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A2 femminile

Racing Roma-Pescara 9-7

  Pubblicato il 08 Mag 2016  20:34
(4-3, 2-1, 0-1, 3-2)
Racing  Roma: Messina, Coglitore, Salvatori, Perazzetti (2), Morabito, Contu, Caterini S. (4), Arpini, Gamberale, Muccio, Pecchioli, Caterini M., Mandelli (3). All: Lorenzo Tomasi.
Pescara: Travaglini, Apilongo (2), Vidonis, Invernizi (1), Ranalli (2), Di Berardino (1), Di Claudio (1), Perna Va., Colletta, Perna Ve. All: Tommaso Cianfrone.
Arbitro: Scillato.
 
IL COMUNICATO DEL RACING ROMA
Una gara bellissima ed al calor bianco, fra due formazioni che si sono affrontate a viso aperto senza esclusione di colpi, quella andata in scena nella vasca Zero 9 fra Racing Nuoto Roma e Pescara. Una sfida dalla storia complicata per i colori rossoblù, visto che, nella scorsa stagione, il Pescara aveva battuto il team romano per ben tre volte (due nei play off ed una in campionato) concedendo solo uno stiracchiato pari casalingo alle proprie avversarie. Anche per questo la tensione odierna è stata palpabile e la gioia finale delle capitoline è stata sfrenata, pure nelle primissime parole di mister Tomasi al termine della sfida: “All’andata avevamo perso in casa loro con un passivo pesante, uno svantaggio finale di otto reti alle quali io non ho mai voluto arrendermi. Non ho mai pensato che ci fosse un tale distacco fra queste due squadre ed oggi, finalmente, posso dire con certezza di aver avuto ragione”.
Orgoglio e senso di sana rivincita, nelle parole del tecnico di via Avicenna, nonostante l’inizio della sfida sia stato letteralmente “da brividi” per le padrone di casa: tre gol subiti in altrettanti minuti di gioco (Apilongo in controfuga, Invernizi in superiorità numerica e Di Claudio su palomba) e nessuno segnato. Un “pronti-via” in grado di stendere chiunque, ma non le tritonesse del Racing che, in seguito ad un time out chiarificatore chiamato da coach Tomasi, hanno cambiato completamente registro, dando inizio ad un altro match. L’incredibile rimonta è iniziata dalle mani di Perazzetti, servita da Mandelli, lesta nell’infilare lo specchio della porta avversaria da zona 4. Al 5’ è stata la volta di Sofia Caterini, lanciata alla perfezione in controfuga da capitan Muccio, che ha insaccato senza sbagliare. Al 5.40’’ ha così pareggiato Alice Mandelli, ancora al termine di una magistrale controfuga, con una gran botta da zona 2. Con la propria retroguardia tagliata letteralmente “a fette” dalle avversarie, non riuscendo più a farsi vedere in attacco, le pescaresi hanno accusato il colpo, sbandando vistosamente, ed hanno finito per subite anche la rete del beffardo sorpasso. Al 6.10’’, infatti, Alice Mandelli è salita ancora in cattedra con un bellissimo gol su palomba chilometrica che ha incenerito Travaglini ed ha gettato le ospiti all’inferno. Dallo 0-3 al 4-3 in meno di mezzo quarto, un ribaltamento magistrale, molto difficile da digerire per le ospiti, che pure hanno provato a reagire immediatamente: al 6.30’’ ci ha però pensato Giulia Messina a frenare le velleità delle nere, lanciando, per di più, la controfuga di Flavia Muccio. Il capitano del Racing è stata però ostacolata nel tiro ed ha così indotto l’arbitro Scillato a concederle il rito di rigore: sfortunatamente la numero 10 rossoblù non è stata abbastanza fredda, non riuscendo ad insaccare la sfera, fallendo l’occasione di staccare ulteriormente le ospiti, ma, su rivolgimento di fronte, è stata nuovamente attenta Messina a non farsi cogliere impreparata, congelando il risultato del primo quarto sul vantaggio di misura delle proprie compagne.
Nel secondo round le pescaresi hanno immediatamente cercato di rimettere in carreggiata la giornata, mandando in rete su palomba Di Berardino, conquistandosi il momentaneo pareggio al primo minuto. Eppure le tritonesse rossoblù non hanno tremato, rispondendo dopo 40’’ in superiorità numerica ancora con Alice Mandelli (tripletta personale per la giovane classe 2000). Il time out di Tomasi al 2.40’’ ha invece fruttato solamente un palo, colto al volo da Sofia Caterini, che tuttavia si è prontamente riscattata nel minuto successivo, sfruttando con grande intelligenza un “pasticciaccio” difensivo della retroguardia ospite. Le nere hanno infatti bisticciato con la sfera, facendo inviperire mister Cianfrone, permettendo all’atleta di via Avicenna di infilarsi fra le loro maglie, impallinando Travaglini da zona 3 con un gran bolide a fil di palo. Al 4.40’’ è giunta nuovamente la risposta delle pescaresi: un’azione insistita, sfociata poi in una superiorità numerica concessa da Scillato, in cui ci hanno pensato il legno della porta e poi i tentacoli di Messina a salvare il doppio vantaggio delle romane. Al 6’ c’è stata ancora gloria per il portiere capitolino, sempre più esaltato dai tiri avversari, che ha intercettato l’ennesima sfera, dando respiro alle compagne, pericolosamente in carenza di ossigeno a causa del forcing delle atlete ospiti.
