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A2 femminile

Playoff - Gara 2: Racing Roma-Pescara 6-5

  Pubblicato il 13 Giu 2016  08:40
(1-1, 1-3, 3-1, 1-0)
Racing Roma: Messina, Coglitore (1), Salvatori, Perazzetti, Fatati, Contu, Caterini S., Arpini, Gamberale, Muccio (4), Pecchioli, Caterini M., Mandelli (1). All: Lorenzo Tomasi.
Pescara: Travaglini, Apilongo (3), Vidonis, Invernizi, Ranalli (2), Di Berardino, Giordano, Di Claudio, Perna Va., De Vincentiis, Colletta, Perna Ve, De Petris. All: Tommaso Cianfrone.
Arbitro: Barletta.

 IL COMUNICATO DEL RACING ROMA
“Abbiamo messo in vasca una partita mostruosa… - Ha dichiarato Lorenzo Tomasi al termine dell’incontro. - Avevo chiesto alle mie atlete di mettere in campo tutto, anche quello che non c’era, e loro hanno eseguito. Non ho parole: abbiamo vinto senza dubbio la partita della stagione, abbiamo costretto le nostre avversarie a rimandare una festa già scritta, le abbiamo trascinate a gara n.3. Era quello che volevamo, quello che sognavamo e adesso non è finita…” Queste sono state le parole di gioia incontenibile del tecnico di via Avicenna al termine di un match intensissimo, giocato sul filo dei secondi, azione dopo azione, bracciata dopo bracciata, troppo veloce per poter respirare e troppo lento per poterne godere. Una sfida da “cardiopalma” che ha infiammato il numerosissimo pubblico accorso alla piscina Zero9 per sostenere le proprie beniamine. L’impianto dell’Eur si è trasformato in una bolgia, in una “trappola di acqua e cristallo” che ha stregato la formazione allenata da Cianfrone, costringendola ad inchinarsi al cospetto delle capitoline, uscendo sconfitta di misura dalle tritonesse del presidente Schembri.
E dire che il primo quarto si è aperto con il vantaggio delle pescaresi: al 3.20’, infatti, Apilongo è andata in gol bucando Messina con una velenosa deviazione al volo in posizione di centro. Al 5.20’ ci ha però pensato Giada Coglitore a rimettere in pari le cose: assist di Salvatori e gran tiro da zona 2 che si è insaccato alle spalle dell’estremo difensore abruzzese. Al 6.40’ c’è stato un gol non convalidato a favore del Racing da parte di Barletta: tiro di Mandelli dal vertice alto di zona 2, sfera che ha colto la traversa ed ha sbattuto nell’acqua alle spalle di Travaglini, galleggiando oltre la linea di porta (almeno a parere di tutto il pubblico dell’impianto). Il direttore di gara, effettivamente non posizionato in linea con i pali abruzzesi, non se l’è sentita di assegnare la rete alla giovane attaccante rossoblù, scatenando le veementi proteste dei supporters delle padrone di casa. Da quel momento in poi l’arbitro è parso meno sereno, iniziando a prendere un gran numero di decisioni a volte poco comprensibili, attirandosi gli strali ironici del pubblico romano che ha iniziato a “beccarlo” con una certa costanza. Questo non ha certamente aiutato la compagine casalinga che ha rischiato di rimanere schiacciata fra il nervosismo della partita e la tensione di Barletta, ma le ragazze di Tomasi sono state in grado di isolarsi, continuando a giocare senza pensare a nient’altro che al risultato finale.
Nel secondo round il Racing ci ha provato, tornando a farsi vedere in attacco, ma i tiri delle rossoblù sono stati lenti e prevedibili, le troppe palombe sono state innocue (oppure si sono infrante sui legni), mentre invece le ripartenze del Pescara sono state contenute a stento dalla retroguardia capitolina. Dopo sei minuti di schermaglie, sono state proprio le atlete ospiti a finalizzare nell’ennesima controfuga: rete di Ranalli da zona 2. Al 7’ è stata ancora la formazione di Cianfrone a spingere sull’acceleratore, bucando nuovamente Messina con Apilongo da centro e poi replicando (dopo 20’’) con la stessa giocatrice, dalla stessa identica posizione. Tre “schiaffi in pieno viso” in soli 120’’ per le tritonesse che hanno rischiato di farsi sfuggire di mano l’incontro. Se fossero andate a riposo sul -3 in favore delle avversarie, probabilmente sarebbe cambiato il match, ma ci ha pensato capitan Muccio a suonare la carica, freddando Travaglini quasi allo scadere del tempo (7.50’), sfruttando una condizione di superiorità numerica.
