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A2 femminile

Sis Roma-Racing Roma 10-2

  Pubblicato il 20 Mar 2016  17:55
(1-1, 4-0, 2-0, 3-1)
Sis: Riccardi, Nardini, Mirarchi (1), Lelli (2), Giovannangeli (2), Zerbone (1 rig.), Picozzi (2), Sinigaglia (1), Fabbri, Secondi, Dimarcantonio, Tomassini (1), Brandimarte. All.: Paolo Ragosa.
Racing: Messina, Coglitore, Salvatori, Perazzetti, Morabito, Contu, Caterini S., Arpini, Gamberale, Muccio (2), Pecchioli, Caterini M., Mandelli. All.: Lorenzo Tomasi.
Arbitro: Tommaso Boccia.
Superiorità Sis 1/5 + 1 rig., Racing 0/8.
 
IL COMUNICATO DELLA SIS ROMA
 
IL COMUNICATO DEL RACING ROMA
Brutto KO del Racing Nuoto contro la SIS Roma. Le atlete di Tomasi hanno “tenuto botta” solo un tempo, poi si sono arrese, finendo travolte dalle giallorosse.
È durato solo otto minuti il sogno rossoblù di riuscire a mettere davvero i bastoni fra le ruote alla corazzata del girone Sud, la Sis di mister Ragosa. La sfida, infatti, dal secondo quarto in poi, ha preso decisamente una svolta, pendendo, senza mezzi termini, per le giallorosse. “Avevamo preparato la partita come si doveva… – Ha commentato il capitano del Racing, Flavia Muccio. – Ma purtroppo non è bastato… se si fa un primo tempo molto buono, contro una squadra oggettivamente superiore, poi non ci si può permettere di andare in “depressione” alla seconda rete subita. Abbiamo fatto una prestazione disastrosa sull’uomo in più, segno di come non sapessimo più che cosa fare, nemmeno in superiorità numerica, così non si va da nessuna parte! Dobbiamo smettere di nasconderci dietro alla scusa di essere una formazione giovane ed ancora in rodaggio… ebbene ho una brutta notizia da dare a tutte noi: il girone di andata è praticamente finito, o ci svegliamo adesso, oppure non ci svegliamo più!”. Parole di fuoco, quelle della bandiera rossoblù, sintomo del malessere maturato al termine della sconfitta odierna.
Nel primo quarto le atlete di Tomasi avevano dato invece l’impressione di essersi presentate in vasca con il piglio giusto: tantissimo nuoto, chiusure puntuali, una gran rete confezionata da Flavia Muccio (missile partito da zona 5, insaccato nell’angolo lontano dall’ex Riccardi) ed una subita (controfuga giallorossa, parata di Messina, ma ottima reattività di Giovannangeli, brava a ribadire in rete). Match in pieno equilibrio anche sotto il profilo dei legni: traversa delle padrone di casa su palomba e palo di Michela Caterini dopo un time out chiamato dall’allenatore di via Avicenna.
Nel secondo quarto, però, la luce si è spenta con grande velocità per le ospiti, che hanno subìto una devastante quaterna da parte delle calotte bianche. Dopo appena 22’’ dal fischio di Boccia è andata in rete Sinigaglia in posizione da centro, mentre all’ 1.50’ è toccato a Picozzi deviare al volo l’assist della compagna al termine di una fulminante controfuga. L’unico squillo fra le fila rossoblù è stato il palo colto da Flavia Muccio al 3.20’, poi le giallorosse sono tornate a dominare: rete di Lelli dal vertice basso di zona 5 ed infine marcatura di Tomassini al 4’. Pochissimo Racing e troppa Sis, otto minuti da incubo che hanno tagliato le gambe alla formazione di Tomasi (pure ammonito da Boccia per proteste).
La terza ripresa non ha portato la svolta auspicata dal grande pubblico intento a sostenere senza sosta le ospiti, anzi le avversarie sono tornate a segnare con grande velocità: 1.20’ gol di Giovannangeli dal vertice alto di zona 4 e poi rete di Picozzi (doppietta per entrambe) dopo un buon giro palla di fronte alla porta di Messina. In mezzo c’è stata molta confusione, molte superiorità numeriche non sfruttate dalle rossoblù che non hanno mai concluso con decisione, permettendo a Riccardi di raccogliere di fronte a sè molti docili palloni, ma non certamente chiamandola a fare gli straordinari.
La quarta, ed ultima, ripresa ha visto il secondo, e definitivo, acuto delle nere con la “solita” Flavia Muccio: dopo soli 50’’ l’atleta romana ha freddato l’ex compagna Riccardi con un bel tiro dalla corta distanza. Un moto di orgoglio per il capitano rossoblù, che ha così cercato di spronare le compagne, con l’obiettivo di rendere meno pesante il passivo accumulato, ma lo sforzo è stato vano. All’ 1.05’ Mirarchi ha segnato ancora per la Sis su palomba, poi è toccato a Zerbone bucare Messina su penalty concesso da Boccia per fallo di Perazzetti. In quell’occasione il direttore di gara ha sventolato anche il cartellino rosso all’indirizzo di mister Tomasi, reo di aver chiesto, proprio in merito al rigore, alcune accese spiegazioni al fischietto romano. Le ospiti, in grave svantaggio, per di più “decapitate” della loro guida, hanno definitivamente tirato i remi in barca, attendendo solamente il suono della sirena conclusiva dell’incontro. Prima che il countdown giungesse a zero, però, c’è stato il tempo per un’altra palomba insaccata alle spalle di Messina (doppietta di Lelli).
Il risultato finale ha visto quindi il successo della Sis Roma con il sonoro risultato di 10-2, quarta sconfitta consecutiva per la truppa di un furente Tomasi, che ha commentato in questo modo l’incontro: “Purtroppo oggi bisogna ammettere che abbiamo giocato molto male… Le nostre avversarie sono palesemente superiori a noi in quasi tutti gli aspetti, ma noi ci siamo “consegnati” loro come vittime sacrificali, senza orgoglio e senza grinta. Dopo un primo tempo giocato in quel modo, avevamo l’obbligo di gestire in maniera del tutto diversa la seconda ripresa. Davanti, invece, non abbiamo avuto alcuna idea, mentre loro ci hanno punito ad ogni occasione utile. Paradossalmente potrei dire che mi sia piaciuta di più la fase difensiva, rispetto a quella offensiva, visto anche il valore di chi avevamo di fronte. Se non avessimo giocato in modo imbarazzante nel secondo quarto, probabilmente avremmo perduto lo stesso, ma almeno ce la saremmo giocata, invece non siamo stati in grado di fare nemmeno questo! Siamo alla quarta partita di fila che perdiamo e, se le cose non cambieranno, arriverà pure la quinta e poi la sesta… certamente sono il primo responsabile della mediocrità che abbiamo dimostrato sotto il profilo tecnico, tattico e motivazionale, ma vorrei anche che le ragazze iniziassero a prendere coscienza, davvero, di ciò che stiamo facendo e di dove stiamo andando: o si rema tutti nella stessa direzione, oppure è meglio ammettere che ci siamo sopravvalutati… io non vorrei ancora gettare la spugna, spero che non lo vogliano nemmeno le mie atlete!”.
Gianluca Stisi

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