Il terzo parziale è stato il più sofferto in casa Racing: un vero e proprio “assedio al forte rossoblù”, portato avanti a testa bassa e con una rabbia agonistica davvero encomiabile da parte delle abruzzesi, una montagna di gioco che ha però prodotto il classico “topolino”, con un’unica marcatura al 7’ su tiro al volo di Apilongo. Per il resto del parziale sono state le linee difensive ad esaltarsi, soprattutto quella pescarese, che ha iniziato a marcare altissimo e con grande veemenza, impedendo alle romane qualsiasi iniziativa. Dall’altra parte si è esaltato soprattutto il portierone capitolino, davvero miracolosa nel bloccare le mani, ma soprattutto la mente delle attaccanti avversarie, costringendole ad impazzire negli ultimi metri della vasca, disinnescando controfughe, parando bordate, ma soprattutto spingendole a forzare ogni colpo, obbligandole così a collezionare un gran numero di tiri fuori, traverse e pali assortiti. Mister Cianfrone non l’ha presa bene, “friggendo” in panchina e fiutando la disfatta, cercando inutilmente di scuotere le sue giocatrici, mentre invece il pubblico romano ha sentito l’odore dell’impresa, tifando ed incitando le proprie beniamine ostinatamente e fieramente barricate in trincea.
L’ultima ripresa non è stata meno spettacolare, aprendosi con una nuova marcatura da parte delle calotte nere, ancora in condizione di uomo in più ordinata da Scillato: Ranalli ha messo dentro la sfera del nuovo, momentaneo, pareggio coronando uno sforzo davvero lodevole da parte delle ragazze abruzzesi. L’assedio del terzo quarto, però, non è stato ripetuto, complice anche un poco di stanchezza da ambo i lati della vasca, così le maglie dei due team si sono aperte, dando luogo a molteplici emozioni. Al 2.50’’ ci ha così pensato Sofia Caterini a dare un calcio alla paura, con un gran gol a volo (in condizione di superiorità numerica) su millimetrico assist di Perazzetti. Al 3.40’’ è stata proprio Perazzetti a raddoppiare il proprio score personale, ma soprattutto il vantaggio della squadra, su imbeccata di Flavia Muccio: molteplici finte dal vertice basso di zona 5 e siluro sul palo più lontano, sul quale Travaglini non è riuscita ad intervenire. Il Pescara non ha mollato, provando fino in fondo a cercare un clamoroso rientro in carreggiata, ma è stato invece il team rossoblù a mettere in ghiacciaia l’incontro con l’ultima rete firmata da Sofia Caterini (eccezionale poker personale) con un vero e proprio tiro della “disperazione” giunto al 7.20’’: passaggio di Muccio in zona 3 e giocatrice ben marcata dalla difesa avversaria, costretta ad arretrare ad una distanza siderale dalla porta abruzzese. Tutti hanno pensato che desistesse, limitandosi a gettare la sfera lontano, tanto per guadagnare qualche secondo prezioso, mentre invece l’attaccante di via Avicenna si è inventata il gol della domenica, mettendoci tutto l’orgoglio e la rabbia del suo momento di apnea, freddando Travaglini con un incredibile tracciante sotto al sette che ha definitivamente disintegrato le speranze nere di recuperare la giornata. L’ultimo gol di Ranalli (il 9-7 a 17’’ dal fischio finale di Scillato) è servito solamente a rendere meno ampio il passivo della sfida che è finita con il game over del Pescara ed il trionfo del Racing.
“Dopo un inizio “da paura”, che avrebbe ammazzato chiunque, abbiamo stretto i denti e gestito benissimo il momento di difficoltà… - Ha così continuato coach Tomasi. - Dopo il time out ci siamo ripresi ed abbiamo spinto con una grande rabbia e determinazione, solo in questo modo avremmo potuto vincere la sfida. Il Pescara ha una squadra molto fisica che fa una difesa molto aggressiva, noi l’abbiamo subita soprattutto in alcuni momenti, come nel terzo tempo, ma alla fine siamo venuti fuori. Sono contento della prestazione di tutto il gruppo, ma alcune menzioni speciali le devo proprio fare: Alice Mandelli, nonostante i suoi 16 anni, ci ha dato la scossa nel momento più cupo della giornata, mettendo nel sacco gol importanti, ma anche di altissima qualità tecnica, mentre invece Sofia Caterini è stata una vera sicurezza, permettendoci di prendere fiato quando eravamo alle corde. Infine faccio i complimenti a Giulia Messina per aver eretto un muro di fronte alle avversarie: con un portiere del genere ci si può anche permettere di soffrire, facendo, nel contempo, innervosire gran parte delle attaccanti di questa categoria. Di certo è un bel vantaggio… Adesso ci attende la trasferta di Velletri e poi altre tre “finali” che dovremo affrontare con la consapevolezza di ciò che siamo diventati. Voglio concludere al massimo il campionato, queste ragazze se lo meritano e il mio gruppo ne ha tutte le possibilità!”. Parola di Lorenzo Tomasi.
Gianluca Stisi
 

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