Dopo il cambio di lato della vasca, le rossoblù hanno mutato anche il proprio passo, cercando di dare una svolta alla gara con lucida disperazione e ci sono riuscite immediatamente: alla prima azione è arrivata la seconda rete di Flavia Muccio, perfettamente servita da Carla Contu in zona 5. Al 3’ la formazione di Cianfrone ha provato ad allungare ancora, mandando in gol Ranalli per il momentaneo +2 in favore delle nere. Il doppio vantaggio delle ospiti però è durato pochissimo: al 3.20’ Alice Mandelli, dopo essersi liberata dalla pesante marcatura di una collega abruzzese, ha letteralmente deciso di “spaccare la porta avversaria” dal vertice alto di zona 3, facendo esplodere il pubblico casalingo di fronte ad un gesto tecnico di rara precisione e potenza. L’ultima rete del parziale, quella del momentaneo pareggio, è stata firmata ancora da capitan Muccio, in seguito ad un timeout chiamato da Lorenzo Tomasi: il tecnico di via Avicenna ha dettato la strategia e le ragazze hanno prontamente eseguito. Veloce giro palla, assist di Perazzetti e grandissimo gol in posizione di centro per la veterana del Racing (7.20’).
L’ultimo tempo è stato una vera battaglia di nervi e di agonismo, più che di tecnica. Entrambe le squadre non si sono risparmiate, hanno moltiplicato i propri sforzi per prevalere, hanno reso più arcigne le marcature, hanno sfibrato i propri muscoli in controfuga, ma non hanno prodotto molte emozioni. L’unico vero squillo è stato l’ennesimo gol di Flavia Muccio (poker personale per il capitano rossoblù) in condizione di superiorità numerica, poi c’è stato l’assalto finale delle pescaresi, disperatamente aggrappate alla speranza di un pareggio che le avrebbe qualificate per la finale. Messina, in un paio di interventi, ci ha messo una “miracolosa pezza”, ma al 7.10’ si sarebbe arresa agli strali delle nere se non si fosse improvvisata portiere anche Flavia Muccio: l’atleta è infatti riuscita ad intercettare un tiro delle avversarie a pochi palmi dalla linea della sua porta, lanciando anche la controfuga delle compagne. Gli ultimi secondi sono stati da brividi, le romane hanno cercato di tenere palla, facendo scivolare via tempo prezioso, e la gara si è conclusa con il Pescara in attacco, ma incapace di metterla dentro per l’ultima volta. Barletta ha finalmente fischiato l’agognato “game over” ai danni di Cianfrone e soci, sancendo la vittoria di misura delle capitoline (6-5) e rimandando il verdetto delle semifinali a gara n.3. Le romane saranno quindi chiamate a fare l’impresa nella vasca delle Naiadi in terra abruzzese, una piscina nella quale in due stagioni non hanno mai vinto, ma nella quale arrivano lanciatissime da un’impresa in cui in pochi, alla vigilia, avrebbero scommesso.
“Abbiamo sbagliato molto in fase offensiva, questo è vero… - Ha concluso mister Tomasi, stanco ma felicissimo al termine della gara. - Ma in una sfida di questa intensità è persino comprensibile sbagliare tanto. La cosa più importante è che abbiamo fatto una partita a tratti perfetta in fase difensiva. Messina ha fatto alcuni interventi importantissimi, ma, per lunghi tratti, la palla è arrivata poco dalle sue parti. Tutte le mie atlete hanno fatto bene, Muccio su tutte, ovviamente, ma anche Coglitore che ha messo dentro un gol pesantissimo e così via… Ringrazio il nostro numeroso pubblico che ci ha dato una spinta formidabile per vincere questo incontro. Ora, per tornare alla realtà, bisognerà dimenticarci di tutto questo! So che sarà difficile, ma bisognerà tornare immediatamente con i piedi per terra. Abbiamo costretto sulla difensiva le nostre avversarie, le abbiamo messe sotto pressione e le abbiamo fatte arrabbiare: a Pescara ci attenderà una guerra (sportivamente parlando). Avremo bisogno di tentare anche l’intentabile per continuare a sognare, ma siamo arrivati proprio là dove volevamo essere, per cui sarebbe delittuoso non combattere fino alla fine. Giovedì sarà difficilissimo, ma noi saremo lì per provarci fino in fondo. Forza Racing!”
Gianluca Stisi
 

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