un tiro da cinque metri che Salvatori (fino a quel momento impermeabile in marcatura) purtroppo fallisce. La squadra non sembra risentirne, il giocatore neanche.
Il terzo tempo si apre sempre con il punteggio calcistico di due a zero per i capitolini.
Proprio in apertura di frazione il Bari accorcia le distanze con un tiro dalla parte sbagliata che coglie di sorpresa la difesa della Fenice. Circa trenta secondi dopo Cama fa esultare il pubblico sulle gradinate segnando dalla parte buona con un goal ottenuto con rabbia e potenza. Tre a uno.
Il Bari a questo punto decide che è ora di alzare la testa e, in poco tempo, pareggia il conto, facendo incontrare La fenice con il fantasma del Natale passato quando, proprio in quel di Bari, si fece rimontare un triplo vantaggio. Da tre a uno a tre pari nel giro di tre minuti. Roberto Liolli indovina l’angolo giusto e riporta i suoi in vantaggio. Ma da li a breve su superiorità numerica il Bari riaggancia il pareggio. Terzo tempo che si chiude sul punteggio di quattro a quattro con l’inerzia della partita che sembra tutta a favore dei ragazzi di Mister Valenti.
Ma l’orgoglio dei capitolini viene fuori nell’ultima frazione: Macci guadagna l’ennesimo rigore che stavolta De Giovanni trasforma. Poco dopo Giangiacomo lasciato solo sulla linea dei cinque metri trova il doppio vantaggio. Il Bari accorcia le distanze, ma il pallino del gioco sembra ormai essere nelle mani dei ragazzi di Mister Neroni: ottima la difesa e buone le ripartenze a prescindere da chi c’è in acqua. Botto a poco più di due minuti trova il goal del sette a cinque: risultato che rimarrà invariato fino alla fine.
Applausi e tamburi per i tredici capitolini.
La Fenice seppur priva di Rovetta, Gnocchi, Rossetti e soprattutto di Sbraga, consolida il quarto posto in classifica, riducendo le distanze proprio dal Bari e allungando di due punti rispetto al Latina.
Arrivati a metà del cammino La Fenice, oggi, si è buttata alle spalle dubbi e incertezze e ha deciso di mettere in acqua il suo modo di essere squadra fuori e dentro l’acqua.
La prossima sosta sarà a Civitavecchia tra sette giorni.
A Sabato prossimo quindi. Buona settimana a tutti.

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